SBK | Gobert è in fin di vita: in ospedale per cure palliative
Anthony Gobert, ex pilota Superbike, è ricoverato in ospedale dove sta ricevendo delle cure palliative a causa di una malattia. L’australiano è in fin di vita, lo riporta suo fratello Aaron tramite i social.
Una vita di eccessi e di difficoltà, una vita che si sta spegnendo presto. Parliamo di Anthony Gobert, pilota australiano che ha corso in Superbike, in 500c e alla 8 Ore di Suzuka nel corso degli anni Novanta e che ora è in fin di vita a causa di una malattia. A dare la notizia sono i fratelli Aaron e Alex, anche loro piloti. Attraverso i social, viene comunicato lo stato di Anthony, che attualmente è ricoverato in ospedale e sta ricevendo delle cure palliative per lo stato avanzato della malattia.
“È con grande tristezza che annuncio che Anthony è attualmente ricoverato per cure palliative ed è nelle fasi finali della sua vita dopo una breve malattia: forniremo eventuali aggiornamenti a tempo debito”, si legge nel post di Aron. “In questo momento difficile, i video di Anthony distribuiti durante questo periodo estremamente travagliato della sua vita sono profondamente preoccupanti, tuttavia, per conto di Anthony, dobbiamo ringraziare i suoi numerosi tifosi”.
Gobert è rimasto nel cuore degli appassionati pur non avendo conquistato titoli mondiali. Sono solo otto i successi che ha firmato nel mondiale Superbike, ma il suo talento ha affascinato moltissime persone, così come la sua personalità molto particolare. Grande sorpresa a Phillip Island nel 1994 con la Kawasaki, conquistò la pole, un podio e una vittoria al debutto, guadagnandosi l’affetto dei seguaci delle derivate di serie.
Nel 1997 e nel 1998 fu squalificato per doping, ritornando poi nel 1999 e correndo con la Ducati. Ma questo fu solo l’inizio del declino di Gobert: la sregolatezza della sua vita lo aveva reso un pilota d’altri tempi agli occhi dei molti, ma ben presto iniziarono a sorgere altri problemi che lo portarono ad abbandonare la carriera agonistica. L’abuso di alcool e droga è stata una condanna per Anthony, tornato alla ribalta nel 2019 non per le imprese in pista ma per essere finito in terapia intensiva a causa di una rissa.
Il pilota australiano, infatti, fu colpito a casa sua con una mazza da baseball, un regolamento di conti dopo una zuffa dentro un ristorante. Due anni dopo, la notizia che suo fratello Aaron lo aveva ritrovato dopo un anno e mezzo di ricerche. Non una notizia, non un contatto. Con una raccolta fondi si era riusciti a trovare una casa a Sydney ad Anthony, che all’epoca non aveva dimora.
Ora la malattia lo costringe in un letto, dove gli vengono somministrate le cure palliative, ultimo stadio quando ormai le speranze sono finite.
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