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Melandri: "Ducati ottima sul passo gara, Kawasaki sul giro secco"

Il ravennate è pronto a fare il suo rientro sulla scena del Mondiale Superbike da pilota ufficiale Ducati e sembra aver instaurato giù un buon feeling con la Panigale R, che piano piano si adatta alle sue esigenze.

Marco Melandri, Ducati Team

Ducati Corse

Ducati Panigale R di Marco Melandri, Ducati Team
Chaz David e Marco Melandri, Ducati Team
Marco Melandri e Chaz Davies, Ducati Team
Dettaglio della moto di Marco Melandri, Ducati Team
Marco Melandri e Chaz Davies, Ducati Team con la squadra
Marco Melandri, Ducati Team
Marco Melandri, Ducati Team
Marco Melandri e Chaz Davies, Ducati Team
Marco Melandri, Ducati Team
Marco Melandri e Chaz Davies, Ducati Team
Marco Melandri e Chaz Davies, Ducati Team
La moto di Marco Melandri, Ducati Team

Dopo le 11 vittorie dell'anno scorso è giusto considerare Chaz Davies l'uomo di punta della Ducati, ma durante la presentazione di oggi dell'Aruba.it Racing gli occhi erano puntati soprattutto su Marco Melandri, che è pronto a fare un rientro in grande stile sulla scena del Mondiale Superbike dopo un anno e mezzo d'esilio forzato. Il ravennate è parso piuttosto carico per questa nuova avventura in sella alla Panigale R e sembra non volersi precludere alcun obiettivo, pur senza sbilanciarsi troppo.

Com'è tornare finalmente a correre dopo tanta attesa?
"E' bello. Oggi sicuramente c'è stato l'inserimento vero nella squadra. Mi sono sentito di nuovo nel mondo delle corse, perché fino ad ora abbiamo fatto solo dei test in maniera abbastanza tranquilla. Giravo, mi divertivo, ma non si sentiva ancora l'atmosfera della gara. Oggi invece è stato proprio il primo giorno di avvicinamento".

Per ora come procede l'affiatamente con la Panigale?
"Sta andando bene, ma ho avuto buone sensazioni fin dal primo giorno. Ho iniziato a risentirmi sempre più a mio agio in sella, perché comunque non è stato facile ripartire dopo essere stato fermo così tanto. Inizio a capire la moto e le sue reazioni, inoltre ho cominciato a modificarla per renderla più adatta alle mie esigenze, quindi siamo in tabella di marcia".

Quali sono gli aspetti su cui stai provando ad adattare la moto a te e quelli invece su cui credi che dovrai adattarti tu?
"Io mi devo adattare ancora un po' a livello di ciclistica, su come stare in sella, su come cambiare direzione e su come bilanciare il mio peso sulla moto. La moto invece mi è venuta incontro soprattutto nella gestione dell'erogazione della potenza. Poi abbiamo lavorato tantissimo sul freno motore, perché io essendo più basso e più leggero di Davies ho meno carico sul posteriore, quindi sono molto più sensibile alle variazioni del freno motore. L'inizio di questo lavoro è stato positivo, ma dobbiamo ancora fare qualche step".

Sembra di capire quindi che hai bisogno di cose un po' diverse rispetto a Chaz per sfruttare al meglio la Ducati?
"Si, probabilmente è una questione dovuta alla mia stazza fisica o al mio stile di guida".

Alla fine dell'anno scorso avevi detto che l'aspetto su cui bisognava lavorare di più era il passo gara. Dopo i primi due test dell'anno a che punto siamo?
"Credo che abbiamo fatto un buon lavoro e siamo sicuramente cresciuti. Fisicamente sto bene e sono pronto per fare le due gare. Secondo me siamo ad un buon livello, ma bisogna migliorare sul giro secco, perché Kawasaki da questo punto di vista è sicuramente meglio di noi e partire troppo indietro non aiuta".

Quando dici buon livello, intendi zona podio?
"Non lo so, questo lo vedremo, però mi sento bene. Io vado in Australia per fare delle buone gare, poi sarà la pista a dire a che livello sono. Non mi illudo di nulla, ma sono consapevole che partiamo tutti sullo stesso piano. Se ho corso o meno lo scorso anno, non conta più nulla".

Hai detto che per te l'uomo da battere è Davies. Intendi come compagno o proprio per il Mondiale?
"Visto quello che ha fatto nell'ultima parte del 2016, direi che sul passo gara è chiaramente quello più efficace. Credo che parta con una convinzione tale, che sarà un osso molto duro per tutti".

Cosa ti piace di questa Ducati?
"Secondo me è una moto che nel tempo è cresciuta ed è bilanciata. Non fare grossi stravolgimenti ha aiutato a migliorarla in quelle aree in cui era più in difficoltà e ad ottimizzarle. Ora la nostra è un'ottima moto per quanto riguarda il passo gara. Pare che soffriamo di più della Kawasaki sul giro singolo, ma se devo scegliere preferisco così".

Cosa hai cambiato rispetto alle prime uscite con la Panigale?
"Io ogni giorno vedo cambiamenti, trovo nuovi automatismi, perché prevedo un po' meglio quello che fa la moto. Riesco anche a descrivere meglio le sensazioni ai tecnici. La moto invece è cambiata in ogni test, perché i ragazzi a Borgo Panigale stanno facendo un gran lavoro. Hanno assecondato le mie richieste fin dal primo giorno e quello che ho cambiato di più forse è la combinazione motore-elettronica".

Le prime due gare in Australia sono sempre un po' un'incognita. Credi che possano già essere un'occasione giusta per te?
"E' una gara. Credo che tutti arriveranno per fare del loro meglio e per provare a vincere. Anche il meteo lì è spesso imprevedibile, quindi bisogna vivere alla giornata, pensando solo a fare del mio meglio, ma sono sicuro che sarà un bel weekend".

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