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Biaggi a cuore aperto: "Mancano personaggi in SBK"

Max ha ammesso di aver poca esperienza sulla RSV4 2015, avendo provato in prevalenza parti MotoGP nei test

Il sole bacia la facciata della struttura del tracciato dedicato a Marco Simoncelli che ospita i box della Superbike. A Misano, questo aspetto, non è una grande novita. Lo è invece rivedere in polo d'ordinanza Aprilia il due volte campione del mondo Superbike Max Biaggi.

Il talento romano, da due anni ormai divenuto voce tecnica delle dirette televisive italiane di Mediaset, torna in pista e lo farà proprio in questo fine settimana romagnolo. Non ci sono test, questa volta salirà in sella all'Aprilia RSV4 RF ufficiale per correre e cogliere il miglior risultato possibile. Max è in grande forma: asciutto come nei giorni migliori. Sembra che il tempo, almeno per lui, non sia passato. 

Lo abbiamo incontrato a pochi passi dal suo box, una volta adibito a magazzino per il carburante e attualmente lo spazio - piccolo - che farà da punto di riferimento a uno dei più grandi piloti del motociclismo tricolore e mondiale.

Max, raccontaci quando hai iniziato a pensare a un tuo possibile rientro.
Devo dire che la voglia di tornare l'ho avvertita sin dai primi Gran Premi della stagione successiva al mio ritiro, ormai sono più di due anni e mezzo. In Australia ero con Meda a commentare la gara in una postazione in cui non ero mai stato ed è stata una sensazione un po' particolare perché le vedevo sfrecciare da un'angolazione differente dalla solita e li devo dire che un po' di nostalgia mi è venuta. Poi piano piano è andata scemando, soprattutto con l'arrivo delle gare europee, perché in realtà in Europa hai meno tempo per pensare e per fare. Nelle trasferte extraeuropee arrivi prima, fai tutto con più calma e magari hai anche tempo per riflettere e ti fai prendere dalla nostalgia. In Europa molto meglio. E' stato tutto più digeribile. L'anno dopo è andata ancora meglio, inoltre mi divertivo con le Supermoto, provando con Ducati e Aprilia, poi correvo con amici che conosco da anni nel Lazio, negli Stati Uniti. Ho fatto anche due garette e mi sono divertito”.

Quando è nata veramente l'idea di tornare?
Il mio rientro effettivo è stato realmente deciso una settimana fa, più o meno, e l'abbiamo resa ufficiale cinque giorni fa. Veramente l'abbiamo decisa all'ultimo e non certo per un motivo solo ma per più fattori. Quando Aprilia mi ha ingaggiato per fare il test rider fino a marzo ho girato con una moto 2014 con specifiche per la MotoGP. Io la RSV4 RF 2015 l'ho provata in appena due sessioni di test. Prima l'idea non esisteva proprio e poi è venuta fuori l'idea un mese e mezzo fa. Dunque non c'era nulla di intavolato da mesi. Assolutamente. Non abbiamo ancora molte parti della moto proprio perché abbiamo fatto tutto all'ultimo e stanno arrivando proprio in queste ore”.

Tu però ti senti in condizione di competere data questa scelta...
C'è una bella differenza però tra scegliere di fare due gare da tempo e deciderlo proprio negli ultimi istanti disponibili”.

Qual è stata la vera scintilla che ti ha portato a rientrare?
Sicuramente uno degli aspetti più importanti sta proprio qui, a Misano. Una gara in Italia è più semplice per la logistica del team e anche del pilota, però costa anche meno. La location è sicuramente comoda perché spostarsi in Italia lo è certamente di più che spostarsi dall'estero e anche il vertice dell'Aprilia è stata d'accordo. Insieme abbiamo pensato: perché no? Ora però è tutto da vedere, arriva ora la parte complicata. Dire se riusciremo a fare bene non è semplice. Entrare in pista il venerdì è tutta un'altra cosa. Ora infatti un turno dura 45 minuti, quando correvo io un'ora, sono cambiate. Le gomme sono più strette, non c'era nemmeno il flag to flag, e nel briefing di oggi mi sono riaggiornato. Con un po' di calma si può anche fare bene, ma qui non ti aspetta nessuno...”.

