Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Lopez: "Credo che il regolamento del WTCC vada rivisto"

Lopez, pilota di punta della Citroen nel WTCC, considera iniquo il fatto che la zavorra venga attribuita secondo canoni fissi senza tenere conto se le differenza di prestazioni è data dalle macchine o per esempio dalle condizioni meteo.

José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC

José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC

Citroën Communication

José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
Podio: li vincitore Tom Coronel, Roal Motorsport, Chevrolet RML Cruze TC1, secondo José María López,
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team
José María López, Citroën World Touring Car Team
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC

Cari amici di Motorsport.com, se mi chiedete di analizzare il fine settimana marocchino e trarne un consuntivo vi rispondo in due modi. Il primo, quello positivo, è che ho centrato l’obiettivo della vigilia e di cui vi avevo parlato la scorsa settimana.

Volevo uscire da Marrakech con un distacco maggiore sul secondo pilota in classifica generale e ci sono riuscito. Magari non come avrei voluto, visto che ho guadagnato solamente due lunghezze su Tiago Monteiro, ma comunque è un guadagno. Molto sinceramente speravo arrivasse qualcosa in più, ma su questa pista non è stato davvero possibile.

Questo introduce la seconda parte della risposta ovvero l’aspetto negativo. Ed è rappresentato dalla crescita della Honda. Su un circuito così corto e lento e con la zavorra di ottanta chili che gravava sulle nostre Citroen C-Elysée, le vetture nipponiche si sono mostrate davvero forti e forse, per la prima volta nella stagione ci sono state superiori.

A Marrakech non si mette nemmeno la quinta

Ovviamente le motivazioni sono da ricercarsi in quei quaranta chili di differenza che su una pista come questa, fatta di accelerazioni continue dove non siamo mai riusciti nemmeno a mettere la quinta, ha fatto la differenza. Inutile negarlo in quelle circostanze specifiche eravamo in difficoltà. Ciononostante posso ritenermi soddisfatto della mia prestazione. Sono stato il pilota Citroen più veloce, sempre al limite e quello che si è avvicinato di più alle Honda tanto che quasi stavo per rovinargli la festa.

Ho commesso due errori

Purtroppo non è accaduto perché ho commesso due errori. Uno in qualifica e uno nella seconda gara. Entrambi sono costati posizioni in classifica e quindi punti mondiali sempre preziosi. Avrei potuto infatti averne qualcuno in più in classifica generale, ma non posso certo essere duro con me stesso.

Non mi piace sbagliare, ma ero veramente al limite con la macchina e da metà gara gomme e freni erano davvero difficili da gestire. Un peccato perché avevo passato Monteiro con una bella manovra e finirgli davanti sarebbe stato un bel colpo sotto tutti i punti di vista. Ma come vi ho detto guidare con ottanta chili in più su questo tracciato è stato davvero durissimo.

Paghiamo 80 kg di zavorra

Del resto questa zavorra ce la terremo ancora ed è un’eredità della corsa ungherese. Il sistema che calcola quanto peso imbarcare si basa sui tempi sul giro in prova e in gara. Nella prima corsa all’Hungaroring come ricorderete, partimmo con le slick sbagliando completamente strategia. Dopo qualche tornata passammo alle gomme da bagnato abbassando i nostri tempi di almeno cinque secondi.

La Honda che ci aveva seguito nella strategia delle gomme da asciutto non ha fatto lo stesso con quelle da bagnato. I loro tempi sono rimasti alti e quindi fra noi e loro creata una disparità enorme che è entrata nel computo totale. Se vogliamo, con il senno di poi, è stato un errore nostro e una loro abilità, ma il regolamento in quel punto forse non è scritto al meglio.

Il regolamento va rivisto: così non è giusto

Bisognerebbe analizzare come si è creata tutta quella differenza. Sappiamo tutti che non era di macchina, ma dettata solamente dall’uso di gomme da asciutto su asfalto bagnato. Il calcolo viene fatto ogni due gare e quindi, sommando la differenza enorme dell’Ungheria e i tempi simili del Marocco è probabile che anche sulla Nordschleife saremo in queste condizioni.

Ho sentito molti commenti sul fatto che non sono riuscito a passare Tom Coronel nella prima gara. Credetemi non è stato davvero possibile. Avrei dovuto rischiare davvero moltissimo ed ero in difficoltà con i freni. In più la pista non permetteva davvero nulla di più di quello che ho fatto. Io sono sempre molto attento nei miei giudizi.

Dietro quella pista ci sono il lavoro ed i sacrifici di tanta gente quindi porto il massimo del rispetto possibile, questo è fuori discussione. Però non si può non notare che il tracciato era davvero molto corto e stretto. Credo che la velocità massima abbia sfiorato i 200Km/h e non si poteva davvero sorpassare. Per questo io preferivo la vecchia pista. Più veloce e con punti di sorpasso dove il pilota poteva davvero fare la differenza.

Al vecchio Ring le cose andranno meglio

Vedremo sulla Nordschleife come andranno le cose, ma credo che non sarà affatto facile perché la situazione dei pesi rimarrà la stessa e la Honda ora ha un reale vantaggio. Sulla carta però la pista tedesca dovrebbe esserci favorevole.

Il Ring è un circuito più lungo con una velocità media decisamente più alta. Qui in Marocco sapevamo che saremmo stati in difficoltà, ma alla fine abbiamo guadagnato dei punti. Non voglio quindi fare previsioni. Alla fine archivio un altro fine settimana positivo.

Se i tempi duri sono questi allora non posso lamentarmi, anche se accontentarmi non è nella mia natura. Passerò questi giorni a lavorarci sopra cercando le migliori soluzioni possibili per invertire la tendeza e tornare al successo quanto prima.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Ekblom: "Grande sofferenza per noi sul bagnato, ma fa parte della crescita"
Prossimo Articolo Catsburg: "Al Nordschleife la differenza la fanno i piloti"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia