SBK | Bautista: “Ora una giornata no ti costa fino a dieci posizioni”
Alvaro Bautista ha dominato il venerdì di libere a Phillip Island, confermandosi il pilota da battere. Il campione in carica si è mostrato in grande forma in sella alla sua Ducati in ogni condizione, ma tiene i piedi per terra e avverte che quest'anno non sono ammessi errori con la competitività di questa griglia.
Ha concluso la scorsa stagione in Australia vincendo due gare su tre e ora Alvaro Bautista riparte da Phillip Island con l’intenzione di proseguire da dove ha lasciato. Il campione del mondo in carica ha dominato nel venerdì del round inaugurale, andando al comando sia nella prima sia nella seconda sessione di prove libere e candidandosi come l’uomo da battere.
Sia sul giro secco sia sul passo gara si è mostrato imbattibile e l’unico pilota che è riuscito ad avvicinarlo è stato il suo compagno di squadra Michael Ruben Rinaldi. Tuttavia le condizioni che per lo spagnolo sono sembrate ideali nella giornata odierna potrebbero non replicarsi nei due giorni di gara previsi per domani e domenica: “Il problema è uno: sabato e domenica non avremo queste condizioni, quindi oggi non conta. Sabato sarà tiepido più o meno, ma c’è possibilità di pioggia. Domenica invece sembra sia più fresco, più o meno come nei test. Mi sento bene nelle condizioni di oggi, ma non le troveremo nei prossimi due giorni, quindi bisognerà fare attenzione”.
La dimostrazione di netta superiorità anche nei test fa mantenere la calma a Bautista, consapevole della sua forza e di quella della sua moto. Si è infatti dimostrato veloce in ogni condizione: “Sono abbastanza tranquillo, perché per me la cosa buona è che mi sono sentito bene sulla moto sia in condizioni di fresco che di maggior caldo. Mi diverto sulla moto, capisco come guidarla in ogni condizione e questa è la cosa importante. Poi proveremo a trarre il massimo dalle condizioni che avremo”.
La pioggia però potrebbe scombinare i piani. Il campione in carica preferisce non pensarci e lavorare solo su se stesso e sulla moto. Per il portacolori Aruba Ducati è impossibile dare una lettura ipotetica delle gare, pertanto si tiene pronto: “Onestamente, non si può fare una previsione, perché non si sa cosa succede in gara. Ma sicuramente su questa pista o si fa una differenza enorme oppure è difficile andare da soli, specialmente nella prima metà di gara. È un tracciato molto fluido, quindi è più semplice seguire gli altri piloti. Anche nei test Jonathan ha fatto diversi giri dietro a me. Toprak ha faticato quando ha girato da solo, ma dietro di me gli sono venuti i tempi più bassi. Quindi è una pista su cui è più semplice seguire, non mi aspetto che qualcuno scappi. Chiaramente le gomme saranno un fattore chiave, soprattutto con queste temperature”.
Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Alvaro ritiene inoltre che gli avversari, per quanto apparsi lontani e più in difficoltà, non staranno a guardare. Anzi, sostiene che il livello di competitività sia aumentato in questo 2023, con più piloti in grado di lottare per le posizioni di vertice: “In questa stagione basta una giornata difficile e hai più piloti davanti a te. L’anno scorso forse perdevi una o due posizioni, invece ora ne perdi cinque o dieci. Soprattutto in questo weekend, dopo due giorni di test sono tutti più forti. Se hai un giorno no sei più indietro. Penso che sarà poi la stessa cosa durante tutta la stagione, molti più piloti possono lottare per stare davanti e non si può stare rilassati. Se non è un pilota, è un altro, perciò bisogna dare sempre il massimo altrimenti ti trovi davanti più piloti di quanto ti aspetti”.
“Se guardi stamattina, io e Michael eravamo veloci, ma Bassani, Oettl e Petrucci no”, spiega facendo riferimento al dominio Ducati delle FP2. “In queste condizioni sembra che questa Ducati resti sempre sullo stesso livello mentre gli altri vanno più lenti. Forse è questa la vera differenza, quando fa più fresco vanno tutti più forte, ma con una temperatura più elevata non c’è grip ed è più complicato. Forse con la Ducati, o almeno con il mio feeling, si rimane più o meno sullo stesso livello, ma sono gli altri che crollano. È strano, perché il grip della Ducati è abbastanza complicato, si usa per far girare la moto. Quando ne hai tanto è difficile far scivolare la moto con il posteriore, quindi più c’è grip e più fatichiamo. Con meno grip è più facile farla girare e quindi si è più rapidi in accelerazione”.
Infine uno sguardo alla gara, in cui sarà cruciale la scelta, ma soprattutto la gestione della gomma: “Le gomme? Le ho decise nei test anche perché non abbiamo grandi opzioni. Per la gara lunga ho scelto la mescola più dura, mentre per la Superpole Race userei la SC0, ma dipende dalle condizioni”.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.