Kawsaki vola, Ducati è migliorata tanto ultimamente e Aprilia sembra arrancare. In queste gare farai anche da tester per migliorare l'assetto e provare qualche soluzione nuova?
E' indubbio che tra le tre marche di moto che hai citato Aprilia è quella rimasta più indietro di tutti. E' indubbio e sotto gli occhi di tutti. Kawasaki ha fatto un passo in avanti enorme, Ducati ha sfruttato bene il nuovo regolamento, ne ha tratto vantaggio in maniera sensibile ed è migliorata tanto. Ormai è una moto vincente. Aprilia lo era e ora fatica. Ha vinto una sola gara di tutte le manche disputate nel 2015 ed è veramente poco rispetto al recente passato. Non ci sono cose che possono cambiare la moto radicalmente nell'arco di pochi mesi e ciò è legato anche al regolamento. Dunque questo trend, con Kawasaki e Ducati davanti, continuerà almeno sino alla fine della stagione corrente”.

Sei anche il primo pilota che esternerà le proprie emozioni nel corso di una gara ufficiale...
Questa è una gara molto interattiva, con aspetti belli da mostrare. Ormai non ci sono segreti da svelare. Solo una wildcard. Il prossimo anno non torno a correre. Sono abbastanza propenso a percepire il dialogo tra me e il capo meccanico e l'ingegnere di pista. Non mi crea problemi questa cosa. E' un'idea sorta sia sotto il lato sportivo che mediatico e siamo stati in tre a volerla o, quantomeno, a essere d'accordo: il pilota, Mediaset e la Dorna. L'obiettivo è anche fare cose mai fatte. E' bello avere un pilota di un certo calibro che fa queste cose. Oggi chi sarebbe disposto a farlo di quelli che si giocano il titolo? Hanno la testa altrove e li capisco”.

L'aspetto sportivo prevale ancora sulla tua nuova vita da giornalista e commentatore?
Ormai nessuno può pensarmi vincente. E' fuori portata. Non sarà facile, perché quando uno entra in pista ha un obiettivo unico mentre qui è impensabile. E' fattibile fare altre cose e dunque mi presto a fare queste cose mediatiche, che è una cosa senza precedenti”.

Rossi ha detto a Barcellona che potrebbe venire qui a vedere la corsa. Dopo tutte le rivalità del passato che avete condiviso come ti sentiresti a vederlo a bordo pista mentre corri?
Io sono già andato a Barcellona l'altra settimana in ruoli opposti. Sono andato a vedermi la gara e se viene è piacevole. Tanto non credo abiti lontano da qui. Ho già visto Stoner in giro ed è divertente. Personaggi di un certo livello aiutano l'ambiente. Io non penso di guardare il pelo nell'uovo nelle prestazioni che farò in questo fine settimana, dunque non sarà un problema. Se viene sarò sicuramente contento”.

I tuoi tifosi ti hanno preparato qualcosa di particolare?
I tifosi? Non so nulla. So che faranno qualcosa domenica ma non mi hanno detto nulla! Sono settimane che preparano qualcosa ma non ho visto nulla. Loro lo sognavano da tre anni ed è un sogno che diventa realtà. Però, come dire, potrebbe essere il mio sogno che diventa realtà! So che c'è gente con le lacrime agli occhi. E' incredibile. Una cosa da pelle d'oca. Quando hai una passione forte sei disposto a ogni tipo di cosa. Molti verranno già sabato e poi domenica vediamo queste gare. Saranno sicuramente in un punto ben specifico. Vedremo che farà”.

E' possibile che oggi, a questa Superbike, manchi un personaggio come lo siete stati tu e prima ancora Bayliss?
Non posso rispondere perché ora sono un pilota. Non posso parlare di me perché non sarebbe obiettivo. Sinceramente è una casualità che nello stesso anno ci siano stati due ritorni di questo tipo, prima Troy e poi il mio. Probabilmente non accadrà mai più nella storia. Rispetto alla MotoGP, però, è ovvio che in Superbike ci sia una mancanza di personaggi che catalizzano l'attenzione del pubblico. La Superbike fa un po' fatica”.

Ma se domenica arrivasse un risultato inatteso?
Ma anche no. Se buco le gomme ai primi tre, metto un po' d'olio alla prima curva, io passo all'esterno e ho un colpo di fortuna allora forse sì, ma adesso vediamo. Io son qua e son più tranquillo”.

Per quanto riguarda la livrea proporrai qualcosa di differente rispetto a Leon e Jordi?
Vedrete domani...”.

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