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Marron elogia Razgatlioglu: “Miglioramenti impressionanti”

Il capotecnico di Razgatlioglu spiega come procede l’adattamento del suo pilota alla Yamaha, che si è mostrato subito forte nei test, ma il lavoro da fare è ancora molto per capire quale sarà il pieno potenziale.

Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha

Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha

WSBK

Toprak Razgatlioglu è sicuramente uno dei piloti più interessanti della griglia di partenza del mondiale Superbike e catturerà l’attenzione al suo primo anno in Yamaha, dopo un grande esordio con il team Puccetti. Già nei test ha dimostrato un buon adattamento alla YZF-R1, moto decisamente differente rispetto alla Kawasaki a cui è sempre stato abituato. Eppure i miglioramenti si sono visti da un test all’altro, a distanza di pochi giorni.

Ma questo non stupisce, il grande salto di qualità si è visto nel 2019, anno in cui il turco si è distinto con numerosi podi e ha conquistato il suo primo successo a Magny-Cours, in Gara 1. A fine stagione ha anche conquistato il titolo di miglior pilota indipendente. Quanto ottenuto fa di lui uno dei grandi rivali di Jonathan Rea, stando anche a quanto visto nei test. A Jerez infatti è stato tra le migliori Yamaha ed è rimasto a pochi millesimi dal Campione del mondo in carica.

Phil Marron, capotecnico di Razgatlioglu, spiega come sta procedendo l’adattamento del suo pilota alla nuova moto, dopo una stagione in Kawasaki iniziata in sordina e finita con un grande exploit: “È stato meraviglioso veder crescere Toprak così tanto durante l’anno, grazie ai suoi commenti, ai suoi riscontri ed al feeling con la moto. La chiave del nostro successo è stata la sua capacità di spiegare al meglio le sensazioni che ha sulla moto. Grazie ai suoi feedback siamo riusciti a trovare il setting più adeguato a lui. È giovane, ma ha già una grande esperienza. Anche se non ne ha molta in Superbike, guida una moto da quando ha iniziato a camminare, sa quello che fa”.

“In squadra abbiamo degli ingegneri molto validi che stanno iniziando a capire i nostri feedback, perché tutti i piloti dicono qualcosa, ma quello che fa la differenza è saper capire il significato di quello che dicono sotto tutti gli aspetti. Stiamo iniziando a farci un’idea di quello di cui ha bisogno e di ciò che vuole. Siamo solo all’inizio, ma al momento possiamo dire che ha un buon feeling con la moto e con le gomme da qualifica, al contrario dello scorso anno. Stiamo ancora provando a trovare il giusto equilibrio della moto, perché abbiamo tutte le informazioni che provengono dagli altri piloti Yamaha ma le sue richieste sono un po’ diverse. Non gli piace il posteriore che si solleva, come invece succede. Preferisce una migliore stabilità. Al momento non siamo ancora riusciti ad ovviare a questo problema, quindi dobbiamo trovare il giusto bilanciamento”.

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La stagione finita è stata decisamente gloriosa per Razgatlioglu, ma il prossimo anno sarà un’altra storia e sia il pilota sia il suo capotecnico ne sono perfettamente consapevoli: “Nel 2019 abbiamo raccolto più di quanto ci aspettassimo ad inizio stagione. Sapevamo di avere un buon potenziale, ma non credevamo di poter andare così forte, come hanno dimostrato i podi che abbiamo conquistato. Ma per il 2020 non ci baseremo sui risultati dei test. Ad inizio giornata gli ha detto che doveva girare in 1’40 ed io gli ho risposto ‘no, dobbiamo girare in 1’39’. Lui mi ha chiesto ‘davvero?’, ma alla fine del turno ha affermato di voler girare in 1’38. In una sola giornata abbiamo cambiato i nostri obiettivi molto rapidamente”.

“Deve rimanere con i piedi per terra, quindi non ci poniamo ancora degli obiettivi, dobbiamo capire il potenziale del nostro pacchetto oltre al suo feeling con la moto. Solo successivamente potremo pensare di puntare al raggiungimento di traguardi importanti. Come per chiunque nel paddock, penso che non ci sia nemmeno bisogno di dire a cosa puntiamo”.

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