La
tripletta della Citroen segna la prima gara del nuovo mondiale WTCC che si è aperto a Marrakech:
Jose Maria Lopez ha centrato il successo che si è guadagnato partendo dalla pole. L'argentino con la C-Elyseé ha condotto in testa tutti e quattordici giri in programma, tenendo alle spalle
Sebastien Loeb e Yvan Muller. I piloti della Casa francese hanno viaggiato di conserva mantenendosi in un terzetto che ha fatto gara a sé (visto che il campione del mondo in carica aveva scavalcato subito la Chevrolet di
Max Chilton) e si sono anche permessi il lusso, dopo metà gara, di abbassare il ritmo, girando anche meno velocemente del primo degli inseguitori, proprio Tom Chilton con la Chevrolet RML Cruze TC1.
Era chiaro a tutti che
Yves Matton non ha voluto che si consumasse una guerra fratricida e
"Pechito" è stato bravo a mettersi nella condizione di essere inattaccabile: l'argentino coglie il secondo successo nel WTCC in soli due appuntamenti. E' l'espressione della nuova generazione di piloti che si vuole conquistare un posto al sole nel nuovo WTCC.
Ci aspettavamo la battaglia, ma la lotta non si è vista. Gli oltre
otto secondi che separano le Citroen dagli inseguitori evidenziano la netta superiorità delle C-Elyseé. A
Sebastian Loeb è rimasta la soddisfazione del giro più veloce in 1'43"777 a riprova che il cannibale alsaziano ha ben poco da imparare dagli specialisti delle gare turismo.
Prepariamoci ad un dominio Citroen esattamente nei modi in cui la Mercedes sta spadroneggiando in F.1: alle spalle dei transalpini spunta la Chevrolet che piazza due Cruze TC1 al quarto e quinto posto.
Tom Chilton non poteva sperare meglio che nel risultato a ridosso del podio, mentre è probabile che i commissari sportivi puniscano
Dusan Borkovic.
Il serbo potrebbe essere penalizzato per una dura entrata su
Tiago Monteiro al quarto giro e non dovrebbe sorprendere se il portoghese ne dovesse ereditare la posizione a tavolino.
La
Honda, comunque, è la grande sconfitta di questo appuntamento: la
Civic WTCC non è competitiva perché paga un grave handicap di potenza sui lunghi rettilinei dell'anacronistico circuito cittadino di Marrakech e i venti secondi accumulati in 14 giri devono far riflettere seriamente i giapponesi, forse troppo presi dalla Formula 1.
Alle oggettive carenze tecniche si sono aggiunte quelle sportive:
Gabriele Tarquini ha dovuto rinunciare alla corsa dopo il botto causato da
Gianni Morbidelli nelle prove libere. Telaio da buttare e scocca nuova da ricostruire per il Castellet.
Il pubblico ha tributato un grande applauso a
Mehdi Bennani settimo alla bandiera a scacchi davanti al francese
Hugo Valente con la Chevrolet Cruze e a
Norbert Michelisz con la Civic del team Zengo.
Nella top ten è entrata anche la Lada Granta 1.6T condotta da
James Thompson.
Gianni Morbidelli è riuscito a partire: il pesarese ha fatto un buon avvio di gara, finché non è stato costretto a rientrare ai box per una rapida riparazione. Gara 2 scatterà alle 17,30 locali: non ripartiranno Rob Huff (turbo), James Thompson (freni) e Norbert Michelisz (servosterzo).
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