López: "Sapevamo che a Motegi sarebbe stata dura"
L'argentino non è deluso dopo le Qualifiche, anche perché Loeb e Muller sono comunque dietro a lui.
Foto di: Citroën Communication
La notizia dopo le qualifiche del WTCC a Motegi è che non c'è una Citroën in Pole Position. Il primo dei grandi "sconfitti" (sul cronometro) di oggi è José María López, che però sapeva di dover sudare in Giappone, e che sorride per essersi messo comunque dietro i suoi rivali principali, Sébastien Loeb e Yvan Muller.
Tre domande in una: cosa ne pensi della performance di Michelisz, cosa è andato storto e quali sono i problemi di set-up che avete avuto sulle vostre Citroën, dato che oggi siete sembrati in difficoltà?
“Nulla è andato storto, il fatto che Norbi sia in Pole non siginifica questo per forza. Sapevamo che qui avremo sofferto, sono contento per Norbi perché è un’ottima persona in primis, poi perché è un grande pilota. Le Honda sono migliorate, è vero, ma poi c’è anche il pilota a guidare l’auto, quindi complimenti al team Zengő. Per quanto riguarda noi, possiamo ritenerci contenti perché eravamo consapevoli che qui saremmo stati in difficoltà. Dopo le Libere eravamo un po’ delusi perché non pensavamo di esserlo così tanto, ma con le gomme nuove in Qualifica le cose sono andate molto meglio e io ho ritrovato fiducia; considero il mio risultato come una Pole visto che sono davanti ai miei compagni di squadra, il che è importante per il campionato. Dopo Norbi siamo quattro Citroën, quindi si è trattata di una sessione molto buona per noi, vedremo domani come andrà. Sarà un altro giorno.”
Ad inizio settimana avevi detto di voler incrementare il tuo vantaggio in classifica nella lotta per il Titolo e oggi hai portato il margine da 55 punti a 59. Quale sarà la tua strategia per domani, lotterai per vincere o penserai di più al campionato?
“La strategia è sempre la stessa, cercherò di ottenere la miglior posizione per me e per il team. Oggi siamo lontani, ma per tutto l’anno non è stato così e Loeb oggi è stato molto forte, mi sono piazzato davanti a lui per pochissimo. Debbo giocarmi bene le mie carte, penserò ovviamente ad Yvan Muller e a Seb, andare fuori o commettere un errore significherebbe vanificare il lavoro di un anno in una sola gara. Per me correre vuol dire provare a vincere, quando ci sono riuscito è perché ho anche corso dei rischi. Sono loro che debbono riprendere me, quindi penserò anche a questo, ma senza rilassarmi. E’ sempre difficile prendere punti e in un solo weekend storto rischi di perderne anche 40 alla volta. Penso che tutti vorrebbero essere nella mia situazione, ma non è facile, credetemi. Debbo restare concentrato se voglio ottenere quello al quale punto.”
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