Honda replica a Volvo: "Da noi c'è caos? Abbiamo vinto più gare di voi!"
Dopo le dichiarazioni del team principal Polestar Murdzevski Schedvin, il suo collega della Honda-JAS Alessandro Mariani ha replicato facendogli notare che in realtà il punto di forza vincente è proprio l'aver unito varie culture.















Honda e JAS Motorsport non ci stanno. Perdere il Mondiale all'ultima gara del WTCC dopo una stagione piena di emozioni e anche episodi sfortunati va accettato, seppur con dolore, ma vedersi girare il coltello nella ferita ancora aperta e sanguinante proprio no.
E' quanto il team italo-giapponese ha pensato quando ha letto sulle colonne di Motorsport.com le dichiarazioni di Alexander Murdzevski Schedvin, team principal dei Campioni del Mondo di Volvo Polestar, il quale sostiene che i titoli siano andati in Svezia perché il metodo lavorativo è migliore, essendo concentrato sotto un'unica struttura e non disperso per vari paesi.
Infatti Honda si appoggia all'italianissima JAS Motorsport, che si occupa anche del reparto clienti, oltre ad avere un capotecnico britannico e diverse figure di spicco all'interno del proprio team.
Se per Volvo questo è il punto debole, dall'altra parte del fiume respingono al mittente ogni parola, come sostiene Alessandro Mariani, responsabile di JAS e direttore del Castrol Honda World Touring Car Team.
"Ho letto le dichiarazioni del team principal della Polestar Cyan Racing e sinceramente mi è venuto da sorridere - dice il manager milanese a Motorsport.com - Secondo lui in Honda c'è caos e non ci si capisce, ma allora come spiega il fatto che siamo riusciti ad ottenere molte più vittorie e pole position di loro nell'arco della stagione?"
"Diciamo che sono rimasto stupito da un'osservazione su quello che è stato il nostro punto di forza, ovvero essere riusciti a mischiare e far convivere al meglio le varie culture, dal Giappone all'Europa, mettendo insieme metodologie di lavoro, passioni diverse e fair play che da anni ci rendono competitivi".
Fra l'altro nel 2017 le Civic WTCC ufficiali sono state guidate da ben cinque piloti di altrettanti paesi diversi, ossia Norbert Michelisz (Ungheria), Tiago Monteiro (Portogallo), Ryo Michigami (Giappone), Gabriele Tarquini (Italia) ed Esteban Guerrieri (Argentina), tutti capaci di ottenere risultati di altissimo livello.
"In squadra, tra lo staff e tutti i piloti che si sono avvicendati, ha da sempre regnato una grandissima armonia che ci ha permesso di gestire al meglio le situazioni in pista e di superare i momenti difficili", ricordando in quest'ultima parte quanto accaduto a Monteiro, rimasto infortunato dopo l'incidente nei test di settembre.
Un episodio che ha costretto Honda a puntare tutto su Michelisz, velocissimo fino alla fine, ma incappato in un problema in Qatar che lo ha di fatto estromesso dalla lotta per il titolo proprio sul più bello.
"Come è finita quest'anno brucia ancora parecchio a tutti perché si è decisa la sorte dei Mondiali per episodi, con Monteiro che era nettamente in testa al campionato costretto a dare forfait per l'infortunio. Ma i numeri hanno detto che eravamo i più forti", prosegue Mariani, che poi non risparmia una stoccata a Volvo Polestar, come aveva già fatto qualche tempo fa.
"La gara di Motegi è stata la fotografia del comportamento stagionale di entrambe le squadre. Nessuna Civic ha mai sfiorato una S60, mentre a parti invertite, e in Giappone lo si è visto, le Volvo hanno colpito tutte e tre le nostre vetture".

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