Tarquini ritrova il podio, ma il WTCR non andrà più a Hyundai
Il terzo posto del "Cinghiale" ad Aragón è un risultato agrodolce perché Michelisz sarà costretto ad abdicare e il titolo per la prima volta non finirà ad un pilota delle i30 N.
Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai i30 N TCRin Alcañiz, Aragon, Spain - Photo Frédéric Le Floc'h / DPPI
WTCR
Per la prima volta in due anni di FIA WTCR il titolo iridato della massima serie turismo non andrà ad un pilota Hyundai.
Questo è il verdetto emerso dal weekend di Aragón, dove Gabriele Tarquini ha ritrovato il podio con la i30 N della BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse, risultato però agrodolce se pensiamo che dall'altra parte del box il suo compagno Norbert Michelisz sarà costretto ad abdicare.
Il "Cinghiale", iridato con il team di Cherasco e la Casa coreana nel 2018, ha dovuto sudare nuovamente le sette camicie per portarsi a casa un trofeo, agguantato in Gara 3 con un terzo posto che va a mitigare le sofferenze sin qui patite.
"Gara 3 è stata la più bella, ovviamente, anche perché nelle prime due ho avuto dei problemi con la macchina. In Gara 1 sono sopravvissuto al primo giro, ero sesto, ma penso che superare fosse comunque difficile, seppur avessi un buon passo. Nella terza ci ho provato e credo di aver fatto delle belle manovre, mettendomi alle spalle 3-4 avversari. Purtroppo la gara è stata troppo corta, ormai le Lynk & Co erano già troppo lontane", spiega Tarquini, che poi ammette anche colpe sue in quello che non è stato un weekend da favola, chiaramente.
"In generale non si può dire che sia stato un buon weekend per la Hyundai. Siamo molto leggeri e la macchina si comporta bene, ma purtroppo non abbiamo vinto nulla, anche se mi aspettavo di riuscirci. E ammetto che parte dei problemi li ho creati io perché in qualifica non sono andato bene. Sì, c'è stata qualche noia tecnica, ma non ho guidato bene e questo mi è costato alcune posizioni in griglia. Correre però è così, a volte va bene e altre volte no".
Peggio è andata a Michelisz, che dopo la bella Pole firmata per Gara 1 è finito al centro di un episodio controverso che gli ha compromesso il resto del weekend.
Il Campione 2019 in Q2 si è visto cancellare il tempo per non aver rispettato i track limits, ma i commissari - dopo dovute e più approfondite analisi - hanno scelto di ridarglielo, ma ormai troppo tardi. Il crono di "Norbi" sarebbe stato meritevole della Q3 per dare la caccia al primato di Gara 3, invece "a tavolino" accreditato di un sesto posto in griglia che grida vendetta.
A questo aggiungiamo anche che il magiaro non ha sfruttato al meglio la partenza al palo di Gara 1 e il pugno di mosche con cui torna a casa è il sinonimo della delusione di dover cedere lo scettro Mondiale ad altri a fine anno.
“In Qualifica siamo stati competitivi, ma non in gara - dice Michelisz - In Gara 1 sono partito malissimo e ho perso subito due posizioni andando poi a soffrire per il resto della corsa. Ero fiducioso almeno per Gara 3, ma in griglia ho stallato. Ho cercato di essere consistente per tutto il weekend e non mi pare di aver fatto nulla di diverso per riuscirci. E' un peccato perché potevamo fare di più, ma fra due settimane abbiamo l'occasione di tornare qui e rifarci".
Il Team Principal, Gabriele Rizzo, ha aggiunto: "Potevamo tornare a casa con più podi all'attivo, ma purtroppo non siamo riusciti a sfruttare la pole di Norbi e la prima fila di Gabriele. Avevamo un buon passo, però ci sono stati problemi con le partenze che ci sono costati posizioni e il poter massimizzare i buoni risultati delle qualifiche. Dobbiamo migliorare in vista delle ultime tre gare, il fatto di poter correre ancora ad Aragón ci dà l'occasione di riscattarci".
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