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SBK | Petrucci: “Un’odissea, in alcuni tratti me la stavo facendo sotto!”

Debutto complicato per Danilo Petrucci, che disputa la sua prima gara in Superbike sotto la pioggia di una Phillip Island insidiosa e impegnativa. A dispetto delle difficoltà, chiude Gara 1 in ottava posizione, compresa una penalità inflittagli per un contatto con Xavi Vierge nel finale.

Danilo Petrucci, Barni Racing Team

Non poteva iniziare con un coefficiente di difficoltà maggiore l’avventura in Superbike di Danilo Petrucci. Pronti, via, Gara 1 parte sotto la pioggia e in condizioni al limite del proibitivo, con una visibilità decisamente scarsa che ha messo in difficoltà tutti i piloti. Nella bolgia di Phillip Island però, il pilota di Terni se l’è cavata con un settimo posto al traguardo, diventato poi ottavo a causa di una penalità generata da un contatto con Xavi Vierge nel finale.

Il round inaugurale della stagione è iniziato con grandi incognite, soprattutto per Petrux, che si è trovato a fronteggiare una situazione a lui nuova e che ha dovuto gestire per poter portare al traguardo la moto. Il portacolori Barni riconosce di non aver avuto vita facile, anzi: “È stata un’odissea perché sul bagnato non avevo mai provato la moto, gomme mai viste, anche il setup alla cieca…conoscevo solo la pista, ma non avevo mai fatto una gara a Phillip Island sul bagnato. Più che altro è stata difficilissima per la visibilità, sono sempre stato dietro ad altri piloti, ho fatto dei tratti alla cieca in cui mi sono veramente cagato addosso”.

Gara 1 ha messo alla prova sin da subito i nervi di Danilo, arrivato stanco alla fine della giornata, ma con obiettivi già prefissati per il resto del weekend e per il resto della stagione: “Sono contento di essere arrivato alla fine perché è stata veramente faticosa, non fisicamente ma mentalmente. Non conoscevo le gomme, non si vedeva tanto, con l’elettronica, ho dovuto correre come un gatto quando vede l’acqua, ho dovuto giocare tanto con il freno motore”.

“Sono stato comunque il migliore dei debuttanti, è chiaro che volevo arrivare un po’ più avanti, però devo essere contento perché non avevo mai provato le Pirelli rain, non sapevamo che setup usare…va bene il settimo posto. Quest’anno me la voglio godere e prendere quello che viene. Oggi ho fatto il massimo anche per non fare errori, con il posteriore avevo zero grip, ho preso tanti rischi ma non potevo modificare tanto né il freno motore né il controllo di trazione. Ma ringrazio i ragazzi della squadra che hanno messo su un setup che non sapevano”, afferma.

 

Il primo podio di Danilo Petrucci in MotoGP è arrivato proprio sul bagnato e la storia ci ha insegnato quanto il ternano sia uno specialista dell’acqua. Con la pioggia dunque si è indubbiamente pensato a un ottimo risultato, ma Petrux ha frenato gli entusiasmi spiegando quanto sia difficile arrivare a lottare per le posizioni di vertice in un campionato così combattuto: “Ci sono degli specialisti, ma più che altro per quanto mi riguarda, mi sono ritrovato in un attimo catapultato nella stessa situazione di Suzuki in Thailandia, in cui a un certo punto ci siamo guardati nel box e ci siamo detti ‘che facciamo?’. Pensavo molto peggio, perché tra la visibilità e il non sapere quanto durasse la gomma, mi sono dovuto calmare e facevo tutto alla cieca. Non capivo la velocità a cui andavo e mentalmente è stata dura, ma dovevo finirla e l’abbiamo finita. Siamo stati nei 10 e va benissimo, è chiaro che mi sarebbe piaciuto essere più avanti, ma va bene così per ora”.

La pioggia ha scombinato i piani del weekend, ma per la domenica sembra che le due gare siano asciutte. Danilo è sicuramente più fiducioso su pista asciutta e sente di avere un grande margine di miglioramento: “Volevo correre sull’asciutto, ma almeno abbiamo anche dei dati sul bagnato e abbiamo capito che possiamo fare molto meglio. Sull’asciutto stiamo arrivando. Il fatto è che ci vuole un po’ più del previsto perché comunque sono un pilota speciale, non perché abbia qualcosa di diverso, a parte qualche chilo di più: sono 30 più di Bautista e 20 più di Rinaldi. Perciò anche la squadra ci sta mettendo un po’ di tempo, io ho fatto un bello step venerdì con la posizione di guida e dare indicazioni è più facile. Per me anche sull’asciutto siamo tra i primi 10, oggi volevo vedere com’era la distanza di gara perché secondo me con la gestione del posteriore sono messo bene. Il potenziale della moto e della squadra sono alti, però è chiaro che devo abituarmi a un format tutto diverso, con una moto che ci stiamo costruendo pian piano e sto arrivando in un livello alto. Bautista guida forte, era tanto che non vedevo un pilota guidare così e fare quei tempi lì”.

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Infine, Petrucci dà la sua versione dei fatti sull’episodio che lo ha visto protagonista a fine gara. Nel duello per la settima posizione, si è scontrato con Xavi Vierge e la Direzione Gara gli ha inflitto una penalità corrispondente a una posizione in meno in classifica. Scalato all’ottavo posto, Petrux fa mea culpa e riconosce l’errore: “Lui mi è entrato all’ultimo giro, io ho provato a incrociare e lui ha chiuso. Ci siamo toccati due volte, ma io sono stato aggressivo e non gli ho dato spazio. Non pensavo rivenisse su la prima volta, per fortuna non è caduto nessuno e non contesto la decisione dei commissari”.

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