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Lopez: "A Shanghai chiudiamo la partita del Costruttori"

L'argentino porterà la Citroen al secondo titolo, in attesa di bissare anche il mondiale piloti

Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC

Foto di: Citroën Communication

Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Sébastien Loeb, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën World Touring Car team
Partenza: Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC leads
Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Ma Qing Hua, Citroën C-Elysee WTCC, Citroën World Touring Car team
Ma Qing Hua, Citroën C-Elysee WTCC, Citroën World Touring Car team
Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Partenza: Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC leads
Il vincitore Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Jose Maria Lopez, Citroën C-Elysée WTCC, Citroën Total WTCC
Citroën Total WTCC
Atmosfera in Pitlane

Shanghai è alle porte. Una gara molto importante per la Citroen. Il mercato cinese, infatti, occupa una percentuale sostanziosa nel mercato della Casa e, quindi, anche noi del Reparto Corse capiamo il valore di un buon risultato. Proprio su questa pista, lo scorso anno, la Citroen venne incoronata Campione del Mondo fra i Costruttori. Un successo che ebbe un grande risalto in tutto il globo. Ne fummo orgogliosi e fu una grande festa. Quest’anno la matematica ci ha messo di nuovo nelle condizioni di ripetere l’impresa: ce la metteremo tutta. Sarebbe l'ennesima ciliegina sulla torta.

IN CINA IL SECONDO TITOLO COSTRUTTORI DI CITROEN?
Intanto un risultato lo abbiamo già conquistato: il prossimo Campione del Mondo piloti guiderà sicuramente una Citroen. Lo dice la matematica che ha escluso ogni possibilità per i nostri avversari. Comunque, proprio per i nostri impegni promozionali, sono qui in Cina da domenica dopo essere stato al Salone dell’Auto di Francoforte e al simulatore a preparare la gara. Continuando a parlare di matematica anch’io a Shanghai avrei la possibilità di chiudere i giochi. Mi piacerebbe moltissimo, lo ammetto. Arriverei così in Thailandia e Qatar libero da ogni pressione. Sono però ben conscio che questa è un’eventualità difficilmente realizzabile. Dovrei fare bottino pieno con Yvan o Sébastien senza neppure un punto. Troppo pretenzioso. Così io resto concentrato sul fare un passo alla volta e vedere che piega prenderanno le cose in termini di classifica. Sono stato al simulatore ed ho preparato la gara. È un circuito che mi piace.

MA QING HUA TEMIBILE A CASA SUA
Lo scorso anno sono andato bene, ho centrato la pole e vinto la gara. Sono sicuro che dovrò temere molto Ma Qing Hua. Sulla sua pista di casa si esalta ed in più non ha nulla da perdere in termini di classifica. Nel 2014 è andato molto bene mettendomi una certa pressione. Ovviamente dovrò guardarmi anche da Yvan e Séb che, sulla carta saranno gli avversari principali. Dico questo perché non avremo quella differenza di chili con la Honda che avevamo in Giappone. Non sottovaluto nessuno ovviamente e rispetto tutti, ma penso che i miei compagni saranno quelli che dovrò temere di più.

SHANGHAI RICHIEDE UN COMPROMESSO NELL’ASSETTO
Shanghai è una pista a due facce. Da una parte c'è un rettifilo molto lungo dove serve avere velocità e dall'altra un tratto misto e tortuoso, soprattutto in quella prima curva, molto speciale, che quasi torna indietro. Occorre avere anche un buon grip meccanico, perciò dovremo trovare quel compromesso nell'assetto che non penalizzi troppo una cosa rispetto all'altra. Credo che la nostra C-Elysée possa adattarsi bene. Cosa questa che mi fa pensare a una lotta in famiglia visto che fra noi siamo più vicini rispetto al 2014.

SIAMO LIBERI DI GIOCARCI LE NOSTRE CHANCE
Come detto, la Citroen qui in Cina avrà la possibilità di vincere il campionato costruttori. Nei duelli dovremo tenere ben presente questo aspetto e fare attenzione. Da questo punto di vista, non ci viene chiesto nulla espressamente, ma è chiaro che l'obiettivo primario è quello di far vincere la squadra, poi arrivano gli interessi personali. Ci lasciano lottare e non hanno mai rovinato le gare chiedendoci di rinunciare, ma siamo professionisti e sappiamo bene cosa possiamo fare e cosa no.

USERO’ LA TESTA: NON SONO IO CHE DEVO ANDARE ALL’ATTACCO
Il mio approccio a questa gara sarà quello usato nelle ultime prove di campionato. Primo: non perdere punti con errori stupidi. Secondo: capire quale sarà il mio livello rispetto agli avversari e provare a trarre il massimo col minor rischio possibile. Se per caso uno dei miei compagni fosse più veloce di me non mi dannerei per passarlo, ma se dovesse essercene la possibilità potrei farlo. Ovviamente una volta valutati rischi e ricavi. Certo, non fa parte della mia matura, ma in questa fase dell'anno io devo usare la testa e magari alzare il piede se il caso lo richiede. Gli altri possono permettersi qualche rischio in più.

VORREI CHIUDERE LA PARTITA IRIDATA AL PIU’ PRESTO
Ho un vantaggio molto buono. Praticamente quasi tre gare quando ne mancano sei. Sembra molto, ma nell'ultima gara abbiamo visto come basti poco per perdere tutto in un attimo. Il mio obiettivo dunque è finire quanto prima. Chiaramente so che qui sarà difficile, ma vorrei scavare un ulteriore solco che mi permetta di arrivare in Thailandia con in tasca un vantaggio che offra un ampio ventaglio di possibilità. Per capirci. Un distacco che mi permetta poi di vincere con un piazzamento minimo. Questo è il desiderio. La realtà è che mi andrebbe bene vincere anche all'ultimo giro della gara in Qatar. Un Campione del Mondo non viene misurato in base a quale giro ha vinto il campionato. E poi parliamoci chiaro: il solo fatto di essere qui a parlare di poter vincere ancora l'iride, fa di me una persona fortunata. Non tutti possono dirlo. Come sempre vi voglio in macchina con me.

 

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