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SBK | Bautista: “Ho superato Rea solo per avere più visibilità”

In condizioni di pioggia con scarsa visibilità, Alvaro Bautista fa la voce grossa e si impone sul bagnato in Gara 1 a Phillip Island. Il pilota Ducati ha giocato di strategia, puntando sull’esperienza e sull’enorme fiducia che sente in sella alla sua Panigale. Non è stato però tutto facile, anzi.

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La stagione 2023 del mondiale Superbike è iniziata sotto la pioggia, che ha complicato i piani di squadre e piloti. Phillip Island, teatro del round inaugurale del campionato, ha accolto le derivate di serie nella mattinata australiana (notte italiana) con la pioggia, che era già attesa dal venerdì. A quanto pare però un inizio bagnato è un inizio fortunato, soprattutto per Alvaro Bautista, che ha iniziato il 2023 così come ha concluso il 2022: con una vittoria.

Il campione del mondo in carica è stato autore di una grande prova di forza, dimostrando di avere non solo la velocità, ma anche l’intelligenza e la strategia per poter fronteggiare una gara tutt’altro che semplice. La prima manche del weekend è infatti iniziata in ritardo proprio a causa della pioggia, la visibilità era decisamente scarsa, ma il pilota Ducati è riuscito a passare sotto la bandiera a scacchi con un vantaggio di ben tre secondi sul primo degli inseguitori, Jonathan Rea.

“Nessuno aveva riferimento con questa situazione in pista, ma ho cercato di rimanere calmo e capire la pista”, ha spiegato Bautista descrivendo la situazione che i piloti hanno trovato nel momento in cui hanno abbassato la visiera. “Nel warmup lap, dietro ad altri piloti si sollevava tanta acqua e non vedevo niente. Così quando sono arrivato sulla griglia ho pensato di dover fare una bella partenza per non avere nessuno davanti e avere una vista più chiara. L’ho fatto, ma Jonathan era più veloce di me, ha preso il feeling prima e si è messo davanti. Ma io sono rimasto calmo, ho fatto attenzione a non commettere errori e ho cercato di capire la pista”.

Nel sabato mattina australiano, l’unico pilota in grado di impensierire Bautista è stato proprio Jonathan Rea, che nelle fasi iniziali di Gara 1 era sembrato anche molto più efficace dello spagnolo. Tuttavia, il pilota Kawasaki si è piegato allo strapotere del portacolori Aruba col passare dei giri: “Dopo qualche giro ho iniziato a vedere che i nostri ritmi erano simili, ma in alcuni punti vedevo solo la luce rossa della sua moto, quindi era pericoloso. Quando l’ho passato non mi aspettavo di fuggire, volevo stare davanti solo per avere più visibilità, non volevo prendermi rischi inutili. Dopo metà gara la pista è diventata più scivolosa e complicata, ho avuto un paio di momenti in cui ho rischiato l’highside e sono stato fortunato a finire. Sono contento perché le condizioni non erano facili, ma ho fatto il massimo per le condizioni che c’erano”.

 

Cautela e testa, oltre al grande feeling con la sua Panigale V4R, sono stati gli ingredienti di una Gara 1 pressoché perfetta: “Onestamente non ho guardato Jonathan, mi sono solo concentrato sulla mia gara, perché l’obiettivo principale era quello di non commettere errori. Quando apri un gap rischi di rilassarti e commettere un errore. Sul rettilineo mettevo la quinta marcia e spingevo, ma nel resto della pista era impossibile perché si scivolava molto. Quando la pista si asciuga, la gomma si stava consumando e io ho dovuto seguire un po’ i movimenti della moto”.

“Sul bagnato è sempre una lotteria, bisogna andare giro per giro. Ogni volta con l’acqua non è mai la stessa cosa, non si possono comparare il bagnato di oggi con quello dello scorso anno, ma anche quello di oggi con quello ipotetico di domani. Dipende tutto dal feeling che hai in quel momento preciso. Le condizioni sono diverse, così come le sensazioni”, ha spiegato il campione in carica.

Con la vittoria odierna, Bautista ha dimostrato di essere veloce e forte in ogni condizione, ma non è la prima volta che si mostra efficace sul bagnato e ha ricordato: “Per esempio la mia migliore gara sul bagnato è stata nel 2003 quando ho debuttato in 125cc. Feci quarto proprio qui a Phillip Island a mezzo secondo dal podio. Forse è la combinazione bagnato-Phillip Island (ride). Comunque dipende sempre da tanti fattori, la moto, le gomme, il feeling. Sicuramente bisogna adattarsi e imparare. Io ci ho provato lavorando tanto a casa con il flat track, che aiuta in queste condizioni”.

Le due gare di domenica dovrebbero essere asciutte e il panico generato nel sabato mattina sembra ormai lasciato alle spalle. Tuttavia, la prima gara della stagione è stata quella della Supersport, caratterizzata da due ripartenze e da condizioni al limite del proibitivo proprio per la pioggia che cadeva copiosa. In questo è stato d’aiuto Nicolò Bulega, che ha riportato le sensazioni a Ducati, riferite poi a Bautista.

Nonostante il panico generato nel box, lo spagnolo ha raccontato di quanto sia stato importante mantenere la calma e tranquillizzare tutta la squadra in vista di una gara complicata come quella odierna: “La prima cosa che ho pensato stamattina? Quando sono arrivato al box ho detto al mio team ‘oggi è una giornata buona per fare il giro veloce, perché la pista è perfetta’. Quando ho visto che pioveva, tutti nel box erano agitati. Serafino Foti aveva parlato con Bulega, è arrivato da me dicendo ‘in pista è tutto bagnato!’. Gli ho risposto ‘manteniamo la calma, è la prima gara della stagione e io sono la persona più calma del mondo in questo momento’.  Tutti guardavano il meteo, si agitavano, ma alla fine tutto sta nel mantenere la calma e capire quanto si può spingere”.

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