Rea: “Non mi interessa il campionato, mi preoccupo per la gente”
Il campione del mondo in carica vive lo stop forzato del mondiale Superbike con preoccupazione, ma cerca di non perdere la calma ed ipotizza un ritorno in pista a luglio.

L’epidemia del coronavirus sta affliggendo il mondo intero ed anche lo sport è stato costretto a fermarsi. Così come tutto il motorsport, la Superbike sta vivendo uno stop forzato e, dopo il primo round disputato a Phillip Island, non è ancora chiaro quando tornerà in pista.
Con i round di Losail e Jerez posticipati, l’appuntamento è ora Assen, previsto per metà aprile. Ma tutto lascia pensare che anche il round olandese possa saltare. In un’intervista con la BBC, Jonathan Rea ha espresso le proprie perplessità circa il ritorno alle gare nelle prossime settimane ed afferma che al momento la sua priorità non è il titolo.
“Non mi interessa del campionato – afferma il pilota Kawasaki – mi preoccupo per le persone, spero che tornino in salute e la situazione negli ospedali migliori. L’importante è che riusciamo a superare tutto e sostenerci a vicenda. Per quanto riguarda la stagione, è davvero strano. Dovremmo correre ad Assen, il round non è stato rinviato ufficialmente, ma penso che stiano cercando di sistemarlo nel calendario”.
Rea non nasconde un po’ di preoccupazione ed ipotizza la ripartenza del mondiale a luglio: “Questo virus non è sotto controllo, quindi i viaggi nel mondo sono compromessi e questo vuol dire che lo è anche lo sport. Questa però è una parte piccola di un problema più grande. Sono sicuro che staremo fermi per le prossime 8 o 12 settimane, forse a luglio potremmo iniziare a pensare ad un calendario. Una cosa è certa, gli organizzatori vogliono finire il campionato, potrebbe non avere i 13 appuntamenti prefissati, ma stanno facendo il massimo per averlo completo”.
Nel frattempo, Rea è al lavoro per non perdere l’allenamento e per distrarsi in un momento decisamente complicato: “Mi sto dando da fare per tornare in sella, mi manca davvero. Mi manca la mia squadra, mi mancano tutti. Ma capisco che in questo momento non è importante. Ora è più importante l’aspetto mentale. Ho un giardino in cui uscire, ma molte persone non sono così fortunate e mentalmente è molto difficile affrontare questo periodo”.
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