SBK, i 10 migliori momenti della stagione 2020
La stagione 2020 del mondiale Superbike ci ha regalato momenti intensi e gare memorabili. Abbiamo selezionato i migliori dieci momenti del campionato, in attesa di ripartire con la stagione 2021, in cui assisteremo a nuovi emozionanti pezzi di storia da scrivere e ricordare.
Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team
Gold and Goose / Motorsport Images
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Il 2020 è stato un anno indubbiamente particolare, con una stagione fuori dal normale, condizionata dalla pandemia che ha fermato il mondo per molto tempo e completata fra mille difficoltà. Eppure, nonostante un round disputato a febbraio e una ripartenza a luglio con meno appuntamenti rispetto al solito, il mondiale Superbike ha regalato grandi emozioni e momenti indimenticabili, sia per i piloti, sia per le squadre e gli appassionati.
In attesa che inizi la stagione 2021, nella speranza che possa svolgersi con un graduale seppur importante ritorno alla normalità, riviviamo alcuni dei momenti più memorabili della stagione 2020. Ogni attimo è stato a suo modo degno di essere ricordato, ma abbiamo raccolto i dieci momenti più emozionanti e rappresentativi del 2020, menzionati in ordine cronologico.
Razgatlioglu vince al debutto con Yamaha nel giorno del crollo di Rea
Pronti, via. Il mondiale riparte da Phillip Island, come di consueto, e Gara 1 porta la firma di Toprak Razgatlioglu. Il talento turco, all’esordio con Yamaha, mostra subito una grande fiducia in sella alla R1 e si impone in una gara combattuta dal semaforo alla bandiera a scacchi. La prima gara del weekend regala grande spettacolo e vede la sua stella turca accendersi e brillare luminosa, non deludendo le aspettative, anzi. Il trionfo di Razgatlioglu, al fotofinish con Alex Lowes e Scott Redding, arriva nel giorno della caduta di Jonathan Rea. Il campione in carica incappa nel suo primo zero dopo Brno 2018 a causa di un contatto con Tom Sykes che lo relega nelle retrovie. Nella foga di rimontare, scivola e getta alle ortiche la prima gara dell’anno.
Podio: il vincitore della gara Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Grandi duelli: Rea batte Razgatlioglu a Phillip Island
Il round di apertura della stagione in Australia aveva preannunciato una grande stagione (poi condizionata dal Covid-19), con protagonisti nuovi e, in alcuni versi, inaspettati. È il caso di Toprak Razgatlioglu, che a Phillip Island si è mostrato immediatamente a proprio agio in sella alla Yamaha, moto su cui gareggiava per la prima volta nel 2020. Non solo il turco, astro nascente della categoria, è apparso competitivo da subito conquistando anche il successo, ma in Superpole Race dà filo da torcere alla leggenda della Superbike. tra sorpassi e controsorpassi, Rea e Razgatlioglu regalano spettacolo. La vittoria va al campione del mondo in carica, che sale sul gradino più alto del podio a meno di 24 ore da un lutto personale (la morte della nonna) dimostrando per quale motivo viene considerato un fuoriclasse.
Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Jerez: il mondiale riparte dopo i timori della pandemia
I primi mesi del 2020 sono stati indubbiamente complicati e hanno messo alla prova l’intero mondo. Molte gare sono state cancellate e anche la ripartenza del mondiale Superbike, iniziato a febbraio in Australia, era in discussione. Eppure gli organizzatori sono riusciti a stilare un calendario e un protocollo sanitario che garantisse la sicurezza all’interno del paddock affinché le gare si potessero svolgere. 13 sono i round completati dal mondiale delle derivate di serie, che ci ha regalato momenti memorabili. L’emozione più grande però è stata forse quella di veder spegnere il semaforo per la prima volta dopo lo stop forzato. Gara 1 a Jerez de la Frontera ha definitivamente dato il via a quella che è diventata la stagione più anomala, ma che sicuramente entrerà nella storia.
Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team in testa alla partenza
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Scott Redding conquista la prima vittoria in Superbike
Tante erano le domande sul post-Bautista, che aveva iniziato l’avventura in Superbike con Ducati dominando senza lasciare nulla agli avversari. Lo spagnolo si era fatto scivolare dalle mani il titolo 2019 e le speranze del 2020 erano state riposte su Scott Redding, che invece non aveva esordito nel mondiale delle derivate di serie trionfando come il suo predecessore. Eppure il britannico ha trovato la sua prima affermazione in Superbike già nella stagione di debutto, lottando per il titolo con Rea fino all’ultima gara. Sette anni erano passati dall’ultimo successo di Redding nel mondiale, ma a Jerez in Gara 1 è salito di nuovo sul gradino più alto del podio, battendo anche il più favorito Jonathan Rea.
