SBK, Donington, Bautista: “Fatichiamo, ma il setup della Ducati è al massimo dello sviluppo”
Terzo in Gara 2, lo spagnolo limita i danni in un fine settimana complicato. La pista di Donington non è amica alla sua Panigale V4 R e vola verso Laguna Seca da inseguitore, dopo aver perso il comando della classifica a vantaggio di Jonathan Rea.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il fine settimana di Donington di Alvaro Bautista si conclude con un podio, conquistato con molta fatica dopo due giorni complicati. Non è stato il miglior round della stagione per il pilota Ducati, caduto in Gara 1 e costretto a limitare i danni nella Superpole Race e nella seconda manche. L’errore del sabato costa caro allo spagnolo, che perde la leadership del mondiale e, per la prima volta quest’anno, è costretto ad inseguire.
Alvaro Bautista vola verso Laguna Seca, ultimo appuntamento prima della pausa estiva, con 24 punti di distacco da Jonathan Rea, mattatore del weekend britannico. L’alfiere Ducati si è dovuto difendere su una pista poco amica della Panigale V4 R e che conosceva appena (qui aveva corso solamente molti anni fa nell’allora 125cc) e archivia l’ottavo round della stagione con un bilancio relativamente positivo. Nonostante il terzo posto di Gara 2 ammette che c’è ancora molto lavoro da fare per rendere la moto davvero competitiva su tutte le piste: “È stato molto difficile, in queste condizioni, con le buche e con poco grip, fatichiamo molto. Oggi ho provato a stare con il gruppo di testa, ho dato il massimo in entrambe le gare”.
“Stamattina sono stato fortunato perché la Superpole Race è stata più corta – afferma facendo riferimento alle due gare di oggi – ma fisicamente è stato tremendo, perché bisogna sforzarsi molto a tenere la moto dritta. Anche in Gara 2 è stata la stessa cosa, ho provato a stare con i primi, ma in accelerazione e nelle curve lunghe perdevo molto. Per tutta la gara ho faticato a tenere la moto e alla fine non riuscivo ad aver il ritmo dei piloti davanti perché fisicamente è stato molto impegnativo. Ma dopo la caduta di ieri era importante arrivare in fondo e siamo riusciti a salire sul podio”.
Nonostante il grande lavoro, dunque, lo sviluppo della Panigale V4 R non sembra compiere dei passi in avanti: “La situazione tecnica basicamente è la stessa, non è come la MotoGP, in cui puoi usare molte cose. Qui usi la stessa moto, cerchi solo il setup migliore. Non è cambiato moltissimo, dipende molto più dalle condizioni della pista che dal setup. Quando si supera il limite e si cerca qualcosa in più, si guadagna in un’area ma si perde in un’altra. Quindi non si può modificare molto la moto, con il setting credo che siamo al nostro massimo dello sviluppo”.
“Ad Imola abbiamo trovato molte difficoltà, le stesse di Donington. Ma in quel caso solo Rea e Davies erano più veloci di me. Qui invece tutte le Kawasaki andavano più forte, in Gara 2 sono riuscito a batterne una, quindi è un buon risultato. Sicuramente questo è stato un weekend difficile perché abbiamo perso una gara, ma in fondo è il campionato, ci sono giorni positivi e negativi. Dobbiamo restare positivi e guardare in avanti”.
Tuttavia, Bautista guarda il bicchiere mezzo pieno: “Le gare sono così, fortunatamente non sono matematiche, può succedere di tutto. Sono felice che questa situazione sia combattuta, perché vuol dire che spingiamo al massimo ogni volta. Sicuramente i due zero di Jerez e Misano hanno inciso molto. La caduta di ieri è dovuta più alle condizioni della pista, ma le altre due sono dipese da nostri errori. Ora siamo secondi e seguiamo il leader. È interessante per il campionato e per Ducati è importante per capire dove migliorare la moto. Ci sono alcuni punti negativi che dobbiamo migliorare”.
Il pilota Ducati è già proiettato al prossimo appuntamento della stagione, l’ultimo prima della lunga pausa estiva di questo Mondiale Superbike: “Se guardo il layout di Laguna Seca, sicuramente non è il migliore per noi. Ci sono buche e saliscendi. Non mi aspetto nulla. Arriverò lì, scenderò in pista e daremo il massimo”.
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