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Intervista

Adamo esclusivo: "Hyundai vincente senza esperienza in pista, ora guardiamo anche ai giovani"

In questa intervista esclusiva con Motorsport.com, il responsabile del reparto Customer Racing dell'azienda coreana traccia il bilancio della prima stagione vissuta in circuito dove sono arrivati tanti successi e i Mondiali di Tarquini e della YMR, e tracciando anche alcuni piani futuri.

Andrea Adamo, Team Director di Hyundai Motorsport

Andrea Adamo, Team Director di Hyundai Motorsport

Hyundai Motorsport

Franco Nugnes, direttore di Motorsport.com Italia, Hyundai i30 N TCR
Hyundai i30 N TCR, dettaglio del fanale anteriore
Hyundai i30 N TCR, dettaglio anteriore
Augusto Farfus, Hyundai i30 N TCR
Hyundai i30 N TCR, dettaglio di una ruota
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Il vincitore della gara Gabriele Tarquini, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Yvan Muller, YMR Hyundai i30 N TCR
Charlie Kang Byung Hui, Indigo Racing, Hyundai i30 N TCR
#99 Bryan Herta Autosport Hyundai I30-TCR: Michael James Lewis, Mark Wilkins, Mason Filippi
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Thed Björk, YMR Hyundai i30 N TCR
Norbert Michelisz, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR
Yvan Muller, YMR Hyundai i30 N TCR
Franco Nugnes, direttore di Motorsport.com Italia, Hyundai i30 N TCR
Franco Nugnes, direttore di Motorsport.com Italia, Hyundai i30 N TCR

Vincere al debutto un titolo Mondiale non è roba di tutti i giorni, ma la preparazione di Hyundai per riuscirci è stata lunga ed impegnativa.

Gabriele Tarquini aveva infatti cominciato a lavorare nel marzo del 2017 sulla i30 N TCR che poi ha portato al successo nel FIA WTCR grazie alla sua bravura, all'esperienza del BRC Racing Team (con cui ha sviluppato l'auto) e all'appoggio di Hyundai Motorsport Customer Racing. A questo va aggiunto anche il Mondiale per i team conquistato dalla Yvan Muller Racing con la Hyundai del suo team principal e di Thed Bjork.

Il responsabile dell'azienda coreana, Andrea Adamo, è colui che ha supervisionato e seguito passo dopo passo l'intero progetto riguardante la Hyundai i30 N TCR, dunque non può che mostrarsi soddisfatto, come spiega in questa esclusiva intervista con Motorsport.com.

Andrea, il bilancio della prima stagione nel TCR e in pista per Hyundai si è rivelata un successo a pieni voti...
"La prima stagione l'abbiamo vissuta molto bene e si è sviluppata altrettanto bene. I nostri clienti hanno preso in mano la i30 N potendola gestire subito nel modo migliore, trovandola affidabile e ottenendo risultati davvero positivi. Qualche campionato l'abbiamo vinto, altri no, ma la cosa fondamentale era dimostrare che la Hyundai è una macchina competitiva e vincente, oltre che affidabile. Questo ha permesso di dare un segno forte della presenza di questo marchio in pista, dove non avevamo alcuna esperienza. Non posso che essere contento di ciò che abbiamo raggiunto".

Durante l'anno ci sono state anche delle difficoltà come il Balance of Performance più volte modificato che in alcune situazione hanno penalizzato la i30: come avete gestito questa situazione?
"Chiaramente il Balance of Performance fa parte del gioco e lo sapevamo, quindi lamentarsi non ha molto senso. Forse utilizzare un po' più di malizia avrebbe permesso di gestirlo in modo migliore, ma problemi grossi non ce ne ha dati".

Il TCR nasce come campionato per i clienti, ma nel FIA WTCR la presenza dei costruttori è fissa al fianco dei team. In che percentuale Hyundai ha aiutato i suoi clienti?
"Non posso parlare di percentuali, però non nascondo che l'aiuto ci sia stato, dato che nel 2018 il BRC Racing Team ha gestito la parte tecnica e i piloti erano quelli pagati da Hyundai Motorsport, ossia Tarquini e Norbert Michelisz. Quest'anno aggiungeremo Nicky Catsburg ed Augusto Farfus, si tratta comunque di concorrenti destinati alle corse clienti, si fanno accordi con i team e poi si gestisce il tutto. Il regolamento di questa stagione prevede che ci siano quattro vetture iscritte e le nostre le abbiamo".

