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Troy Bayliss: “Seguirò da vicino mio figlio Oli, è bello tornare!”

Oli Bayliss, figlio della leggenda della Superbike Troy, debutterà nel 2022 nel mondiale Supersport in sella alla Panigale V2 del team Barni. Suo padre parla di come il giovane pilota è arrivato al mondiale e delle prospettive future.

Oli Bayliss, Barni Racing Team con suo padre Troy Bayliss

Foto di: Barni Racing Team

Quando si dice Troy Bayliss si pensa a Ducati. Il binomio è stato glorioso e riporta alla mente gli anni d’oro della Superbike, l’epopea Ducati che manca da ormai molto tempo. Tuttavia, nel 2022 non sarà così raro rivedere il leggendario pilota della Rossa di Borgo Panigale nel paddock delle derivate di serie. Già, perché l’annuncio del debutto di suo figlio Oli in Supersport con la V2 del team Barni comporta anche il ritorno di Troy.

Bayliss ha infatti seguito Oliver sin dai primi passi nel mondo delle corse, facendogli da mentore e da consigliere. Lo ha accompagnato durante il suo percorso nella Superbike australiana e, proprio nel suo paese natale, ha incrociato di nuovo il mondiale nel 2020. La tappa di Philipp Island coincideva infatti con il primo round del campionato del mondo, in cui Oli ha corso come wild card nella classe Supersport.

Dal 2022 però, Oli avrà un ruolo da titolare e debutterà insieme al team Barni nella classe 600 a venti anni esatti dal titolo mondiale di suo padre. Troy parla di quanto entusiasmo ci sia per l’esordio di suo figlio, che avverrà ormai il prossimo anno: “È piuttosto entusiasmante per noi, soprattutto per Oli, ma anche per la nostra famiglia. Oli è cresciuto nelle corse e ha fatto tutto bene; ha fatto il dirt track e il motocross, il karting e ora nelle gare su pista. Lo abbiamo tenuto su una ripida curva di apprendimento, dalla classe Supersport 300 alla Supersport e ora anche nella Superbike australiana, ed è davvero emozionante essere con il Barni Racing Team sulla Panigale V2 e tornare nel Mondiale. Io stesso non vedo l'ora di tornare nel paddock; sarò sicuramente nei paraggi all’inizio, perché lui non si ricorda nemmeno di essere stato oltreoceano quando correvo, e ha appena compiuto 18 anni”.

Troy Bayliss, Ducati Team

Troy Bayliss, Ducati Team

La famiglia Bayliss lascerà dunque l’Australia per stanziarsi in Europa, ma a partire saranno solamente Oli e Troy, con quest’ultimo che cercherà di instradare il giovane pilota nel mondo delle corse e gli starà vicino per indirizzarlo: “Non vorrei mandarlo da solo, voglio dargli una mano e stargli vicino. Siamo stati insieme in pista per molto tempo, quindi non voglio essere un padre pesante, ma voglio essere lì per dargli un po' di sostegno e fondamentalmente essere la sua mamma e il suo papà per un po', perché Kim non può venire i primi tempi. Nel complesso, è una grande notizia per Oli, ora che ha finito la scuola. Avremmo potuto essere in Europa un paio di anni fa, ma abbiamo dovuto finire la scuola, sistemare alcune cose e ora è molto entusiasta di iniziare. Probabilmente la cosa più bella è che sta iniziando su una bicilindrica, mentre io ho finito su una”.

Sarà un ritorno al passato per Troy Bayliss, che sarà nuovamente nel box Ducati: “È bello essere con la famiglia Ducati. Naturalmente, è stata la nostra storia, quindi tutto ha un senso. Sarà fantastico avere di nuovo un australiano nella classe. Siamo entusiasti di fare un tentativo e vedere dove arriva; sta guidando molto bene, sta diventando forte, ama correre e allenarsi, quindi penso che si divertirà. Non sarà facile, ha un sacco di piste nuove da imparare, ma sembra che se la cavi bene. Cercherò di fargli avere una moto performante, in modo che si possa abituare prima di andare in Europa per i test. Speriamo che l'unica cosa che dovrà imparare siano le piste”.

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“Non stiamo davvero fissando un obiettivo – prosegue proiettandosi già verso quella che sarà la prima stagione di suo figlio – lui sa cosa vuole fare, vuole solo essere competitivo e vuole vincere. È abbastanza intelligente nel modo in cui affronta le cose. Speriamo che con qualche consiglio da parte mia e della squadra, possiamo tenerlo sotto controllo, in modo che non si entusiasmi troppo. L'ho cresciuto per stare su una Superbike, e può gestirla senza problemi. Tuttavia, quando è venuta fuori questa opportunità, ho riflettuto con alcune delle persone che mi hanno aiutato, e abbiamo pensato che non dovevamo buttarlo direttamente in Superbike. Non sto dicendo che sarà più facile sulla moto Supersport, ma penso che sarà un bel passo verso il mondiale, ed è un buon modo per iniziare”.

Più che un ritorno al passato, si può definire il debutto di Oli un ritorno al futuro. Già, perché il giovane figlio d’arte avrà al suo fianco Darryn Healey, lo stesso che aiutò Troy ad arrivare in Europa per diventare la leggenda che tutti noi oggi conosciamo: “Un ragazzo chiamato Darryl Healey ha portato me e Kim dall'Australia al suo team privato nel Regno Unito nel 1998, GSE Racing. Fondamentalmente, era il mio manager, ma anche un amico, e ha aiutato Oli come sponsor personale da quando abbiamo iniziato. Darryl è ancora coinvolto in tutto questo, e penso che vedrete che è coinvolto anche con la squadra, quindi è fantastico avere lui che fa quello che sta facendo ed è anche fantastico per Oli”.

Oli Bayliss, Barni Racing Team

Oli Bayliss, Barni Racing Team

Photo by: Barni Racing Team

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