Rea ancora Campione: “Non mi sono mai arreso e ne sono fiero!”
Jonathan Rea frantuma un altro record diventando il primo pilota a vincere cinque titoli consecutivi nel Mondiale Superbike. Lo fa a Magny-Cours trionfando Gara 2 e finalmente può esprimere la propria gioia, dopo una stagione sofferta e complicata.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
L’uomo dei record continua a stupire ed a migliorarsi continuamente: Jonathan Rea ha conquistato oggi il suo quinto titolo consecutivo nel mondiale Superbike, è il primo a riuscirci e lo ha fatto con due round di anticipo rispetto alla fine della stagione. L’avvio di campionato non è stato dei migliori, il grande dominio di Alvaro Bautista ha annichilito il Campione in carica e la sua squadra, che si erano trovati a fronteggiare l’avversario più tosto della carriera. Eppure il binomio Rea-Kawasaki è riuscito a capitalizzare anche le situazioni di difficoltà ed invertire la rotta a metà stagione, rendendosi autore di una splendida rimonta che l’ha portato ad avere 129 punti di vantaggio su un Bautista in crisi, un distacco ormai incolmabile che ha consegnato definitivamente il titolo al britannico.
Magny-Cours, come nel 2016, è stato teatro della conquista del titolo mondiale, arrivato quasi a sorpresa a margine di tre gare complicate. L’ultima manche del weekend lo ha visto comunque trionfare e laurearsi campione del mondo, un risultato che non si aspettava nemmeno Rea, almeno fino al traguardo: “È stato incredibile, non avevo visto la classifica dopo la Superpole Race, quindi non avevo idea di come fosse la situazione. Ero più nervoso perché ieri Gara 1 è stata molto caotica all’inizio ed avevo paura di cadere o di essere coinvolto in qualche incidente, il mio obiettivo era di chiudere i giochi in Argentina. Quando il team mi ha segnalato l’out di Bautista mi è passato in mente, ma non ricordavo i numeri. Mi sono reso conto di aver vinto il titolo solo una volta tagliato il traguardo quando ho visto il 5 sulla pitboard. Dopo la delusione di ieri sono molto, molto felice”.
“Credo che il titolo più speciale sia il primo, perché realizzi per la prima volta il sogno che avevi da bambino, gli altri sono un valore aggiunto. È anche vero che l’inizio di questa stagione è stato molto difficile, perché molti ci avevano dati per spacciati, ma noi sapevamo che ad un certo punto sarebbe arrivato il nostro momento. Ad Imola abbiamo ricominciato a vincere ed a quel successo ne sono seguiti altri. Spero di poter trasmettere questo atteggiamento alle persone che credono non ci sia la luce in fondo al tunnel, perché noi non ci siamo mai arresi e siamo arrivati alla pausa estiva da leader. Eravamo sorpresi, ma due round prima della pausa non l’avremmo mai immaginato. Sono molto orgoglioso della mia squadra, perché l’atmosfera è sempre stata positiva, anche quando le cose non andavano benissimo ad inizio stagione. Abbiamo continuato a lavorare”.
La stagione non è ancora finita, ma il titolo è assegnato e sia Rea sia Kawasaki sono proiettati verso il prossimo anno, in cui affronteranno la difficile sfida di difendere il titolo e riconfermarsi per la sesta volta consecutiva: “Il prossimo obiettivo è lavorare con gli ingegneri di Kawasaki per migliorare il pacchetto. È una sensazione incredibile raggiungere l’obiettivo, ma questo anche grazie al mio team, che è molto umano. Se non hai le persone giuste accanto non puoi ottenere tanto e sono molto fiero di loro. Non dobbiamo cambiare molto sulla moto, quest’anno ho imparato molte cose su me stesso e su come migliorarmi. L’anno prossimo sarà un’altra grande sfida e vogliamo arrivarci più preparati che mai, quindi vogliamo continuare a lavorare in questo modo”.
“Dobbiamo solo mettere le idee insieme ed imparare dai nostri errori, perché quest’anno ne abbiamo commessi molti. Lavoreremo con gli ingegneri del mio team ed in Giappone per avere una moto ancora migliore rispetto a quella di quest’anno. Possiamo sempre migliorare il nostro pacchetto, che è comunque molto forte in qualsiasi condizione. L’anno prossimo mi aspetto una stagione ancora più competitiva rispetto a quella che si sta per concludere”.
Ma quali sono stati gli errori commessi? Rea lo spiega: “Ne ho commessi alcuni, specialmente ad inizio stagione. Nei primi due round ho faticato ad accettare l’idea che Ducati e Bautista avevano alzato il livello in Superbike. Una volta accettata la sfida, la mia mentalità è cambiata. Durante le gare, dalla Tv sembra che io guidi in maniera pulita, ma commetto ancora molti errori, alcune volte ho perso posizioni a causa di sbagli che ho fatto, quindi devo migliorare in questo senso”.
Rea, il recordman della Superbike contro un esordiente che viene dalla MotoGP; ecco come risponde il Campione in carica a chi gli chiede se questo possa essere quasi un riscatto: “Vinco contro un pilota MotoGP? Questa vittoria non è arrivata perché Bautista non sia stato in grado, ma perché noi abbiamo lavorato bene. Abbiamo affrontato delle sfide importanti e sicuramente Ducati ci ha reso la vita difficile. Sorrido ricordando i test invernali, in cui la nuova moto è stata definita ‘Rea, the Kawasaki killer’. Questo ci ha dato la motivazione per non arrenderci mai”.
Però poi sono arrivati i momenti di difficoltà: “Forse sono stati due. Assen, perché ci aspettavamo di vincere invece siamo andati male. Anche a Donington ricordo che il sabato ero a colazione con Guim e pioveva, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto ‘questa è la nostra occasione, abbiamo bisogno di questi 25 punti’. Solo che quella pista è molto complicata sul bagnato, ma credo che quello sia stato un momento chiave, perché abbiamo preso punti ed Alvaro è caduto alla curva 6”.
Ma di cosa avrà bisogno Jonathan Rea per avere un pacchetto imbattibile il prossimo anno? Ha già le idee chiare: “Le gare sono state difficili, così come è stato complicato accettare lo svantaggio nel rettilineo contro la potenza delle Ducati. Ma questo non porta necessariamente alla vittoria. Per vincere serve un pacchetto e sento che la nostra moto per quanto riguarda stabilità e fiducia è più avanti. È anche vero che dobbiamo lavorare sul miglioramento della potenza per l’anno prossimo. È difficile perché il regolamento è molto rigido in Superbike. Ma dobbiamo continuare a lavorare e vedere cosa succede”.
Informazioni aggiuntive di Sebastian Fränzschky
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