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Rea: "I vantaggi avuti oggi sono frutto del lavoro fatto in inverno sulla Ninja"

Al termine di Gara 1 di Phillip Island il vincitore Jonathan Rea ha elogiato il team Kawasaki per aver trovato nel corso dell'inverno decimi preziosi che gli hanno permesso di portare a casa il successo.

Podio: il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing

Podio: il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Podio: il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing festeggia con lo champagne
Jonathan Rea, Kawasaki Racing, Chaz Davies, Ducati Team
Podio: il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Podio: il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing
Podio: il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing

Il Mondiale 2017 della World Superbike non avrebbe potuto iniziare meglio per il Kawasaki Racing Team e per il due volte campione in carica della serie Jonathan Rea.

Il nord irlandese ha subito portato alla vittoria la nuova Ninja ZX-10RR nella manche di gara inaugurale della stagione sul tracciato australiano di Phillip Island, in cui lo scorso anno riuscì a centrare una grande doppietta. Questo successo è arrivato per appena 42 millesimi di secondo nei confronti di un Chaz Davies mai domo in sella alla Ducati Panigale R ufficiale.

Nonostante un vantaggio così risicato sotto la bandiera a scacchi, Rea ha comunque accompagnato il successo in Gara 1 con il giro più veloce e, pochi minuti prima, con una bella Superpole che gli ha permesso di scattare davanti a tutti in gara. I ritmi della prima manche sono stati piuttosto lenti, ma Rea è stato bravo a risparmiare gomme e moto in vista della fase più calda, ossia gli ultimi giri, in cui è riuscito a regolare il rivale della Ducati e a cogliere il 39esimo successo in Superbike.

"E' stata una delle gare più strane che abbia mai corso, perché in alcuni momenti era davvero lenta, giravamo sull'1'33", ma io difficilmente sono rimasto sempre nelle posizioni di testa per provare a tenermi fuori dai guai. Al massimo sono stato terzo, ma ho cercato di tirare il gruppo il meno possibile. Sapevo che quando Chaz avrebbe deciso di lanciare la sfida per la vittoria avrei dovuto essere forte, nella miglior condizione possibile".

"Dopo il giro 10 ho cercato un paio di volte di portarmi in vetta alla corsa e spingere per scremare il gruppo, ma non ci sono riuscito. A due giri dal termine sono andato in testa e ho provato a guidare nella maniera più intelligente possibile nell'ultimo. I vantaggi che abbiamo avuto oggi sono frutto del lavoro duro che abbiamo svolto nel corso dell'inverno".

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