SBK | Bulega: "Voglio salire sul secondo treno della mia carriera"
Il campione del mondo della Supersport è carico in vista del suo debutto nel Mondiale Superbike, anche se sa che non sarà semplice confrontarsi con il due volte iridato Bautista. Però è anche consapevole che questo è il secondo treno importante della sua carriera, quindi è determinato a non farselo scappare.
Quest'anno erano ben tre i campioni del mondo in carica presenti sul palco del Palacampiglio per "Campioni in Pista", la grande presentazione delle squadre ufficiali Ducati. E' chiaro che l'attenzione era principalmente su Pecco Bagnaia ed Alvaro Bautista, entrambi reduci da una grande doppietta in MotoGP e SBK. Però non è assolutamente da sottovalutare Nicolò Bulega, atteso al debutto nel Mondiale Superbike, nel quale arriva con i galloni di campione in carica della Supersport.
Un debutto che non sarà semplice, visto che si troverà a parità di condizioni con l'avversario più temibile, il due volte campione del mondo Alvaro Bautista. Ma allo stesso modo una grande opportunità, che lui stesso ha indicato come il "secondo treno" della suIla carriera. Ecco come il pilota reggiano ha parlato delle sue aspettative subito dopo la presentazione andata in scena a Madonna di Campiglio.
E' la sfida più importante della tua carriera?
"Tutti gli anni è un po' una sfida, uno cerca sempre di fare il massimo. Poi chiaramente ci sono degli anni in cui ci sono riuscito un po' meno ed altri in cui ci sono riuscito un po' di più. So che sicuramente sarà difficile per una serie di motivi. Il primo è perché avrò Alvaro come compagno di squadra, che come ho già detto tante volte è una buona cosa da un lato, ma è anche brutta dall'altro, perché hai un due volte campione del mondo che guida quella moto lì meglio rispetto a tutti gli altri. E' un stimolo, ma può diventare anche una sofferenza, quindi dovrò cercare di essere forte, soprattutto mentalmente, e di sfruttare al massimo questa opportunità che forse è la più importante della mia vita".
Ti sei dato degli obiettivo o magari hai un sogno da raggiungere in questa stagione?
"Dire che voglio essere competitivo è scontato. Onestamente, in questo momento, anche io nella mia testa sto facendo un po' fatica a darmi un obiettivo. E' vero che ai test sono andato bene, però alla fine i test vogliono dire poco, perché non sai il tipo di lavoro che stanno facendo gli altri. Sono stato veloce, ma quando non serviva. Se riuscirò ad essere costantemente veloce anche nei prossimi test, riuscendo a lavorare già anche sul ritmo gara, posso essere competitivo. Ma non posso dire una posizione, perché non la so neanche io".
Photo by: Ducati Corse
Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Nicolo Bulega, Aruba.It Racing Ducati
In cosa pensi di dover migliorare sulla Superbike?
"E' difficile da dire, perché abbiamo fatto solo due giorni di test ed in entrambi la pista era piuttosto bagnata alla mattina. Ho visto che posso essere veloce con le gomme nuove ed è una cosa che mi sono portato dietro dalla Supersport, dove quando mettevo la soft nella Superpole ero sempre veloce. So che con la Superbike sarà una storia diversa, perché ci sono molte più cose da controllare, specialmente la potenza. Proverò ad imparare il più possibile, soprattutto per la gestione delle gomme usate nella parte conclusiva della gara".
Cosa significa per te essere in un team ufficiale? Senti una responsabilità particolare?
"Sicuramente è emozionante. Io magari ho sempre guardato di più la MotoGP, ma ho notato che essere in un team ufficiale in Superbike come quello della Ducati, che lavora molto bene insieme, è bello e mi rende orgoglioso. Mi dà quel pizzico di pressione, che però mi piace. Sarei contento di far sorridere tante persone in Ducati e chiaramente anche nel mio team".
Quando sei arrivato nel Motomondiale eri considerato un bambino prodigio, quanto ti ha danneggiato questa cosa? Nel senso che eri obbligato a fare risultato, ma poi la tua carriera sembrava quasi finita a neanche 20 anni. Quanto è stata dura?
"Ci tengo a dire che io non mi sono mai sentito così. Erano gli altri che me lo dicevano. Probabilmente però non è stato quello di cui avevo bisogno, perché ero troppo piccolo e non ero ancora maturo come oggi per affrontare una situazione così pesante. Però ha accolto questa seconda opportunità, che io chiamo il mio secondo treno, perché ora sono in un team ufficiale, quindi nel miglior posto della mia carriera. Proverò a salire su questo secondo treno, cercando di non commettere di nuovo gli errori che ho fatto in passato".
Probabilmente il momento più difficile per te è stato quando hai lasciato la VR46 Riders Academy...
"Quando ho lasciato l'Academy è stato un momento difficile nella mia vita, perché ero ancora molto giovane, inoltre ho dovuto cambiare molto anche la mia vita, dal modo di allenarmi alle persone con cui andavo a cena. Ora però mi sento una persona completamente diversa e mi sento pronto per questa nuova sfida. Credo di avere anche una mentalità diversa, perché mi sento molto bene e mi diverto molto quando guido la mia moto. E questo è molto importante, perché negli ultimi due anni in Moto2 non ero riuscito a divertirmi guidando la mia moto".
Arriva Iannone, che cosa ti aspetti da lui?
"Credo che sia un avversario come un altro, quindi non lo so".
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