Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Caso Razgatlioglu: è ora di rivedere la regola dei track limits?

La tripletta di Magny-Cours diventa una doppietta per Toprak Razgatlioglu, privato della vittoria in Superpole Race per aver superato i limiti della pista all’ultimo giro. Il caso Yamaha-Kawasaki riapre la questione dei track limits, considerati ormai un’esasperazione che condiziona fin troppo gli esiti delle gare.

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Motorsport.com contenuti Prime

I migliori contenuti di Motorsport.com Prime, il nostro servizio di sottoscrizione. <a href="https://www.motorsport.com/prime/">Subscribe here</a> per avere accesso a tutti i contenuti.

Il motociclismo moderno è fatto di tecnologia, nuovi standard di sicurezza , regole e limiti imposti per rendere le gare meno pericolose ma non per questo meno avvincenti. Ma le novità, si sa, dividono sempre: c’è chi le accoglie con maggior entusiasmo e chi invece manifesta nostalgia per il passato. Se c’è però una regola che mette d’accordo quasi tutti è quella dei track limits, considerata dalla stragrande maggioranza di appassionati e piloti un’esagerazione.

L’ultimo a farne le spese è stato proprio Toprak Razgatlioglu, che nel round di Magny-Cours si è visto privare di una tripletta che gli garantiva un margine più ampio nella classifica generale. Il diretto rivale Jonathan Rea ha approfittato della regola dei track limits, che gli ha consentito di vantare una vittoria nell’appuntamento francese. Uno scambio di posizioni che, in un campionato così serrato, può essere decisivo. Ma questo limite è davvero così necessario?

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Tornare alla ghiaia, mettere l’erba, considerare il caso singolo: queste sono solo alcune delle proposte fatte da chi cerca un’alternativa al verde che delimita la pista e che costringe i piloti a cambiare le traiettorie per evitare di incappare in penalità. La Federazione deve trovare un equilibrio tra sicurezza e spettacolo, ma a quanto pare i track limits non stanno accontentando nessuno e spesso vengono visti come un fattore immotivato e fin troppo condizionante in gare combattute sul filo o mondiali che si stanno decidendo per una manciata di punti.

L’episodio ha infiammato un round di Magny-Cours già molto acceso in pista. Ma, se i duelli hanno entusiasmato restando sempre puliti e caratterizzati da strette di mano finali e attestati di stima, lo stesso non si può dire per i team dei rispettivi piloti. Ciò che ha lasciato maggiormente sbalorditi è la tempistica con cui si è arrivati alla decisione presa: la comunicazione della penalità è arrivata al termine di Gara 2, ovvero quattro ore dopo la fine della Superpole Race, dove c’è stato l’episodio incriminato. I vertici Yamaha non le hanno mandate a dire, affermando che la poca tempestività ha in qualche modo falsato anche la gara successiva a quella sprint.

Gli attacchi di Paul Denning, Team Principal Yamaha, sono arrivati forti e chiari ai vertici Kawasaki, che hanno risposto per le rime ritenendo di aver solo chiesto di applicare un regolamento esistente. Con questa affermazione si rilancia così la patata bollente alla Direzione Gara, a questo punto rea di non esser intervenuta immediatamente. Chi ne esce sconfitto da tutto questo non è Razgatlioglu dunque, ma è proprio chi è chiamato a far rispettare le regole e punire quando queste vengono infrante.  

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Nei giorni successivi si è poi creato un caso, al termine della Superpole Race, Jonathan Rea era stato visto a colloquio con Pere Riba, il suo capomeccanico. In molti hanno pensato che la fitta conversazione vertesse proprio sull’effrazione commessa da Toprak Razgatlioglu. In mancanza di immagini fornite dalla regia internazionale, che non aveva fatto caso all’errore del turco, l’unico in grado di vedere il pilota Yamaha passare sul verde era proprio Rea, che gli era alle calcagna.

Tuttavia è stato Guim Roda, team manager Kawasaki, a spiegare l’evoluzione dell’accaduto: “Nel caso ci fosse qualche dubbio,  vorrei chiarire la posizione di KRT dopo la Superpole Race a Magny-Cours. Al termine dell’ultimo giro, Raul, il tecnico hardware KRT che era seduto al box a guardare la gara come sempre, mi ha riferito che Toprak era andato largo all’ultimo giro, quindi gli ho chiesto di verificare e confermare”. Questa affermazione rilancia ancora una volta la responsabilità sulla Direzione Gara, su cui pesa ora un bel macigno.  

Al di là delle tempistiche, la regola sui track limits viene considerata decisamente inappropriata da molti piloti. Primo fra tutti Andrea Locatelli, compagno di squadra del turco e debuttante quest’anno in Superbike. Il rookie è stato l’unico a commentare l’accaduto, forte della propria esperienza, avendo vissuto sulla sua pelle una situazione del genere in Olanda. Privato del suo primo podio in carriera per aver oltrepassato i limiti della pista, il bergamasco sa bene quanto possano influire pochi millimetri per un risultato che può essere storico. Il campione Supersport in carica non le ha mandate a dire a Magny-Cours, e ha definito la regola dei track limits “una presa per il c...”, ritenendo che con quel passaggio sul verde il suo vicino di box non ha tratto alcun vantaggio. È durissimo Locatelli, che ritiene questa regola "folle".

Andrea Locatelli, PATA Yamaha WorldSBK Team

Andrea Locatelli, PATA Yamaha WorldSBK Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Non solo Superbike: la penalità inflitta a Razgatlioglu è solo l’ennesimo caso di una situazione che secondo molti piloti è sfuggita di mano. I track limits colpiscono anche il mondiale dei prototipi e più di una volta quest’anno abbiamo assistito a episodi che hanno condizionato un ordine di arrivo e potrebbero in qualche modo influire sulla classifica iridata.

La MotoGP sicuramente ricorderà il Gran Premio d’Italia al Mugello di quest’anno, in cui Fabio Quartararo ha trionfato, ma alle sue spalle le due posizioni del podio sono state messe in discussione proprio dai track limits. Miguel Oliveira, secondo al traguardo, era stato retrocesso in terza posizione per aver oltrepassato i limiti della pista all’ultimo giro. A beneficiarne era stato Joan Mir, che avrebbe dunque preso i 20 punti del secondo. Tuttavia, anche il campione del mondo in carica è incappato in una penalità per lo stesso errore del portoghese della KTM. Pertanto anche l’alfiere Suzuki ha dovuto cedere una posizione e, in questo caso il podio è poi rimasto invariato.

Il problema si è ripresentato al Sachsenring, stavolta in Moto3: dietro al vincitore Pedro Acosta, il duello per la terza posizione tra Dennis Foggia e Jeremy Alcoba aveva visto quest’ultimo avere la meglio al passaggio sotto la bandiera a scacchi. Lo spagnolo però si è trovato privato del terzo posto proprio per essere andato e non aver ceduto la posizione. A salire sul terzo gradino del podio è stato dunque il romano del team Leopard.

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Report SBK: A Magny-Cours i track limits decidono il weekend
Prossimo Articolo SBK: Barni e Rabat si separano con effetto immediato

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia