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Michelisz: "Videogame e studi prima del WTCC"

L'ungherese della Zengő Motorsport racconta come è iniziata la sua carriera e l'importanza dell'università.

Norbert Michelisz, Honda Civic WTCC, Zengo Motorsport

Foto di: FIA WTCC

Norbert Michelisz, Honda Civic WTCC, Zengo Motorsport
Podio: il vincitore Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën World Touring Car team, secondo Sébastien Loeb, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën World Touring Car team, terzo Norbert Michelisz, Honda Civic WTCC, Zengo Motorsport
Norbert Michelisz, Honda Civic WTCC, Zengo Motorsport

Norbert Michelisz, pilota della Zengő Motorsport nel WTCC, ora guida una Honda Civic TC1, ma prima aveva corso solamente nei videogiochi.

“Non avendo la possibilità di farlo con una vera e propria auto, mi divertivo a gareggiare su internet – spiega l’ungherese Un giorno Gábor Wéber, un pilota della Zengő che avevo incontrato online, mi chiamò chiedendomi se ero interessato a fare un test con loro all’Hungaroring. Era il 2005 e ovviamente gli risposi che sarei andato molto volentieri. Il test era stato allestito dalla federazione ungherese per tutti i piloti dei vari campionati e la Zengő mi fece provare una Renault Clio per vedere a che livello ero. Dopo sei giri avevo siglato il secondo crono dietro a Gábor, che è bi-Campione. Erano tutti felicissimi, io per primo s’intende. Dopo un paio di mesi mi arriva una chiamata: mi chiedevano se volevo partecipare al nuovo trofeo monomarca Suzuki, così nel 2006 è iniziata la mia carriera.”

Michelisz ammette che se non fosse stato per la telefonata di Wéber e per la proposta della Zengő ora non sarebbe nel WTCC.

“La mia famiglia non poteva permettersi di finanziarmi nelle mie gare. Quando corri solamente giocando al computer non sai realmente quale sia il tuo livello; in molti pensano che se ci riescono bene lì, allora lo possono fare anche davvero, ma non è affatto così perché bisogna sapere un sacco di cose. E’ stato molto difficile, penso di esserci riuscito bene, ma ovviamente avevo tanto da imparare.”

“All’epoca studiavo ancora. I miei genitori sapevano che la priorità stava diventando la pista, ma ci tenevano che concludessi tutti gli esami di lingue per ottenere la laurea. Ce l’ho fatta nel 2006, praticamente quando ho iniziato la mia carriera; diciamo che nell’ultimo periodo mi sono diviso fra i vari compiti. In famiglia mia hanno detto che potevano pagarmi altri studi, quindi ho scelto di passare ad economia; volevano che avessi qualcosa in mano per fare anche un altro lavoro un giorno. Ho deciso di continuare l’università perché con gli esami puoi gestirti tu l’organizzazione, c’è flessibilità.”

“Ho terminato gli studi due anni fa, ma ero già diventato pilota professionista da cinque. Non ho mai avuto la certezza di poter continuare nel mondo delle corse, per questo ho proseguito con economia e finanza; un domani avrò la possibilità di fare un altro lavoro.”

Michelisz tornerà a bordo della sua Civic per le gare che si terranno sul Twin Ring di Motegi, in Giappone (11-13 settembre).

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