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Aria nuova per Michelisz: "Ma immagino già le lamentele per il BoP"

Dopo anni passati in Honda, l'ungherese ha voltato pagina firmando con Hyundai per correre con la i30 della BRC. Fra le tante novità resta forte la convinzione di avere effettuato la scelta giusta, ma anche che le zavorre avranno un peso particolare.

Norbert Michelisz, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Norbert Michelisz, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Norbert Michelisz, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Norbert Michelisz, BRC Racing Team
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Norbert Michelisz, BRC Racing Team
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Norbert Michelisz e Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Norbert Michelisz, Hyundai
Mehdi Bennani, Sébastien Loeb Racing Volkswagen Golf GTI TCR, Norbert Michelisz, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR, Gordon Shedden, Audi Sport Leopard Lukoil Team Audi RS 3 LMS
Norbert Michelisz, BRC Racing Team
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Norbert Michelisz, BRC Racing Team
Thed Björk, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1, Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Tom Chilton, Sébastien Loeb Racing, Citroën C-Elysée WTCC
Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
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Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Ryo Michigami, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC , Esteban Guerrieri, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC

Bisognava cambiare aria e Norbert Michelisz non ci ha pensato due volte quando gli si è prensentata sul tavolo la proposta di Hyundai Motorsport.

L'ungherese, reduce dalla cocente delusione di aver perso per un soffio il titolo nel WTCC, si era già messo all'opera per sviluppare la nuova Honda Civic Type R TCR, ma ecco aprirsi le porte del Team BRC per salire sulla i30 N TCR per la stagione 2018 del WTCR. Occasione da cogliere al volo che "Norbi" non ha assolutamente lasciato scappare.

"C'è aria di novità in generale perché parecchie facce sono nuove e altre sono tornate con rinnovato entusiasmo - ha dichiarato il magiaro parlando con Motorsport.com - Per me cambiare il team significa respirare qualcosa di nuovo e avere altre motivazioni. Io stesso sentivo che era venuto il momento di spostarmi. In Honda stavo bene, ma ogni tanto ti capita di pensare che sarebbe meglio voltare pagina e scoprire altro".

"Avevo già iniziato a testare la nuova Civic TCR e l'ho fatto fino a prima di Natale. E' vero che mi sono accordato con Hyundai più avanti, ma non credo che lo abbia fatto troppo tardi per conoscere a fondo la nuova realtà. Ripeto, ne sentivo il bisogno".

Team e vettura non saranno le uniche cose da scoprire quest'anno per Michelisz, che si presenta al via della FIA World Touring Car Cup con tante motivazioni.

"Mi sento pronto per questa nuova sfida, vedo attorno a me almeno l'80% di piloti nuovi e so cosa vuol dire essere un debuttante nella serie con grande fame. Lo sono stato anche io prima di diventare pilota ufficiale Honda-JAS".

"Qui è tutto nuovo, dovrò conoscere bene il team e la macchina. Su questa è difficile dire qualcosa, quando ho provato la Hyundai per la prima volta nei test mi sono subito reso conto della grande differenza con la Honda TC1, ma è una vettura molto buona e perfetta per il turismo. Sicuramente sarà più lenta, mentre le gomme sono le stesse che avevamo nel WTCC, ma non vedo così tante differenze dal punto di vista della battaglia".

"Le macchine sono più lente ora, ma la gente non se ne rende conto in TV, quello che conta è la battaglia in pista e penso che non mancherà perché i piloti con le caratteristiche di combattenti ci sono".

Sullo schieramento vedremo 26 auto, quindi molte di più rispetto al WTCC della passata stagione, il che potrebbe voler dire anche più bagarre.

"Secondo me non è una questione di numero di macchine in griglia, se hai 30 vetture e solo 4 piloti veloci è chiaro che i duelli saranno per lo più appannaggio loro. Semmai è più bello averne 16, ma tutte competitive, un po' come era l'anno scorso nel WTCC. Quest'anno si è centrato l'obiettivo, con 26 auto e più della metà dei concorrenti in grado di ambire al successo. Questo è ciò che serviva".

Spettacolo che verrà dato anche dalla gara in più nell'arco del weekend; un fattore importante che andrà però a modificare alcune strategie. Non per tutti, però, almeno secondo Michelisz...

"A me piace sempre correre in gara e ho accolto con entusiasmo l'idea di averne una in più. Qui ora servirà più consistenza rispetto agli anni passati perché avremo più rischi, ma non credo che cambieranno la natura delle corse. Inoltre non c'è il regime di parco chiuso dopo quella del sabato, quindi possiamo attaccare senza pensare di non rovinare l'auto per i round successivi. Le cose cambiano la domenica con la griglia invertita in Gara 2, ma comunque di duelli ne vedremo senz'altro".

Duelli, appunto. Ciò che il pubblico vuole e che le TCR consentono molto di più rispetto alle TC1, con le quali un contatto rischiava di spaccare parti importanti della carrozzeria e minare le ambizioni di successo.

"La natura delle TCR permette di lottare con più ruota a ruota. Le TC1 avevano un'aerodinamica molto più sofisticata e su alcune piste diventava difficile stare in scia a chi ti precedeva. Con queste c'è meno carico e ciò permette battaglie più serrate. Poi è chiaro che anche il tipo di tracciati influirà sullo spettacolo, ma le possibilità di superare ora sono maggiori".

"Come pilota ungherese ovviamente non vedo l'ora di correre a Budapest, ma con queste auto secondo me saranno fantastiche le gare di Macao, Nordschleife e Suzuka. Ci si divertirà molto, spero di ottenere un bel risultato in casa, ma ho ottimi ricordi anche di Macao dello scorso anno, quando riuscii a vincere".

"Il 'Joker Lap' non era stata un'idea malvagia, se non altro dava la possibilità di vedere più sorpassi su una pista dove non se ne possono effettuare molti. Credo che ci stia se serve a migliorare lo spettacolo".

La Hyundai i30 N TCR è quella che tutti definiscono la macchina da battere. Il 33enne di Mohács però mantiene i piedi per terra e la concentrazione altissima.

"Le prestazioni della Hyundai a fine 2017 sono state fantastiche, anche se sul momento non è che ci avessi fatto molto caso perché ero concentrato sulla Honda. E per questo posso dire che la nuova Civic ha fatto un passo avanti enorme rispetto alla vecchia e sarà molto vicina alla i30".

"Credo che la Hyundai sia sicuramente una grande auto, ma non so esattamente il livello di tutti. Le auto sono state provate a Valencia sotto ogni aspetto, però non credo che si riuscirà ad avere un BoP perfetto per tutti, qualcosa sicuramente non verrà assegnato adeguatamente".

Il Balance of Performance è ciò di cui tutti parlano, nel bene e nel male. Michelisz una sua idea se l'è fatta e la espone senza tanti giri di parole.

"Credo che gestire il BoP per così tante realtà non sia affatto facile. Stiamo parlando di marchi e piloti molto diversi fra loro, dove ci sono pure conflitti di interessi. Immagino che avremo lamentele per tutto l'anno. Però trovo anche giusto cercare di livellare le prestazioni. Il problema è che a volte la zavorra può favorirti, mentre in altre diventa un problema. In generale ritengo che vincerà il pilota migliore con l'auto più forte, ossia chi gestirà al meglio il BoP e tutto il resto".

Dichiarazioni raccolte da Stefan Ehlen

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