Si tratta comunque di un gruppetto di piloti con esperienza; per i giovani avete un programma?
"La nostra intenzione è avere una serie di piloti giovani seguiti da vicino da Hyundai Motorsport che rientrino in un programma molto semplice. Ciò non significa che pagheremo loro tutto, anzi, essendo clienti lo dovranno fare loro, però l'attenzione dell'azienda sui risultati ottenuti ci sarà. Al momento non è stato deciso un nome per tutto ciò, ma ci stiamo lavorando e la presentazione di tutto il progetto avverrà a breve".

Quindi seguirete i vostri ragazzi nelle serie nazionali e continentali del TCR?
"Il primo campionato di riferimento è il TCR Europe Series, la considero una serie davvero molto competitiva come dimostrato nel 2018; penso che la prossima annata lo sarà ancora di più e qui i giovani possono dimostrare le loro qualità non solo in una gara singola, ma nell'arco di un intero campionato. Prossimamente quelli del WTCR potranno essere sostituiti e ci saranno evoluzioni, dunque avere una rosa di piloti che crescano nel TCR europeo potrà essere molto utile ed importante per il futuro di entrambe le parti".

Questo coinvolgerà nuovamente il BRC Racing Team, dato che ha sviluppato la macchina ed ha preso parte anche al TCR Italy l'anno scorso?
"Io lavoro per Hyundai Motorsport, dunque quello che fanno i team clienti è affare loro. Una volta che hanno comprato la macchina possono decidere se tenersela in garage o metterla in pista. Non debbono renderci conto dei loro programmi. BRC deciderà cosa è meglio fare e noi non metteremo naso nei loro progetti".

In un anno quanto i30 N TCR sono state vendute?
"Circa 45, al momento non ho il numero esatto sotto mano, ma questo è quello che più o meno è stato raggiunto".

Ieri è stata presentata anche la nuova Hyundai Veloster N TCR, ce la racconti?
"La Veloster N è una macchina che ha la stessa base della i30 N, cambia solo la carrozzeria. Nell'ambito del motorsport, per noi trasformare la vettura di serie in una TCR è risultato ragionevolemente semplice. E' chiaro che i campionati in cui saremo presenti inizialmente sono quelli in cui l'auto di serie è commercializzata. Nel caso della Veloster N si tratta di America e Corea. La nostra capacità di produzione sarà focalizzata principalmente sulla i30 N, la Veloster N viene in secondo piano, dunque la percentuale di produzione è relativa. Questo almeno fino al 2020, poi vedremo come evolveranno situazioni e mercati".

La Veloster ha una caratteristica curiosa, ossia non monta la portiera posteriore sul lato sinistro: come mai?
"La macchina ha quattro porte, una dal lato guidatore, due dal lato passeggero e il portellone posteriore. Il regolamento TCR dice che le macchine debbono avere un minimo di quattro porte. Non c'è scritto da nessuna parte dove debbono essere fissate, la Veloster rientra in questi parametri e quindi siamo a posto. Basta leggere il regolamento".

A proposito di regolamenti, le malelingue dicono che la i30 N sia una TC1 in miniatura, quindi più un'auto da pista che una TCR derivata di serie. Cosa gli rispondi?
"Secondo me si dicono e si scrivono tante fesserie e sono troppo impegnato per seguirle tutte e dargli attenzione. Le nostre macchine sono state omologate secondo quanto recita il regolamento, quindi vanno bene".

Nel 2019 arriveranno altri successi?
"Ovviamente l'obiettivo resta vincere, la concorrenza non so se sia così spietata. C'è un nuovo costruttore che si presenta, Lynk & Co, e spero che le autorità costituite gestiscano la situazione in maniera intelligente mantenendo il campionato dedicato alle corse clienti. Se questo dovesse venire mascherato, Hyundai prenderà le dovute accortezze".

Nel 2018 Yvan Muller ha preso due Hyundai per correre con la sua squadra, la Yvan Muller Racing, all'interno della quale c'erano membri della Cyan Racing, che sono proprio coloro che seguiranno la Lynk & Co. C'è stata una sorta di spionaggio?
"Lo spionaggio non esiste perché le nostre sono macchine costruite per fare correre i clienti, se avessero voluto copiarla sarebbe bastato prenderla e portarla nella loro sede, mentre Muller e la sua squadra l'hanno fatta correre per un anno e a noi è andato benissimo così, ci abbiamo pure guadagnato!"

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