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Analisi

Le migliori gare del 2021: Most, teatro di scontro tra Redding e Razgatlioglu

A Most, Toprak Razgatlioglu e Scott Redding si sono scontrati nella lotta per la vittoria. Il pilota Yamaha ha avuto la meglio con un sorpasso deciso all’ultimo giro che il portacolori Ducati ha giudicato troppo aggressivo. Il duello è andato avanti con una breve polemica al termine di Gara 1, ma in un round che ha riaperto il mondiale le tensioni si sono alleggerite quasi subito.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team

Gold and Goose / Motorsport Images

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La Superbike ci ha regalato quest’anno duelli, colpi di scena e grandi battaglie a ogni singola gara. Nei 13 round disputati, sono state davvero poche le occasioni in cui non abbiamo visto i piloti battagliare per le posizioni di vertice e la lotta mondiale ci dà la conferma di quanto questa stagione sia stata combattuta. Proprio la pista è stata un campo di battaglia che ha lasciato spesso con il fiato sospeso, soprattutto quando a lottare erano due contendenti al titolo.

Uno dei duelli che senza dubbio ha lasciato più strascichi è quello di Gara 1 a Most. La Repubblica Ceca ospitava la Superbike per la prima volta dopo diversi anni e lo faceva su un tracciato nuovo, che aveva suscitato diverse perplessità. In particolare, Scott Redding si era lanciato in affermazioni molto forti, sostenendo che non fosse un tracciato sicuro per l’incolumità dei piloti. L’allora pilota Ducati era piuttosto reticente nel disputare il round ceco, che in ottica titolo sarebbe comunque stato molto importante, vista la lotta serrata e la classifica decisamente corta.

Ovviamente, Toprak Razgatlioglu non si è mai posto il problema della sicurezza né dell’eventuale pericolosità del tracciato. Come ogni weekend, il turco ha approcciato con il suo stile di guida spericolato e con manovre circensi, cercando di capitalizzare al massimo per provare a frenare la rincorsa al settimo mondiale di Rea. Il pilota Yamaha arrivava in Repubblica Ceca da inseguitore, con 33 punti di distacco da un Rea che sembrava ancora lanciato verso il mondiale dopo un round di Assen che per la Casa di Iwata era stata una Caporetto: Garrett Gerloff aveva centrato proprio Razgatlioglu alla partenza di Gara 2 generando polemiche.

 

Proprio le polemiche erano state il filo conduttore delle settimane che avevano fatto seguito al round olandese, da cui Gerloff ne era uscito demolito. Il texano era stato accusato di essere fin troppo aggressivo e il caso voleva che subito dopo si arrivasse su una pista che faceva storcere il naso a diversi piloti, tra cui proprio Jonathan Rea, insieme a Redding. I due, se avessero potuto scegliere, non si sarebbero recati in Repubblica Ceca per correre a Most, ma il calendario lo prevedeva e si sono trovati a disputare un appuntamento che poteva essere determinante per il mondiale, nonostante fossimo a metà stagione.

Una volta scesi in pista, i piloti hanno iniziato a fare sul serio sin da subito e Gara 1 ha mostrato che anche il round di Most avrebbe regalato uno spettacolo incredibile. Pronti, via, già dalla partenza i due contendenti al titolo hanno ingaggiato una lotta senza sconti, con il pilota Kawasaki costretto a inseguire il rivale della Yamaha, andato al comando. Tuttavia, anche un finale del genere avrebbe potuto permettere all’allora campione del mondo in carica di restare saldamente in vetta alla classifica.

Ma si sa, in una stagione così tirata con una classifica così corta, anche il mezzo punto fa la differenza. Rea perciò non si stava accontentando e cercava di recuperare terreno su un Toprak che provava la fuga. Nel tentativo di avvicinarlo, il sei volte campione del mondo è incappato in un errore, finendo a terra con una tanto spettacolare quanto rovinosa caduta. Fortunatamente, il nordirlandese non ha riportato alcuna conseguenza fisica, ma sicuramente lo zero incassato ha rappresentato un passo falso importante, considerando il fatto che aveva lasciato pista libera a Razgatlioglu e Redding, aggressivo subito dietro.

Del trio in lotta per il mondiale, erano rimasti in lotta solamente il turco e il pilota Ducati, determinato a ricucire il distacco in classifica che i due davanti a sé stavano iniziando a creare. Una serie di errori e sfortune avevano infatti portato Redding a perdere terreno nella generale, ma lo zero di Razgatlioglu ad Assen e quello di Rea a Most rappresentavano un’occasione ghiotta per il britannico, determinato almeno a debuttare su una pista a lui ostica con una vittoria. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, soprattutto quando nel confronto diretto ti devi scontrare con un avversario tosto come Toprak Razgatlioglu.

 

Così è stato: ultimi giri, tensione a mille e tutto pronto per un grande e memorabile duello. Il pilota Yamaha era al comando, ma doveva contenere un arrembante Redding, pronto a farsi largo e andare a privare il turco della prima vittoria sulla pista di Most. I due hanno ingaggiato una lotta senza esclusione di colpi, con l’alfiere Yamaha che ha difeso in ogni modo la sua posizione ma si è dovuto piegare al britannico.

Ma la Superbike ci ha abituati a parlare solamente dopo la bandiera a scacchi e Gara 1 di Most lo ha confermato ancora una volta: all’ultimo giro, Toprak Razgatlioglu ha sferrato un attacco deciso e aggressivo, un sorpasso di forza con cui ha preso la prima posizione andando poi a vincere la sua quarta gara della stagione. Ma, come non d’abitudine in Superbike, il duello è andato avanti anche al parco chiuso. Scott Redding era apparso piuttosto contrariato già sulla linea del traguardo, in cui aveva mostrato a gesti il proprio disappunto verso la manovra di Razgatlioglu.

Al parco chiuso si è avvicinato al rivale della Yamaha, rimproverandolo per a manovra secondo lui troppo aggressiva e affermando ai microfoni: “Ci sono state delle manovre sbagliate e questo mi fa arrabbiare. Avevamo già parlato della sicurezza questa settimana e credo che non avrei mai fatto qualcosa di rischioso. Il modo in cui Toprak mi ha sorpassato all’ultima curva è stato proprio disperato e non mi piace questa cosa. Lui veniva da lontano, immagino, perché non riuscivo a sentirlo ma ad un tratto l’ho visto. Ma mi ha quasi buttato il ginocchio sull’asfalto. Se avessi già impegnato quella curva, mi avrebbe preso e saremmo caduti entrambi. Non è successo solo perché pensavo che lo facesse e me lo aspettavo. Mi fa arrabbiare, perché tutti lo fanno ma questo rischio vale la pena?”.

La risposta di Razgatlioglu non si è fatta attendere, ma il turco ha cercato di smorzare la polemica montata da Redding: “Ho dato il 100% ad ogni giro di questa gara, non volevo accontentarmi del secondo posto. Dovevo vincere ancora e volevo davvero farlo. Ho commesso un piccolo errore nell'ultimo giro. Ho frenato molto forte. Era l'ultima possibilità. Il posteriore è scivolato molto male. Non sono riuscito a entrare come volevo e l'ho toccato leggermente. È arrabbiato. Ma è stata un gara. Io sono contento che non sia caduto”. A difesa di Toprak è successivamente intervenuto anche Jonathan Rea, che ha definitivamente spento il fuoco delle polemiche: “È stato sicuramente un sorpasso duro, soprattutto se si guarda la natura di quella curva. Immagino che Scott non sia particolarmente contento. Ma Toprak stava lottando per la vittoria, sono le gare dure”.

Scott Redding si trascinava dietro il nervosismo di un round per lui complicato dal punto di vista mentale, soprattutto perché non si sentiva sicuro su questa pista e il duello molto aggressivo è culminato in un’esplosione di nervi da parte del pilota Ducati. A stagione finita, quei 25 punti forse non sarebbero serviti a molto in ottica iridata al britannico del team Aruba, ma sicuramente hanno contribuito al trionfo mondiale di Toprak Razgatlioglu, complice anche il pesante zero di Jonathan Rea. Most, un round nuovo che ha mostrato la vecchia Superbike, fatta di battaglie, nervi tesi ma sicuramente grande rispetto fra i piloti.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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