SBK | Kawasaki shock: dice no alla concessione dei giri motore
In un comunicato diffuso quest'oggi, Kawasaki ha reso noto che non sfrutterà le concessioni di FIM e Dorna per incrementare i giri motore della ZX10RR. Alla base c'è un rifiuto da parte della federazione dell'omologazione del "motore riprogettato" richiesto proprio da KRT.
Il taglio dei giri motore a Ducati è stato il tema del weekend di Imola fino ad ora. FIM e Dorna hanno deciso di togliere altri 250 rpm alle Panigale V4 R, concedendone invece altrettanti in più a Kawasaki, che da questo fine settimana avrebbe avuto un incremento utile, sulla carta, ad essere più competitiva.
Già, sulla carta. In totale, la ZX10RR ha 500 giri motore in più totali, considerando quelli già concessi dal round di Barcellona. Proprio da regolamento, infatti, nell’appuntamento catalano erano stati tolti 250 rpm a Ducati e concessi a Kawasaki per poter equilibrare la griglia. Tuttavia, Jonathan Rea ha storto il naso nel giovedì di Imola sostenendo in modo molto critico che questa concessione sia totalmente inutile.
Poco prima dello scattare di Gara 1, Kawasaki ha diramato un comunicato in cui rende noto che non userà le concessioni e non sfrutterà i 250 giri motore in più concessi da FIM e Dorna. “Dopo l'annuncio da parte della Federation Internationale de Motocyclisme (FIM) e della Dorna WSBK Organization (DWO) che i limiti di giri saranno modificati in seguito all'analisi delle prestazioni relative delle moto negli ultimi sei round, il limite massimo di giri per la Kawasaki sarà aumentato di 250 giri/minuto in più a partire dal round di Imola, per un totale di 500 giri/minuto dall'inizio della stagione”, si legge nel comunicato diffuso quest’oggi da Kawasaki.
Alex Lowes, Kawasaki Racing Team WSBK
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
“Al momento il KRT non sta utilizzando questi 500 giri/minuto e sta aspettando di introdurre al terzo check point gli elementi nominati al punto 2.4.3.3.c.i. Dall'inizio della stagione, Kawasaki è il costruttore con un numero di giri inferiore a quello consentito, in base al modo in cui le regole sono costruite sulla base di moto di serie. (1.500 giri/minuto in meno rispetto a Ducati, ad esempio)”, prosegue il comunicato, che chiarisce la posizione della squadra, che ha deciso di non sfruttare le concessioni.
Inoltre, nella nota diffusa da Kawasaki si sostengono le ragioni per cui si è deciso di non sfruttarle. Alla base c’è un rifiuto da parte della FIM di un’omologazione della specifica di motore portata dalla squadra: “La serie di elementi richiesti da KRT utilizzando i punti di concessione, sono gli stessi che la FIM non ha permesso a Kawasaki di omologare nell'iterazione ZX-10RR del 2021 a causa di una diversa interpretazione di ‘motore riprogettato’. KRT spera che questo chiarisca la situazione e i dubbi dei molti non addetti ai lavori su questa complessa regola, creata per aiutare i costruttori a migliorare le prestazioni delle loro moto durante la stagione”.
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