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Termas de Río Hondo, lo shakedown mette a nudo le prime cose...

In Argentina i concorrenti del WTCC sono scesi in pista per uno shakedown di controllo delle rispettive vetture. E qualcuno ha scoperto già i primi problemini...

Vetture in fila per lo shakedown

Piloti e team del WTCC si sono preparati per il weekend della FIA WTCC Race of Argentina con un inedito shakedown.

Al posto dei soliti 30' di test del venerdì, le squadre hanno usufruito comunque della sessione per controllare che tutto fosse in ordine sulle vetture, giunte a Termas de Río Hondo dopo un lunghissimo viaggio via mare dall'Europa.

Bruno Correia è salito sulla Volvo V60 Polestar safety car dettando il ritmo; dopo 10' i concorrenti sono rientrati ai box, per poi tornare in pista e completare un ulteriore giro, sempre dietro la safety car.

Non sono stati presi tempi cronometrati, ma questa insolita sessione è risultata piuttosto utile a tutti.

In primis Esteban Guerrieri, che è salito per la prima volta sulla Chevrolet RML Cruze TC1 della Campos Racing con la quale farà il proprio debutto nel WTCC.

"Sono stati pochi giri, ma le prime impressioni mi sembrano davvero ottime - ha detto l'argentino - Sono rimasto colpito dalla velocità della vettura in curva e dal grip, cosa che vorresti sempre avere con una vettura turismo a trazione anteriore. Sono molto contento".

"Non stavamo spingendo molto, abbiamo provato i freni, ma il primo feeling è stato ottimo e mi è piaciuto molto anche il motore turbo. E' un'auto molto diversa da quella cui sono abituato, ora voglio solamente spingere al massimo e divertirmi nelle prossime sessioni in pista".

Peggio (o meglio, che dir si voglia) è andata a Tom Coronel, che nello shakedown ha scoperto di avere un problema ad un sensore sulla sua Chevrolet RML Cruze TC1, guaio che se fosse stato scovato nelle prove libere avrebbe sicuramente influito molto negativamente sul prosieguo del weekend.

"E' stato un shakedown molto utile perché abbiamo scoperto di avere un problema ad un sensore del motore già nel primo giro, per cui sono dovuto restare ai box nel corso di quello successivo - ha spiegato l'olandese della ROAL Motorsport - Ho visto subito una spia accendersi sul pannello della mia Chevrolet; il sensore è in una posizione piuttosto complicata da raggiungere e questo ci ha salvati. Scoprendo ora il problema potremo prendere parte tranquillamente alle prove libere".

John Filippi (Campos Racing), ha aggiunto: "E' sempre molto importante controllare che in macchina funzioni tutto, soprattutto percorrere la pista al volante dopo averlo fatto a piedi. Per quanto ci riguarda, siamo a posto".

Un commento lo ha lasciato anche Alexander Murdzevski Schedvin, responsabile di Polestar Cyan Racing Motorsport: "Si è trattato di un controllo di tutti i sistemi. E' stata una sessione ben diversa da quelle che si svolgono per realizzare tempi cronometrati, ma se non altro abbiamo visto che è tutto in ordine".

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