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SBK | Bautista: “Quest’anno saremo in molti a giocarci la vittoria”

Alvaro Bautista trionfa a Phillip Island e firma la tripletta consolidando sin da subito il primato in classifica. Tuttavia, tiene un profilo basso e analizza i valori in campo, ritenendo che quest’anno si siano aggiunti nuovi avversari che romperanno il dominio dei tre del 2022.

Il vincitore della Superpole Race Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Tripletta e leadership del mondiale con un vantaggio in classifica già piuttosto ampio: non poteva iniziare meglio di così la stagione di Alvaro Bautista. A Phillip Island il campione in carica ha iniziato la sua difesa al titolo e sembra che l’impresa stia già riuscendo molto bene. Nelle tre gare disputate in Australia ha dominato nonostante le difficoltà date dalle diverse condizioni che i piloti hanno dovuto fronteggiare. Pioggia, vento e sole hanno rappresentato un coefficiente di difficoltà che lo spagnolo ha superato brillantemente.

La stagione non ha fatto in tempo a iniziare che Bautista ha battuto un nuovo record: con la 35esima vittoria in carriera nel mondiale Superbike, è diventato il quinto pilota più vincente di sempre, superando di una lunghezza Tom Sykes. Un avvio di stagione da incorniciare: “Possiamo dire solo che è stato un weekend perfetto, perché sono state tre gare davvero diverse. Quindi sono contento perché mi sono sentito bene, sono andato forte e sono stato competitivo in ogni condizione”.

Già nel 2019 aveva iniziato la sua avventura in Superbike firmando la tripletta e lo scorso anno ha chiuso la stagione con due vittorie su tre gare. Phillip Island sembra davvero una pista congeniale al suo stile di guida: “Non so perché mi venga bene, forse perché mi piacciono le curve veloci e questa pista ne ha molte. Forse è per questo, ma quest’anno se vedi i test invernali sono stato veloce su ogni pista. Ho fatto un passo in avanti perché conosco meglio la moto, come funzionano le gomme, la nuova moto mi rende più facile l’uscita di curva…è una combinazione di tutto che mi ha fatto fare un passo in avanti rispetto al 2022. Non vedo l’ora di vedere come andremo in Indonesia, perché l’anno scorso non mi sono sentito davvero in grado di lottare per la vittoria, quindi sono curioso di tornare e vedere se il feeling è migliorato”.

Il round inaugurale del 2023 è stato il primo banco di prova del lavoro svolto durante l’inverno. Ducati ha portato una nuova moto, a cui Bautista si è adattato sin da subito, formando un binomio che al momento sembra imbattibile. Tuttavia non è ancora perfetta: “La cosa buona è che questo nuovo carattere del motore, mi consente di essere un po’ più lento a centro curva, quindi non ho bisogno di fare troppa velocità in curva, così l’uscita è più semplice quando apri il gas. Vorrei migliorare la stabilità, perché la moto si muove molto. Anche la combinazione tra me e il peso, non è facile tenere giù la moto anche nel cambio direzione, mi devo muovere molto sulla moto, ma perché sono piccolo e devo muovermi di più con il corpo. È una cosa difficile da risolvere, ma anche nei test abbiamo provato a rendere la moto più calma. A volte ho sentito questa cosa, ma poi perdevo in termini di turning o di grip. Quindi alla fine bisogna trovare la miglior combinazione possibile”.

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“Non mi aspettavo di vincere tre gare di fila”, racconta Bautista. “Soprattutto ieri con la pioggia, in cui nessuno aveva un riferimento. Oggi onestamente in Gara 2 sapevo che avevo un passo costante e sono riuscito anche a gestire il consumo delle gomme. In Superpole Race mi aspettavo più battaglia di quella che ho visto, tutti erano sulle soft, molti riuscivano a essere veloci. Ma le gare sono le gare, quando fai le prove è una cosa, ma poi la gara è un’altra storia. Non è che non mi aspettassi di vincere, ma non era l’obiettivo principale, perché volevo arrivare qui e dare il massimo”.

È un Bautista senza rivali quello che abbiamo visto in Australia questo weekend. O meglio, con dei rivali diversi, primo fra tutti il compagno di squadra. Michael Ruben Rinaldi lo ha accompagnato sul podio firmando la doppietta Ducati sia in Superpole Race che in Gara 2 e anche Andrea Locatelli si è mostrato molto solido in questo avvio di stagione. A mancare un po’ all’appello sono stati invece Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea, incappati in errori (loro o degli avversari, vedi il crash fra il turco e Alex Lowes in Gara 2) o in difficoltà tecnica.

Per questo motivo, lo spagnolo della Ducati ritiene che quest’anno bisognerà fare attenzione perché, nonostante abbia mostrato una superiorità incredibile, nel corso della stagione saranno in molti a lottare per la vittoria, nuovi piloti si aggiungono alla lista dei contendenti alle posizioni del podio: “Questo weekend sono stato fortunato. Sono stato competitivo ed è importante provare a trarre il massimo da ogni weekend di gara. Qui penso che siamo stati migliori di Razgatlioglu e Rea, Toprak è caduto e non per colpa sua, Johnny ha avuto un problema con un altro pilota, ma noi ne abbiamo approfittato massimizzando il weekend. Ma non credo che quest’anno sarà solo una questione tra me, Johnny e Toprak. Ci sono altri piloti, come Locatelli, Rinaldi…anche loro saranno in lotta per il podio o per la vittoria. Quest’anno se non hai una buona giornata hai più piloti davanti ate, non sarà come l’anno scorso dove eravamo solo noi tre. Bisogna essere ancora più precisi, concentrati e fare meno errori possibili”.

Infine, ad Alvaro viene chiesto un pensiero sul probabile ritorno di Imola nel calendario Superbike. La voce circola da molto tempo e mancherebbero solo gli ultimi dettagli prima dell’annuncio ufficiale, ma ancora non ci sono novità a riguardo. Secondo il campione in carica, si può fare a meno di tornare al Santerno: “Sinceramente per me siamo un po’ al limite in termini di sicurezza. I muri sono molto vicini, in alcune aree non ci sono vie di fuga ampie, quindi secondo me è una pista molto pericolosa. Per quanto riguarda il layout, ci si adatta e lavorando sulla moto si può andare veloce. Ma per me se migliorassero la sicurezza sarebbe molto meglio, ma avere i muri così vicini alla pista mi fa pensare che sia meglio non correre lì. Se si dovesse andare, si andrà, ma spero non succeda nulla”.

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