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SBK | Rea e Toprak ai ferri corti, dopo il crash si puntano il dito a vicenda

Il colpo di scena del weekend (e forse mondiale?) avviene in Gara 2 ad Assen: Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu si toccano e finiscono a terra, lasciando Alvaro Bautista da solo a dominare. Tra i due però non finisce nella ghiaia, perché si accusano a vicenda ritenendo uno colpevole l'altro dell'accaduto.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha WorldSBK

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il round di Assen ha il finale che non ti aspetti: in Gara 2, la lotta a tre per il podio che abbiamo visto in tutte le precedenti gare, si è trasformata in un assolo di Alvaro Bautista, che ha dominato volando in vetta alla classifica e approfittando del contatto con finale nella ghiaia tra Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu. I tre erano in bagarre dopo aver messo un gap importante tra loro e gli inseguitori, come siamo abituati a vedere da inizio stagione. Eppure per la prima volta, insieme al pilota Ducati sul podio c’erano due outsider: Iker Lecuona e Andrea Locatelli.

Quando erano al comando e in lotta per la prima posizione infatti, Rea e Razgatlioglu si sono scontrati, finendo a terra e lasciando strada libera a Bautista, che per un soffio non è rimasto coinvolto nell’incidente, dato che seguiva i due a breve distanza. L’accaduto è stato messo sotto investigazione dalla Direzione Gara, che però lo ha definito come un semplice incidente senza un colpevole. Se però siamo abituati a vedere sempre grandi sorrisi e strette di mano, stavolta la situazione è stata completamente diversa: il pilota Kawasaki e il campione del mondo in carica si sono puntati il dito a vicenda, accusandosi senza aver nemmeno parlato tra loro.

Ai microfoni della stampa, Razgatlioglu dà la sua versione dei fatti: “Mi dispiace davvero tanto finire così questo weekend, ma c'è poco da fare. Sono entrato in Curva 1 staccando forte, ma non sono uscito dalla pista. Sono rientrato nella mia traiettoria senza bruttarmi all'interno, ma Johnny mi è venuto addosso e sono finito a terra. Rea voleva passarmi dopo la prima curva, ma non mi ha visto. Dalle immagini della mia telecamera è evidente il suo errore. Personalmente lo considero un incidente di gara”.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha WorldSBK

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha WorldSBK

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Quando gli viene riferito che Rea ritiene che non abbia guardato, risponde: “Dovrebbe riguardare meglio le immagini, io in quel momento ero davanti e lui non ha guardato dove fossi. Non ha guardato la mia traiettoria, ma solo la sua”. Poi ironizza sulla sua Assen, che per due anni di seguito lo vede fuori nella seconda manche per incidente: “Mi sa che l’anno prossimo è meglio non correre Gara 2, faccio solo Gara 1 la Superpole Race! Al mondiale non ci penso, io penso solo a correre e vincere le gare, proprio come ho fatto l’anno scorso”.

È un Rea molto scuro in volto quello che si presenta ai microfoni dopo l’accaduto: “Sono molto arrabbiato, è colpa di Toprak. È arrivato alla curva 1 staccando 15 metri più avanti rispetto al solito e infatti è andato largo. Quando è rientrato in pista non ha nemmeno guardato e ci siamo toccati. Di solito, su piste come quella di Assen è il pilota che rientra a dover cedere lo spazio, ma lui non l’ha fatto. Io ero sulla mia traiettoria, avevo Bautista dietro e non ho potuto fare altro, quindi ci siamo toccati e siamo finiti nella ghiaia”.

Tra i due è botta e risposta, e Rea si difende quando gli viene riferito che Toprak lo ha incolpato dell’incidente: “Come può essere colpa mia? Già solo il fatto che sia andato largo significa che ha commesso un errore. D’altronde è arrivato in quel punto a velocità elevatissima. Poi lui si è buttato dentro senza guardare se arrivasse qualcuno. Doveva lasciarmi spazio, invece non l’ha fatto. Poi è finita qua, perché la Direzione Gara l’ha giudicato come un incidente di gara, poi io non sono nemmeno andato dai commissari”.

 

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