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Melandri: "Sono fiducioso che presto torneremo alla vittoria”

Con il terzo posto di Melandri ed il quarto di Davies in Gara 2 oggi a Misano si chiude un altro weekend dolce amaro per la Ducati, vittima di una moto difficile da mettere a punto e di un Rea veramente imprendibile.

Marco Melandri, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team

Marco Melandri, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Marco Melandri, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Marco Melandri, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing, il secondo classificato Michael van der Mark, Pata Yamaha, il terzo classificato Marco Melandri, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team, Xavi Fores, Barni Racing Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Il vincitore della gara Jonathan Rea, Kawasaki Racing, il secondo classificato Chaz Davies, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team, il terzo classificato Eugene Laverty,  Milwaukee Aprilia
Lorenzo Savadori, Milwaukee Aprilia, Marco Melandri, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team

Dopo il secondo posto di sabato di Chaz Davies, domenica è toccato alla Ducati di Marco Melandri conquistare il podio grazie al terzo posto ottenuto dal ravennate al termine di una Gara 2 combattuta come non se ne vedevano da tempo. Una gara da vero leone quella di Melandri che, scattato dalla quarta posizione, ha dato vita ad una bella battaglia con il suo compagno di squadra Davies prima e con il rimontante Jonathan Rea poi, al quale ha venduto molto cara la pelle.

Lo stesso Rea, parlando della lotta con Melandri l'ha definito, utilizzando toni positivi, "molto aggressivo". Una volta capitolato sotto gli attacchi del campione della Kawasaki, Melandri si è messo, seguendo la Ninja numero 1, a caccia di van der Mark il quale, una volta relegato in seconda posizione da Rea, è stato messo nel mirino dal #33 che però a quel punto non ne aveva più per tentare l'attacco.

Un terzo posto quindi molto meritato quello di Melandri che ha sofferto tutto il weekend, alle prese con una Ducati sempre molto difficile da mettere a punto, specialmente quando ci sono novità importanti (nel caso di Misano questa novità è rappresentata dal "gommone" anteriore portato da Pirelli nella nuova misura 120/70) obbliga i suoi piloti a ricominciare tutto da capo.

Intervistato al termine della gara, Melandri è apparso molto soddisfatto dal suo risultato, tanto positivo quanto inaspettato, specialmente considerando che, fra la pioggia di Venerdì e la rottura al motore di ieri, il pilota ravennate era rimasto molto indietro nella ricerca del setup perfetto.

Queste le sue parole: "Prima della gara avrei messo una firma per il terzo posto quindi non posso non essere soddisfatto! Dobbiamo dimenticare Gara 1, fra la pioggia di Venerdì e la rottura di sabato mattina, abbiamo affrontato Gara 1 con un setup completamente sbagliato, non avevamo nessuna indicazione su come settare la moto con la nuova gomma e non avevamo sufficienti informazioni dalle sessioni precedenti. La nuova gomma anteriore va molto meglio ma con un raggio maggiore di 3mm devi completamente stravolgere l'assetto, trovare le giuste pressioni e non solo. Ieri sono partito con un assetto simile a quello migliore con la gomma standard ma non solo non andava bene, era proprio tutto sbagliato. Gara 1 è quindi servita per raccogliere informazioni per oggi; la moto infatti andava molto meglio, il feeling è molto migliorato così come i tempi sul giro, la mia unica preoccupazione era il caldo. Sul finale ero vicino e volevo provarci, ma dopo un paio di rischi ho capito che eravamo troppo al limite. Comunque andiamo in vacanza con un bel risultato, e sono fiducioso che presto torneremo alla vittoria”. 

Con il terzo posto di domenica Melandri recupera una posizione su Lowes in classifica iridata portandosi al quinto posto con 193 punti a dispetto dei 278 del compagno e degli impressionanti 370 di Rea. Melandri purtroppo, a parte le due strepitose vittorie di Phillip Island, si è trovato fin troppo spesso ad avere a che fare con una bicilindrica che di andargli incontro spesso non ne ha voluto proprio sapere e che ha portato a Melandri risultati molto altalenanti. 

Fra i problemi di sbacchettamento che hanno inficiato i primi appuntamenti del calendario risolti dopo tre gare nelle quali il numero 33 sembrava una pallina da ping pong in mezzo alla pista e le varie cadute e i problemi che hanno costellato le altre gare, purtroppo la Ducati, in particolare con Melandri, è troppo incostante (e spesso anche inaffidabile) per rappresentare un vero pericolo nei confronti di uno straordinario Rea. La Ducati è sì la seconda forza nel campionato ma non è mai stata la prima (a parte in Australia). E con una moto al limite del suo sviluppo ormai pronta alla pensione, è difficile pensare che le cose possano cambiare nei prossimi appuntamenti.

Anche per Davies un weekend dolce amaro. Dopo il podio di sabato ed il quarto posto di Gara 2 il gallese non può non essere soddisfatto del suo risultato se solo non fosse che, per quanto sempre tra i primi, fra lui e Rea (ma anche fra tutti gli altri e Rea) la forbice che fino a qualche gara fa era semichiusa, pare che da Laguna Seca ad oggi si sia spalancata creando un gap incolmabile, tanto da Davies quanto dagli altri.

Queste le parole del numero 7 al termine di Gara 2 di Misano: "Oggi credevo che avessimo il potenziale per stare con i primi e giocarci la vittoria, e inizialmente abbiamo dato battaglia, ma dopo pochi giri abbiamo inaspettatamente sofferto problemi di trazione. Sono un po' amareggiato, perché i cambiamenti che abbiamo deciso di fare dopo Gara 1 non si sono rivelati azzeccati. In generale è stato comunque un round positivo per noi, sicuramente è andata molto meglio rispetto ad un anno fa qui, quindi non ci possiamo lamentare. Negli ultimi due round siamo stati costanti ed abbiamo individuato un paio di dettagli molto importanti. Poi entrare nella pausa estiva con un podio mancato di pochissimo ci dà ancora più motivazione in vista degli ultimi quattro round".

Nonostante si voglia vedere il bicchiere mezzo pieno appare evidente che al momento per i due piloti Ducati andare a prendere Rea è un'utopia ma non solo: bisogna stare anche molto attenti alle due Yamaha, in particolare quella per le mani a van der Mark, che ha il potenziale di togliere a Davies anche la seconda posizione in campionato.

In questa situazione di semi-rassegnazione i piloti Ducati si apprestano ad affrontare il prossimo WDW di Misano con il quale sperano anche di avere delle risposte da parte della casa di Borgo Panigale. Sia Melandri che Davies infatti stanno per andare in vacanza senza sapere molto del proprio futuro. Davies al momento sembra essersi infilato in un vicolo cieco: da un lato vuole avere la certezza che il prossimo anno avrà per le mani una moto capace di fargli lottare per il titolo prima di firmare, ma la Ducati pare non avere intenzione di fargli provare la moto fino a che lui non abbia firmato.

Melandri, dall'altro lato invece pare abbastanza sereno sul suo futuro, speranzoso, come detto, che da Borgo Panigale arrivi una sua conferma per il prossimo anno anche se le solite voci di paddock (da prendere con le pinzette eh), data la presenza in Yamaha dell'amico Andrea Dosoli (che nutre una grande stima per Melandri) danno la casa giapponese alla finestra a guardare proprio in direzione del pilota Ducati. Insomma, al WDW manca poco, le risposte non dovrebbero tardare ad arrivare.

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