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Quando i pareggi sono stretti quanto le piste

A Marrakech lo spettacolo è venuto meno, ma Honda e Volvo hanno mostrato i muscoli allo stesso modo e sono in testa al Mondiale, mentre per le Citroën si è trattato solamente del riscaldamento. E attenzione agli outsider...

Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC

Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC

FIA WTCC

Thed Björk, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1
Il vincitore della gara Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCCTiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Il vincitore della gara Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Tom Coronel, Roal Motorsport, Chevrolet RML Cruze TC1
Tom Coronel, Roal Motorsport, Chevrolet RML Cruze TC1
Tom Coronel, Roal Motorsport, Chevrolet RML Cruze TC1
Podio: il vincitore della gara Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, il secondo classificato Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, il terzo classificato Thed Björk, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1, Mehdi Bennani, Sébastien Loeb Racing, Citroën C-Elysée WTCC
Aurelien Panis, Honda Team Zengo, Honday Civic WTCC
Podio: Nestor Girolami, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1
Nicky Catsburg, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1
Podio: Thed Björk, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1 ed Esteban Guerrieri, Campos Racing,
Aurelien Panis, Honda Team Zengo, Honday Civic WTCC
Yann Ehrlacher, RC Motorsport, Lada Vesta
Mehdi Bennani, Sébastien Loeb Racing, Citroën C-Elysée WTCC
Aurelien Panis, Honda Team Zengo, Honday Civic WTCC
Esteban Guerrieri, Campos Racing, Chevrolet RML Cruze TC1
Tom Chilton, Sébastien Loeb Racing, Citroën C-Elysée WTCC
Podio: il vincitore della gara Esteban Guerrieri, Campos Racing, Chevrolet RML Cruze TC1, il secondo
Tutti i piloti 2017
Tutti i piloti 2017
Rob Huff, All-Inkl Motorsport, Citroën C-Elysée WTCC nella conferenza stampa
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC nella conferenza stampa
Nestor Girolami, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1, Nicky Catsburg, Polestar Cyan Racing,
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Nestor Girolami, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1
Ryo Michigami, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC , Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Atmosfera in pitlane
Mehdi Bennani, Sébastien Loeb Racing, Citroën C-Elysée WTCC
Tom Chilton, Sébastien Loeb Racing, Citroën C-Elysée WTCC
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC

La stagione 2017 del FIA World Touring Car Championship ha preso ufficialmente il via lo scorso weekend in Marocco.

Quando si corre su una pista come quella di Marrakech, non solo è dura fare previsioni sui risultati, ma a posteriori diventa assai più difficile fare un'analisi attendibile, curata e dettagliata. Cosa che comunque proveremo a fornirvi, non senza partire da un fatto palese.

Tutti in fila per il trenino

Un campionato come il WTCC, che per sua natura è sempre stato ricco di battaglie, sorpassi e quant'altro possano far saltare sul divano gli appassionati, non può permettersi di snaturarsi facendo visita a piste come il Circuit Moulay El Hassan.

Non ce ne vogliano gli organizzatori, chi ha potuto guardare le due gare di domenica avrà sicuramente notato che gli unici brividi venivano dati dalle staccate a ruote fumanti, soprattutto alla curva 3. Ma di sorpassi, in due round da una ventina di tornate l'uno, se ne saranno visti non più di cinque in totale.

Poco. Troppo poco. E' anche vero che la struttura delle attuali TC1 rende le auto molto più ingombranti e fragili, ma il layout del circuito marocchino non ha fatto altro che creare dei lunghi trenini di macchine che ogni tanto si affacciavano timidamente per cercare un varco. Ovviamente inutilmente, o quasi.

Guerrieri armati e pistole a salve

Il successo di Esteban Guerrieri nella Opening Race poteva essere annunciato, oppure no. L'argentino non ha mai fatto mistero del credere di poter competere coi migliori nel Mondiale, ma sicuramente non è dotato del mezzo più adeguato, vista la "vecchiaia" della Chevrolet RML Cruze TC1.

