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La zampata del campione: Rea vince una Gara 1 memorabile a Phillip Island

Strepitosa e appassionante gara d'apertura del Mondiale Superbike 2016. Rea batte Davies a tre curve dalla fine. Van der Mark e Giugliano sugli scudi. Ben cinque piloti in grado di vincere, ma Johnny è duro, incisivo e trionfa con merito.

Jonathan Rea, Kawasaki
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Jonathan Rea, Kawasaki
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Jonathan Rea, Kawasaki
Karel Abraham, Milwaukee BMW
Karel Abraham, Milwaukee BMW
Jonathan Rea, Kawasaki
Chaz Davies, Aruba.it Racing - Ducati Team
Jonathan Rea, Kawasaki
Alex Lowes, Pata Yamaha
Alex Lowes, Pata Yamaha
Jonathan Rea, Kawasaki

La prima gara dell'anno in un orario difficile, quasi balordo per gli standard europei, ma chi si è sforzato nel mantenere aperti gli occhi per la prima manche di gara del Mondiale Superbike 2016 non ha potuto fare altro che stropicciarsi gli occhi. Non certo per il sonno, beninteso, ma per una gara avvincente, appassionante, che solo la classe, il talento e la testardaggine del campione del mondo in carica ha siglato un risultato equiparabile a quanto visto nel 2015. 

Jonathan Rea, su Kawasaki Ninja ZX-10R, ha vinto una gara strepitosa, per intensità, numero e qualità di sorpassi. Ma tutto o quasi è avvenuto alle sue spalle, con le Ducati 1199 Panigale R ufficiali e la Honda CBR1000 RR di un Michael van der Mark sontuoso che si sono spese sino all'ultimo per battere l'irlandese volante. Rea ha compiuto appena due sorpassi, ma entrambi decisivi. Il primo al giro 7, quando ha sorpassato un Tom Sykes finito - al solito - troppo presto in crisi di gomme. Il secondo, invece, a tre curve dalla fine, all'esterno su Chaz Davies. I due si sono sfiorati, con il gallese costretto a raddrizzare la moto per evitare il contatto, ma la manovra di Rea è stata pulita e gli ha permesso di chiudere primo. Ancora una volta.

Se Kawasaki festeggia (ma dovrà lavorare sulla percorrenza della curva, dove paga centesimi preziosi nei confronti delle Rosse), Ducati non può fare altro che imitare la gioia dei colleghi, perché quanto messo in pista da Davies e da Giugliano non può far altro che inorgoglire gli uomini di Borgo Panigale. I piloti ci sono, la moto, a quanto pare, anche di più. Chaz ha tentato il tutto per tutto, ma avrà la possibilità di rifarsi nella seconda manche prevista nella notte italiana tra sabato e domenica.

Il podio è stato completato da un ragazzo che nel 2015 aveva già fatto intravedere spunti interessanti. Oggi, dopo dei test da protagonista, ha mostrato tutto il suo talento. Stiamo parlando di Michael van der Mark. Il giovane olandese del team Ten Kate ha riportato la Honda tra i primi tre con una gara da autentico mastino. Ha cercato di passare Davies ovunque. Un van der Mark alla Gilles Villeneuve (con le dovute proporzioni), per una Superbike che può gioire a poter toccare con mano il livello della gara che ha aperto il Mondiale 2016.

Un anno fa, proprio su questa pista, Davide Giugliano, si era infortunato seriamente, dovendo saltare praticamente metà stagione. Oggi ha sfiorato il podio, dopo una Superpole fantastica e una gara tra i protagonisti dal primo al 22esimo giro. Solo un inevitabile calo delle gomme lo ha tolto dai giochi per i primi tre posti a pochi chilometri dall'arrivo. Quinto posto invece per Tom Sykes. Il poleman ha compiuto la solita gara: ha attaccato nelle prime fasi per poi subire un brusco calo delle gomme e ritrovarsi in appena due giri dal primo al sesto posto. nelle ultime tornate il centauro della Kawasaki ha tentato la rimonta, ma invano, perché i primi hanno alzato il ritmo e per lui non c'è stato nulla da fare.

Sylvain Guintoli ha regalato i primi punti iridati alla nuova Yamaha YZF-R1. Il transalpino è stato autore di una gara regolare, ma dalle due moto di Iwata ci si aspettava molto di più soprattutto dopo aver potuto leggere i cronologici dei turni delle libere svolti nella nottata di ieri. Alex Lowes è invece finito a terra al giro 16, quando si trovava in settima posizione assoluta. Grande soddisfazione in casa MV Agusta per il settimo posto artigliato da un Leon Camier mai domo. Il britannico non è partito bene, ma è riuscito a recuperare nella seconda parte della gara, chiudendo però a 7 secondi da Guintoli.

Jordi Torres ha stretto i denti e, nonostante la piccola operazione subita pochi giorni fa, ha portato la prima BMW S1000 RR all'ottavo posto. Peccato invece per Markus Reiterberger, finito a terra proprio a poche curve dal traguardo. Nicky Hayden è stato sempre tra i protagonisti della corsa, ma ha dovuto chiudere il gas negli ultimi due giri, passando dal quinto al nono posto finale. La Top Ten è stata completata dalla BMW S1000 RR del team Milwaukee BMW, affidata all'idolo di casa Joshua Brookes.

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