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Intervista

Ribeiro: "Voglio un campionato di qualità e cerco l'erede di López"

François Ribeiro ha fatto il punto della situazione del WTCC ad oggi in una intervista esclusiva rilasciata a motorsport.com dopo il weekend argentino.

François Ribeiro, Eurosport Motorsport Director

Foto di: FIA WTCC

François Ribeiro è certo: il WTCC non ha bisogno di troppe vetture in pista, bensì di piloti forti che possano mettersi in luce e accrescere il valore della serie.

Il manager di Eurosport Events, promoter della massima categoria turismo, ha rilasciato una intervista esclusiva a motorsport.com parlando di quello che ha in mente per il prossimo anno e di come potrebbe essere il futuro del campionato. Inclusa la ricerca del nuovo concorrente di punta dopo la partenza di José María López.

Pensate di inserire novità l'anno prossimo per rendere più attraente il WTCC? Cose tipo il Fan Boost?
"No, il Fan Boost è perfetto per la Formula E perché ha bisogno di creare una base di tifosi e appassionati essendo un campionato nuovo. Il fatto è che la Formula E sta raccogliendo molti più fan al di fuori del motorsport, che appassionati di motorsport stesso, per questo penso che sia perfetto per quel campionato. Ma per WTCC, WEC, F1 o non saprei... Secondo me va bene così com'è. Anche perché non sono un amante di questo tipo di cose. Non mi piace il DRS, preferirei gare con tre o quattro sorpassi, ma che siano reali e non viziati da fattori esterni. Mi piacciono di più i piloti che corrono dei rischi per superare, piuttosto di quelli che spingono un bottone per farlo. Le gare turismo sono caratterizzate da battaglie serrate, contatti e ruota a ruota pur di superare".

Cambieranno i regolamenti per il 2017?
"Tecnicamente rimarremo così, anche perché va bene ed è l'unico modo per contenere i costi. In Argentina abbiamo parlato molto con le squadre per sistemare alcune cose l'anno prossimo, si tratta di piccole questioni di livello sportivo. Per esempio il MAC3, vorrei che fosse più decisivo in termini di punteggi per il campionato costruttori e i team sono d'accordo con me. Abbiamo anche parlato dell'asegnazione dei punti di Opening Race e Main Race; ancora non è stata decisa la scala, ma ci siamo trovati d'accordo sul fatto che quelli della Main Race debbano essere maggiori. Le due sessioni prove libere dovranno aumentare di durata, si è parlato di portarle a 45' l'una. Diciamo che questo è più o meno quanto mi hanno chiesto i team e io ho un paio di proposte da sottoporre alla Commissione Touring Car della FIA".

Il MAC3 potrebbe migliorare?
"Penso sia perfetto per promuovere i marchi delle Case coinvolte, ma potrebbe migliorare ed essere più attraente. Si potrebbero assegnare più punti, in questo modo anche i piloti che scenderanno in pista saranno più motivati. Non penso che cambieremo il format, mettendo più punti in palio il MAC3 automaticamente aumenta di importanza. Avere qualcosa come 5 punti di differenza fra 1° e 2° e 10 punti fra 1° e 3° potrebbe aumentare il livello, l'interesse e l'importanza per la classifica costruttori".

Il WTCC avrebbe bisogno di piloti più bravi o più vetture in pista?
"Personalmente preferisco campionati con 18-20 vetture in pista, in modo da equilibrare la lotta fra i team. 30 auto significherebbero certamente più quantità, ma meno qualità. Quest'anno la competizione fra le squadre è molto più accesa, Honda e LADA hanno fatto un ottimo lavoro per raggiungere la Citroën, ora sono tutti più vicini. Anche la Volvo cresce, ma è evidente che avrebbe bisogno di svolgere più test. Fra un paio di settimane in Polestar dovrebbero ricevere la test car, penso proprio che inizieranno a lavorare alacremente in vista del prossimo anno. D'altra parte, Citroën, LADA e Honda ce l'hanno già..."

Monteiro ha provato una Formula E, come si farebbe a gestire le concomitanze se alcuni piloti del WTCC dovessero decidere di correre anche in quella serie?
"Formula E e WEC sono compatibili. Ma per altre serie è difficile. La F1 ha sempre più eventi in calendario, la MotoGP stessa cosa. E la Formula E stessa sta aumentando l'elenco delle gare, quindi la vedo dura".

Come valuti il weeked argentino di Esteban Guerrieri?
"Mi aspettavo facesse bene perché è uno come López. Ha corso in Europa per 10 anni con squadre italiane, britanniche e ceche. Sotto questo aspetto è cresciuto proprio come "Pechito". Nel 2010 perse all'ultimo la battaglia con Ricciardo per il titolo in World Series by Renault. Alla fine in F1 c'è andato Ricciardo, mentre Esteban ha dovuto fare come López, ovvero tornare in Argentina con grande rammarico e ripiegare sul turismo, impegnandosi a fondo e puntando al ritorno in una serie mondiale un giorno. Vedendolo all'opera, Guerrieri mi ha ricordato molto quello che fece López nel 2013. Questo non significa che potrà avere lo stesso successo, ma sicuramente è stato straordinario. Mi ha sorpreso molto come lo ha fatto, non tanto le sue performance, ma in che condizioni le ha ottenute. Voglio però dire che non sono qui ad ingaggiare piloti. Ho aiutato Esteban ad essere in griglia come lo feci con "Pechito" nel 2013. Fa parte del nostro lavoro, poi spetta ai piloti mostrare le loro qualità al volante. Non sono certo io che li propongo alle squadre per la loro bravura".

A proposito di López, un commento sul fatto che lascerà il WTCC?
"La sua partenza aprirà le porte ad altri. Quando López venne a correre nel WTCC non era un pilota di caratura internazionale, a parte essere conosciuto in Europa, ma vagamente. Morto un papa se ne fa un altro, ora toccherà ad altri perché siamo un Mondiale. La F1 è proseguita anche senza Senna o Schumacher, la MotoGP andrà avanti senza Rossi e il WRC lo ha fatto senza Loeb. E' così e punto. Piloti, squadre e tifosi sanno cosa ha fatto López nel WTCC e ora conoscono le sue capacità a livello internazionale, ora lui potrà correre dove vorrà e sono sicuro che ovunque decida di andare, sarà in grado di lottare per i vertici. In Formula E non ci metterà molto ad essere fra i migliori".

Ci saranno altri costruttori l'anno prossimo?
"Honda e LADA resteranno con noi, stiamo parlando con un'altra Casa per il 2017. Vedremo".

Intervista di Federico Faturos

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