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Intervista

Ten Kate, Bros: "Stiamo lavorando per tornare. Con chi? Abbiamo grandi obiettivi, ma non lo dico!"

Dopo l’addio a Honda, il gruppo olandese è rimasto fuori dal Mondiale Superbike, ma sta lavorando per tornare. Motorsport.com ha incontrato Kervin Bros, che ha raccontato il momento di ristrutturazione dell’azienda ed i piani per il prossimo futuro.

Leon Camier, Honda WSBK Team, Jake Gagne, Honda WSBK Team

Leon Camier, Honda WSBK Team, Jake Gagne, Honda WSBK Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Come ormai noto, a partire dalla stagione 2019, Honda è tornata nel Mondiale Superbike in maniera ufficiale e lo fa collaborando con Moriwaki e Althea. È rimasto fuori Ten Kate, partner della Casa alata dal 2004 e punto di riferimento del costruttore nipponico, che con la partnership olandese ha conquistato il titolo nel 2007 con James Toseland. Ten Kate dunque è uscito di scena, lasciando spazio ai due vecchi partner, che tornano a collaborare con Honda dopo una lunga parentesi di interruzione. Tra l’altro vedrà l’appoggio di HRC, che Ten Kate non ha avuto fino allo scorso anno.

Motorsport.com ha incontrato il team manager Ten Kate, Kervin Bros, che ha rivelato di avere dei progetti in Superbike per la prossima stagione. Il gruppo olandese è già al lavoro, ma non lascia trapelare nessun dettaglio ulteriore, affermando di cercare riserbo e tranquillità durante questo periodo di riassestamento.

L’inverno di Ten Kate è stato diverso rispetto ai soliti, dopo che Honda ha cambiato rotta. È stata una decisione sorprendente per la squadra, vero?
“Dal giovedì successivo al Qatar ci siamo trovati ad affrontare una situazione folle. Si può facilmente immaginare quanto fossimo già impegnati nella stagione 2019 con la preparazione del motore, i test invernali, lo sviluppo e così via. È stato piuttosto strano che Honda rescindesse il contratto all’ultimo”.

Quali sono i piani per il futuro di Ten Kate?
“Ten Kate non è solo una squadra corse e questo è il problema che abbiamo dovuto affrontare. Abbiamo il più grande mercato nel Nord Europa ed un concessionario esclusivo di Honda. Inoltre, Ten Kate Racing Products è la più grande azienda che costruisce moto da corsa Honda. La Casa alata è nei nostri cuori, ma ormai il rapporto è completamente rotto. Dobbiamo ristrutturare l’intera azienda, non solo la squadra corse. Tutta l’azienda dovrà cambiare passo dopo passo per il futuro”.

Al momento come è la situazione all’interno di Ten Kate?
“Stiamo lavorando sodo per tornare. C’è anche un motivo per cui non parliamo con i media: abbiamo deciso di voler lavorare in un’atmosfera tranquilla, senza pressioni da parte di nessuno. Continuiamo a lavorare, abbiamo grandi obiettivi, ma non li raccontiamo ai media. Non diciamo né quando né con quali piloti o costruttori abbiamo dei progetti. Abbiamo bisogno di un ambiente tranquillo intorno a noi”.

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Quest’anno al via ci sono solo 18 piloti, credi che siano pochi per un Mondiale come la Superbike?
“È sempre meglio avere più piloti. La quantità ideale sarebbe di 23 o 24 piloti, come in MotoGP attualmente. Se dipendesse da me, direi che questa sarebbe la cifra ideale”.

Comunque cinque costruttori sono coinvolti in maniera ufficiale. Rappresenta un buon segnale per la Superbike, giusto?
“Questo è sicuramente positivo per il Mondiale Superbike”

Ten Kate tornerà con uno di questi cinque costruttori? O magari farà ritorno con Suzuki?
“Forse sì, forse no. Attualmente per noi è molto difficile parlare del nostro futuro. Lavoriamo duramente, abbiamo la maggior parte delle cose pronte, ma vogliamo evitare di fare commenti per i prossimi mesi”.  

Per quanto riguarda l’inizio di stagione a Phillip Island, è rimasto sorpreso dall’esordio di Bautista con la Ducati Panigale V4?
“Mi aspettavo che Bautista facesse bene in Australia. È stato anche piuttosto veloce in MotoGP sul tracciato australiano. Quindi le mie aspettative erano abbastanza alte. Ha fatto un grande lavoro, credo che nessuno si aspettasse che potesse vincere tutte e tre le gare dominando ogni singolo giro. È stato impressionante, ma sappiamo tutti che Phillip Island è una pista particolare. Sono sicuro che Kawasaki tornerà all’attacco quando la Superbike approderà in Europa”.

Come valuta le prestazioni di Moriwaki e del nuovo team Honda?
“Non lo so, sono cose loro. Non abbiamo contatti né con loro, né con Honda. Quello che fa Honda non ci riguarda, non è un nostro problema”.

Invece con Leon Camier siete ancora in contatto?
“Sì, siamo ancora in contatto. È un gran pilota e avevamo un buon rapporto. È un vero peccato che non faccia più parte del nostro progetto. A volte questo è il mondo delle corse. Ma la cosa più importante è che lui abbia un buon contratto con Honda. È bello vederlo in pista, è un pilota molto veloce ed un vero signore”.

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