Scott Redding, Aruba.it Racing Ducati
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Honda torna sul podio con Bautista
L’ultimo podio Honda risaliva al 2016, quando Nicky Hayden aveva conquistato il terzo posto al Lausitzring e, nello stesso anno, si era imposto sotto la pioggia battente di Sepang. A distanza di quattro anni, Honda è tornata nel mondiale Superbike in veste ufficiale con il supporto di HRC. Il binomio vincente in MotoGP è partito con un progetto totalmente rinnovato nelle derivate di serie e alla sua quarta gara ha raccolto un risultato inaspettato: Alvaro Bautista ad Aragon resta alle spalle solamente di Jonathan Rea e Chaz Davies, tagliando il traguardo in terza posizione e regalando il primo podio a HRC dopo quattro stagioni.
Alvaro Bautista, Team HRC
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Il primo successo di Michael Ruben Rinaldi
Durante il lockdown, Rinaldi aveva raccontato in un’intervista esclusiva con Motorsport.com di voler tornare a correre il prima possibile, anche con il caldo torrido che si prospettava a luglio. Proprio quelle alte temperature gli hanno permesso di trarre il massimo dalla sua Ducati ad Aragon, in cui si è consacrato fra i grandi. Michael Ruben Rinaldi è stato forse la rivelazione più grande del 2020, mostrando una crescita che lo ha portato ad essere poi scelto nel team ufficiale, grazie allo splendido trionfo di Gara 1 a Motorland. Il riminese trionfa per la prima volta in carriera e regala il primo successo anche al privatissimo team Go Eleven.
Michael Ruben Rinaldi, Team Goeleven
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Garrett Gerloff: un podio che premia il talento
Così come per Honda, anche per gli Stati Uniti l’ultimo podio risaliva al 2016, con il terzo posto di Nicky Hayden in Germania. Garrett Gerloff raccoglie il testimone dell’indimenticato Kentucky Kid e nell’anno del debutto nel mondiale raccoglie un podio. Lo statunitense era sì molto atteso, ma nessuno si aspettava che sbocciasse così presto. Eppure a Barcellona è salito sul terzo gradino del podio, dopo che la seconda posizione è sfumata per un piccolo errore nel finale.
Garrett Gerloff, GRT Yamaha
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Andrea Locatelli è campione del mondo
Facciamo un salto nel mondiale Supersport: difficilmente Andrea Locatelli dimenticherà il round di Barcellona. Sulla pista del Montmeló infatti, il pilota bergamasco si laurea campione del mondo proprio nell’anno di debutto nella classe intermedia delle derivate di serie. Il portacolori del team Bardahl Evan Bros conquista il titolo con due round d’anticipo dopo un’intera stagione dominata. Locatelli batte ogni record e diventa il primo italiano a vincere il mondiale in Supersport.
Rea vince il sesto titolo mondiale
È l’uomo dei record, la leggenda della Superbike e anche nel 2020 ha dimostrato per quale motivo. Jonathan Rea conquista il suo sesto titolo mondiale al termine della stagione più strana di sempre. Dunque, cambiano le condizioni di svolgimento del campionato, ma non il dominatore. Nonostante un avvio di stagione non particolarmente semplice, il pilota Kawasaki si mostra ancora una volta mattatore del mondiale e diventa il primo a vincere sei titoli consecutivi, secondo solo a Giacomo Agostini (nella classifica FIM). Il sesto titolo arriva proprio nel round finale, a Estoril, dopo che Scott Redding ha tenuto aperta la lotta al mondiale fino all’ultimo.
Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team
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Chaz Davies saluta Ducati con un trionfo
Estoril chiude la stagione 2020 e con l’ultimo appuntamento dell’anno si assiste a numerosi addii tra piloti e squadre. In Portogallo si è chiusa l’avventura durata sette anni fra Chaz Davies e Ducati. Il gallese, che fino all’ultimo round del campionato non aveva idea di cosa gli riservasse il futuro, ha però voluto lasciare il team Aruba.it Racing Ducati con uno splendido trionfo, affinché a Borgo Panigale restasse il miglior ricordo possibile. I messaggi della squadra fanno dimenticare i momenti difficili che Davies ha dovuto affrontare in queste ultime due stagioni e al termine della gara restano solo tantissime emozioni, regalate proprio dagli uomini in rosso e dal gallese, che saluta Bologna dopo 28 successi.
Chaz Davies, ARUBA.IT Racing Ducati
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