Haslam: “Honda ancora al lavoro sulle basi della moto”
Leon Haslam afferma che Honda non è ancora al livello degli avversari e che nei test si è lavorato principalmente sulla base della moto.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
HRC è rientrata ufficialmente nel mondiale Superbike a partire dal 2020 dall’ultima partecipazione nel 2002, con un passo avanti in termini di supporto rispetto allo scorso anno. Leon Haslam ed Alvaro Bautista, i due piloti Honda in questa stagione, hanno guidato lo sviluppo della nuovissima CBR1000RR-R durante l’inverno, completando una serie di test privati a novembre, prima di uscire ufficialmente insieme alle altre squadre nei test di Jerez a gennaio.
Haslam ha concluso la seconda sessione di test invernali a Portimao con il sesto tempo, a 851 millesimi dalla vetta, elogiando il percorso di sviluppo ed insistendo sul fatto che il team ha ancora molto da dare. In un’intervista a WorldSBK.com ha affermato: “Onestamente, abbiamo ancora molto da dare, non solamente in termini di moto, non siamo ancora al livello degli avversari. Abbiamo riscontrato qualche problemino qua e là e non abbiamo nemmeno toccato la moto in questo senso”.
“Abbiamo solamente provato le parti fondamentali – prosegue il pilota Honda – elementi importanti nei test e quello che ci può far avvicinare alla concorrenza. Quando avremo aggiustato tutto, non vedrò l’ora di essere finalmente all’altezza. Ovviamente aspiriamo ad essere competitivi a Phillip Island ed il test che faremo lì sarà molto importante. Il lavoro da oggi fino ai test è fondamentale, ma in generale ogni giorno lo è quando si inizia un nuovo progetto”.
Bautista è rimasto ad oltre un secondo di ritardo da Haslam e ha chiuso i test di Portimao con il 15esimo tempo. Lo spagnolo ammette che la Honda è stata più dentro al box che in pista a causa di un programma di lavoro aumentato per via della mancanza di giri svolti a Jerez, dove la pioggia ha condizionato la prima giornata.
L’ex pilota Ducati afferma: “Sicuramente il test è stato complicato per noi, perché a Jerez non siamo riusciti a provare molte cose a causa del meteo. Quindi a Portimao abbiamo dovuto concentrare il lavoro di quattro giorni in solamente due e avevamo molte componenti da provare. Probabilmente abbiamo trascorso più tempo dentro ai box che in pista, ma credo che abbiamo raccolto molti dati per il futuro, per lo sviluppo della moto. Vedremo come andrà il prossimo test in Australia prima della gara”.
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