Melandri: "Dobbiamo migliorare la stabilità della moto, l'obiettivo è vincere"
Il Team Ducati superbike, archiviato il discorso Aragon, guarda fiduciosamente al prossimo gran premio che si terrà sullo storico circuito di Assen, in Olanda.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
È una Ducati molto consistente quella che stiamo vedendo in questo avvio di campionato 2018. Con all'attivo quattro vittorie su sei gare disputate, pare proprio sarà la Panigale R la moto da battere in questo campionato. Se ad Aragon i piloti Ducati sono stati gli assoluti protagonisti del weekend infastiditi solo da un grandioso Rea e dalla sua Kawasaki, unico puntino verde in mezzo ad un tripudio di rosso, è già ora di guardare verso Assen, quarto appuntamento del mondiale previsto per il prossimo fine settimana (20-22 Aprile 2018).
Nonostante quello olandese sia sempre stato un terreno abbastanza ostico per le bicilindriche di Borgo Panigale i piloti ed il team guardano con fiducia verso il prossimo appuntamento. Da un lato abbiamo un Chaz Davies estremamente motivato dopo la vittoria in Gara 2 ad Aragon e conscio delle potenzialità della sua moto e dei suoi tecnici, queste le sue dichiarazioni: "Sono molto fiducioso in vista del quarto round anche se, storicamente, Assen non è mai stata tra le piste più favorevoli per me. Lì, negli ultimi anni, abbiamo costantemente migliorato il setup e ci siamo avvicinati progressivamente alla vittoria. Sappiamo cosa ci serve e la messa a punto del nostro pacchetto è più che buona, quindi ci sono tante ragioni per essere ottimisti. Penso che ci sarà un'altra bella battaglia, e non vedo l'ora di cominciare".
Dall'altro invece abbiamo un Marco Melandri che, nonostante abbia brillato sia durante le libere che durante le qualifiche (sua la Superpole in Spagna), non è riuscito ad essere efficace quanto voleva sulla durata di gara. Questo a causa di un problema di stabilità che era già stato evidenziato in Thailandia e che è puntualmente tornato fuori ad Aragon.
A Borgo Panigale stanno lavorando intensamente in queste ore per cercare di sistemare un problema il cui effetto è evidentissimo ma la cui causa è tutt'altro che semplice da trovare. Risulta ancora poco chiaro se i violenti movimenti di imbardata di cui soffre la moto numero 33 nei tratti più veloci delle piste (anche ad Aragon, nel rettilineo opposto a quello della partenza, la Panigale di Melandri scossava in maniera pericolosamente evidente) siano causati da una questione aerodinamica, da una questione data dal peso e dalla posizione in sella del pilota o se causati dal particolare setup utilizzato.
Manca questo tassello per far sì che Melandri abbia per le mani un pacchetto efficace al 100%, tanto in qualifica come in gara, lui stesso dice: "Assen è una pista che mi è sempre piaciuta, soprattutto nella vecchia configurazione ma anche in quella nuova. Non sono ancora riuscito a vincere lì in Superbike, e questo resta l'obiettivo. Per centrarlo, dobbiamo continuare a lavorare duramente per migliorare la stabilità della moto. Ad Aragon abbiamo fatto dei passi avanti, ma ci resta del lavoro da fare per essere più costanti e poter attaccare per tutta la gara. Fisicamente mi sento in gran forma, quindi sono fiducioso e non vedo l'ora di tornare in sella".
Infine la terza guida Ducati, giovane debuttante ad Aragon e fresco vincitore della Superstock, Michael Ruben Rinaldi, dopo un ottimo weekend in Spagna (ottavo in Gara 1, settimo in Gara 2) è pronto per tornare in pista ad Assen, dove promette che metterà a frutto la sua prima esperienza in Spagna per migliorarsi ulteriormente e, magari, andare ad infastidire il pacchetto dei primi assieme ai suoi due compagni di team.
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