Stavolta si è trovato nelle condizioni da sogno: partire in prima fila su una pista dove era impossibile superare. Sfruttando le penalità e gli errori altrui, il ragazzo della Campos Racing si è visto servire su un piatto d'argento il successo, conquistato con una gara perfetta e priva di sbavature nonostante le forti pressioni di chi gli stava alle spalle.

Ma il capolavoro, in realtà, Esteban lo ha compiuto nella Main Race lontano dagli occhi di tutti. Partito dalla corsia box per un problema tecnico irreparabile nella finestra di tempo consentita, ha anche dovuto scontare un drive-through a causa di un'irregolarità commessa dal team. Non solo Guerrieri ha recuperato velocemente fino a sfiorare la zona punti, ma ha girato su ritmi incredibili centrando anche quello più veloce.

Chi invece mastica amaro è Tom Coronel. Non è stato il fine settimana da mille e una notte per l'olandese, come era accaduto nel 2016. Domenica (sempre grazie alle penalità altrui) il pilota della ROAL Motorsport ha avuto la chance di partire dalla pole position della griglia invertita, ma la sua Opening Race si è trasformata in un incubo.

La Chevrolet RML Cruze TC1 da lui guidata perfettamente, tenendosi dietro il gruppone agguerrito e minaccioso, gli ha voltato le spalle cominciando a zoppicare per problemi ai freni; una sfortuna incredibile che ha mandato Coronel larghissimo alla curva 3, lasciandolo con un pugno di mosche in mano mentre gli altri passavano e ringraziavano.

Yann Ehrlacher non ha nemmeno avuto il tempo di festeggiare la pole position della griglia invertita conquistata grazie al decimo posto delle qualifiche. Sarebbe stato molto interessante vedere il comportamento di un debuttante privo d'esperienza in testa alla prima gara nel WTCC, ma il francese ha commesso un banale errore non fermandosi per le prove di peso, dunque incappando nella sanzione di scattare dal fondo dello schieramento. Osserveremo attentamente la sua LADA Vesta TC1 (a proposito: e gli sponsor dove sono?) nelle prossime uscite per capire di che pasta è fatto il nipote di Yvan Muller.

Pancia (troppo) piena per le Citroën

C'era grande curiosità per le prestazioni delle Citroën, per la prima volta in veste solamente privata. Le C-Elysée WTCC si sono trovate ad avere la pancia un po' troppo piena, ma non di vittorie, bensì di zavorra. Infatti a Marrakech sono state le uniche a dover caricare il peso di compensazione, che seppur inferiore rispetto al 2016 (oggi era di 50kg, quindi 30kg in meno di un anno fa) non ha giovato al rendimento su una pista già sfavorevole di suo.

Se da un lato si sono viste buone cose da parte dei ragazzi Sébastien Loeb Racing, ovvero Mehdi Bennani e Tom Chilton (John Filippi è ancora troppo indietro sotto tutti i punti di vista), dall'altro abbiamo avuto Rob Huff nei panni del leone in gabbia. Bloccato dai giudici per un problema alle cinture di sicurezza, il pilota della ALL-INKL.COM Münnich Motorsport non ha preso parte alle FP1, in qualifica ha comunque raggiunto la Q3, ma nella prima gara un contatto iniziale lo ha messo K.O. già dopo pochissimi km.

Non contento, il britannico ha anche perso la pazienza nella Main Race, quando si è trovato davanti la Chevrolet di Coronel, bravissimo a chiudergli tutti gli spazi e facendolo infuriare via radio per l'impossibilità di superare. Ma attenzione, perché "Huffy" ha talento e mezzo per tornare davanti a tutti già a Monza, dove nei test di marzo era stato un fulmine.

