Una nuova Alfa Romeo all'assalto del WTCR: "Stavolta saremo preparati, la Giulietta è forte"
In Romeo Ferraris per tutto l'inverno si è lavorato per migliorare la vettura del Biscione e renderla ancor più competitiva, dopo la buona crescita del 2018 che ne ha aumentato le vendite sensibilmente come spiega la responsabile Michela Cerruti.
Franco Nugnes, direttore di Motorsport.com Italia, Alfa Romeo Giulietta TCR
Romeo Ferraris
La scorsa settimana il Team Mulsanne ha annunciato che prenderà parte alla stagione 2019 del WTCR – FIA World Touring Car Cup con due Alfa Romeo della Romeo Ferraris.
Michela Cerruti, Operations Manager del team di Opera, ha raccontato come il successo nella massima serie turismo abbia portato a triplicare le vendite della Giulietta TCR nonostante un inizio travagliato.
Prima del weekend dello Slovakia Ring - luglio 2018 - le Giulietta avevano sofferto molto l’impatto con il WTCR, poi Fabrizio Giovanardi e il nuovo arrivato Kevin Ceccon hanno conquistato la Top5. Successivamente, il bergamasco ha regalato il primo successo alla squadra lombarda in Giappone e da lì tutto ha spiccato il volo.
“Il vero passo avanti per noi è stata la Slovacchia perché è lì che la gente ha capito che la macchina poteva essere da Top10 in una serie mondiale, poi da Top5 e infine da vittoria grazie a quella di Suzuka - racconta la Cerruti - Da quel momento abbiamo avuto un sacco di richieste sia da persone che non erano convinte pienamente, che da gente che non aveva mai sentito parlare della Giulietta e che ne ha scoperto l’esistenza dopo il trionfo in Giappone, dove si è visto che sarebbe potuta essere competitiva”.
“Quest’anno abbiamo venduto 5 auto in 10 giorni a clienti in Australia, Giappone e Danimarca. Abbiamo macchine in Cina e due in IMSA negli Stati Uniti dove nel 2018 avevamo fatto solo un paio di gare, mentre ora saremo al via di un campionato intero, come abbiamo deciso. Questo significa che le vetture potranno essere viste e che abbiamo dei paesi strategici dove competere. Ho sempre spinto per avere clienti da ogni parte del mondo, altri paesi si stanno interessando e il mondo del TCR è sempre più grande”.
In Romeo Ferraris si è lavorato alacremente su due fronti: circuito e officina. Cosa non semplice per chi è privo dell'aiuto della Casa Madre e deve fare tutto da solo.
“Abbiamo costruito le macchine e al contempo anche dovuto gestire quelle in pista, senza dimenticare l’assistenza ai nostri clienti di tutto il mondo. Da metà 2018, quando le auto hanno iniziato ad essere competitive nel WTCR, la situazione è cambiata parecchio con molto interesse. Però non siamo 100 persone, ma 16, 10 delle quali perennemente al lavoro su tutto. Siamo impegnati sempre per 365 giorni all’anno”.
“Siamo piccoli, ma facciamo le cose con passione. All’inizio i risultati scarseggiavano e con poche macchine in piste non c’erano molte possibilità di raggiungerne di buoni, la prima metà del 2018 è stata dura. Dovevamo far vedere che la vettura era forte nel WTCR come lo era nel TCR Italy, ma con solo quest’ultimo non era sufficiente per aumentare le vendite dato che la gente si aspettava che fossimo forti in Italia”.
“Vincere nel WTCR è stato come sconfiggere un gigante, mostrare che sei da Top10 aumenta il valore del tuo prodotto e la gente lo vede. E’ paragonabile a 10 vittorie in Italia. Per questo il Mondiale è diverso come livello, è un punto di riferimento per tutti per vedere le la macchina è competitiva o no”.
Nel 2019 ci saranno ancora due Giulietta nel WTCR, anche se al momento non si sa ancora chi le guiderà.
“Volevamo portare quattro macchine nel WTCR e l’avrei fatto volentieri se le avessi avute - rivela la manager milanese - Ero certa di poterlo fare, ma le abbiamo vendute. Da un lato sono contenta, ma dall’altro un po’ dispiace perché avremmo potuto aumentare le speranze di conquistare punti e vittorie. Comunque siamo riusciti a bilanciare bene il discorso vendite-gestione delle auto in pista”.
“Abbiamo due priorità che mettiamo sullo stesso piano. Uno è ottenere vittorie e buoni risultati con l’Alfa Romeo nel WTCR perché è la serie dove abbiamo più risalto e riscontri. E’ quella dei campionati TCR più competitiva al mondo. Fare bene lì significa dare motivazioni ai nostri clienti nel mondo: vincere vuol dire dare loro la certezza che hanno un mezzo forte, se non ci riusciamo se ne accorgono”.
“L’altra priorità è seguire i nostri clienti. A volte non è semplice perché si trovano dall’altra parte del mondo. Abbiamo messo su un sistema online per essere sempre in contatto con loro anche se non siamo fisicamente presenti. E’ bello perché abbiamo creato una fitta rete di contatti e relazioni con buonissima comunicazione. Praticamente corriamo tutti assieme”.
Le Alfa Romeo del team lombardo si presenteranno al via della Coppa del Mondo Turismo con un nuovo look dopo l'enorme lavoro di sviluppo effettuato nei mesi invernali che porteranno all'omologazione della Giulietta Veloce.
“Avremo qualcosa di nuovo, l’anno scorso abbiamo imparato molto. A fine 2017 la macchina aveva vinto in TCR International Series, ma al via del WTCR non eravamo abbastanza competitivi, poi durante l’anno abbiamo recuperato. Ci aspettiamo che il livello cresca sempre di più perché molti miglioreranno. Non vogliamo presentarci impreparati come nel 2018, dove non avevamo esperienza con le gomme Yokohama. Ora ce l’abbiamo. Non voglio dire che vinceremo alla prima gara perché voglio essere realistica dato che la competizione e il livello dei piloti è altissimo”.
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