SBK | Aragon: Bautista raddoppia con un capolavoro in Gara 2
Bautista si ripete e, dopo il successo nella Superpole Race della mattinata, raddoppia vincendo anche Gara 2, guidando il GP dalla prima all'ultima curva grazie a un passo inarrivabile per chiunque, nemmeno per Razgatlioglu. Il turco ha ceduto a pochi giri dalla fine, ma allunga in classifica su Bulega, terzo in rimonta dopo un errore a inizio gara
C’è ancora la firma di Alvaro Bautista su Gara 2 di Superbike al MotorLand di Aragon, con una corsa che rappresenta la degna conclusione di un weekend spettacolare. Se le altre due corse del fine settimana hanno regalato tanti sorpassi e duelli fino all’ultimo giro, la chiave di Gara 2 è stata il passo mantenuto dallo spagnolo della Ducati e da Toprak Razgatlioglu, il quale ha tentato di resistere quanto più a lungo possibile, fino a quando non ha dovuto cedere a pochi passaggi dalla fine.
Dopo il successo conquistato nella Superpole Race della mattinata, condita da un sorpasso all’ultimo giro proprio sul turco della BMW, Bautista si ripete e raddoppia centrano una vittoria che mancava ormai da diversi mesi e restituisce anche qualcosa in più in termini di fiducia. Ancora una volta, Razgatlioglu si è confermato il rivale più temibile che, al ritorno dopo il brutto l’infortunio, chiude il weekend di Aragon allungando su Bulega, oggi terzo.
Bautista ha mantenuto il comando della corsa dopo essere partito dalla pole grazie alla vittoria nella mattinata durante la Superpole Race, con Razgatlioglu immediatamente alle sue spalle, pronto a dare la caccia al successo che gli era sfuggito nelle altre due gare del weekend. Molto più complesso, invece, è stato l’avvio per Nicolò Bulega che, dopo aver perso il terzo posto ai danni di Andrea Iannone, è arrivato lungo alla staccata di curva 12, scivolando così in nona posizione, anche dietro Iker Lecuona.
Toprak Razgatlioglu, BMW Motorrad WorldSBK Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Se la corsa lunga del sabato era stata caratterizzata da una gara di gruppo con gap contenuti, la gara di oggi ha mostrato un passo molto più sostenuto sin dalle prime battute e, non a caso, i distacchi si sono subito ampliati. Bautista e Razgatlioglu sono subito scesi sul passo del “49, mentre al sabato si girava a tratti anche un secondo più lento. Chiaramente sia la pista che le moto hanno compiuto un passo in avanti rispetto alla giornata del sabato, ma è chiaro che oggi lo spagnolo e il turco hanno impostato una gara diversa, non di attesa, ma subito all’attacco.
Un ritmo difficile da sostenere per i rivali alle proprie spalle, i quali sono scesi su quei tempi solamente sul finale, quando però i due piloti di testa giravano addirittura sul “48 basso, rifilando un secondo al gruppo degli inseguitori con un passo imprendibile.
Seppur Gara 2 non sia stata caratterizzata da grandi sorpassi e tanti duelli al vertice, tanto che Bautista ha poi chiuso con un vantaggio di quasi tre secondi e mezzo, è stata una gara che ha riservato comunque grande spettacolo, soprattutto per i tempi. Per dare un’idea, il giro più veloce della gara, segnato proprio dallo spagnolo, è arrivato alla penultima tornata, quando il pilota della Ducati ha fermato il cronometro sull’1:48.121. Un capolavoro sportivo, abbinato a un’estrema pulizia di guida, senza commettere errori, l’aspetto che più lo aveva penalizzato nella rimonta del sabato.
Razgatlioglu ha ceduto solo nelle battute finali, quando non è riuscito a reggere più il ritmo di Bautista che, a differenza del turco, non ha avuto cali, ma è rimasto costante e concreto sino all’ultimo passaggio sul traguardo. Per il pilota della BMW, però, i risultati ottenuti ad Aragon rappresentano comunque un ottimo bottino perché, al ritorno dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare gli eventi di Magny Cours e Cremona, è riuscito a estendere la sua leadership in campionato a 39 lunghezze su Bulega, che paga soprattutto lo zero di Gara 1.
Nicolo Bulega, Aruba.It Racing Ducati
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Chiude il podio proprio l’italiano, terzo ma a circa 10 secondi dalla vetta. Bulega ha dovuto correre una gara in rimonta dato l’errore commesso nel secondo giro, quando è scivolato fino al nono posto. Tornata dopo tornata, il pilota della Ducati ha iniziato a recuperare posizioni, rimanendo nel gruppetto di quattro piloti che si è giocato l’ultimo gradino del podio, formato proprio da Bulega, Iannone, Gerloff e Petrucci.
Il pilota emiliano è riuscito a risalire al terzo posto a otto giri dalla fine ma, a quel punto, il distacco dal duo di testa era già salito a cinque secondi, ormai impossibile da recuperare, il che probabilmente lo ha anche spinto a tenere qualcosa nel taschino senza correre rischi eccessivi. La differenza di passo è stata comunque rilevante, tanto che Bautista e Razgatlioglu hanno poi esteso ulteriormente il vantaggio.
Buon quarto posto per Iannone, miglior pilota indipendente, davanti all’altra BMW, quella di Gerloff, e alla Ducati di Petrucci, comunque autore di un buon weekend. Settimo posto per Van der Mark davanti a Lecuona, che si conferma il pilota più efficace con la Honda, e Locatelli, nono con la prima Yamaha. Chiude la top ten Redding, mentre Rea non è riuscito ad andare oltre la tredicesima posizione dopo aver saltato l’ultimo weekend a Cremona.
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