Honda d'urto

I box del Team Castrol sono davvero esplosi di gioia per la doppietta realizzata da Tiago Monteiro e Norbert Michelisz nella Main Race. Le Civic WTCC hanno dimostrato di essere forti fin dalle prime prove libere, confermandosi tali in qualifica con la pole centrata dal portoghese.

In gara hanno sfruttato al meglio le proprie caratteristiche per danzare sinuosamente lungo i muretti di Marrakech, andando a prendersi un successo meritato e importantissimo. Sì, perché ha fatto vedere che le vetture preparate dai tecnici della JAS Motorsport sono davvero cresciute durante l'inverno e con Tiago e "Norbi" possono certamente ambire al titolo.

Discorso a parte va fatto per Ryo Michigami, ancora indietro rispetto ai compagni di squadra, ma in crescita. Il giapponese ha commesso un solo errore nella Main Race, favorendo il sorpasso di Huff, mentre la vittoria sfumata nel MAC3 non sarebbe corretto dire che è frutto solamente della sua inesperienza. Sicuramente c'è grande curiosità riguardo alle prestazioni future di Ryo, all'inizio di un lungo, faticoso e intrigante percorso.

Inoltre c'è da segnalare il buon weekend Dániel Nagy, impegnato con la Honda della Zengő Motorsport. La sua Civic è dotata di specifiche vecchie, ma il giovane ungherese ha sfiorato subito la Q2 (mancata per pochissimo) in qualifica, mentre in gara è stato a lungo in lotta per la zona punti, svanita nella Opening Race per un lieve quanto fatale errore.

Più duro il weekend del suo compagno di squadra Aurélien Panis; ultimo in qualifica e ancora in fase di apprendistato, il francese è anche incappato nella rottura della sospensione anteriore destra dopo un salto su un cordolo nella Main Race. Insomma, per il figlio d'arte, meglio pensare già a Monza.

Cielo blu Cyan sopra Marrakech

Il vero passo avanti, però, lo hanno fatto le Volvo S60 TC1, che a Marrakech avevano forse vissuto il peggior incubo nel 2016, quando la zona punti faticarono a vederla col binocolo. Stavolta le tre vetture della Polestar Cyan Racing hanno invece detto di esserci, eccome.

Veloci nelle qualifiche grazie ad un Néstor Girolami bravissimo ad arrivare fino alla Q3, in gara ci sono stati due podi da festeggiare grazie proprio all'argentino e a Thed Björk. Nicky Catsburg ha invece sbattuto in Q2 fallendo l'accesso all'ultima manche, mentre in gara ha subito un contatto da parte di Bennani che gli ha fatto sudare freddo.

Nonostante ciò, anche l'olandese conquista punti importanti, ma la vera sorpresa è arrivata nel MAC3, dove il trio Volvo si è preso il lusso di battere quello Honda, con Björk e Girolami (Néstor a tirare la volata agli altri due) che mai avevano affrontato la prova a cronometro. Segno che la S60 è una macchina che ha fatto un salto di qualità incredibile durante l'inverno; ed essere competitivi a Marrakech significa poter esserlo ovunque.

Pareggio stretto

Infine, con una rapida occhiata alla classifica costruttori vediamo subito una situazione di parità a quota 96. Honda e Volvo, le uniche Case rimaste in veste ufficiale, rientrano alla base con gli stessi punti, ma a chi dei due il pareggio va più stretto?

Difficile dirlo, forse ad entrambi. Come si affermava all'inizio, vedere trenini su una pista dove passare è impossibile, indi per cui resta da capire se chi era davanti aveva la velocità per restarci, mentre gli inseguitori erano altrettanto competitivi da mantenere lo stesso passo. Oppure se chi era davanti non era forte quanto chi si trovava in scia, ma è stato bravo a resistere alle pressioni. La risposta la avremo più avanti, quando si andrà su tracciati più adatti alle sportellate e ai sorpassi. Per ora accontentiamoci della... X in schedina.

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