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E' rottura definitiva tra Bradl e il Team Honda Red Bull WSBK!

La situazione tra le parti è ulteriormente precipitata nel corso delle ultime settimane. Al posto del tedesco, il team dovrebbe ingaggiare Jack Gaigne, già titolare in alcune gare nel Mondiale 2017.

Stefan Bradl, Honda World Superbike Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team
Stefan Bradl, Honda World Superbike Team

E’ rottura definitiva tra il team Honda Red Bull e Stefan Bradl. Manca ancora l’ufficialità ma il pilota tedesco non guiderà la CBR 1000RR nella prossima stagione del Mondiale SBK, chiudendo la sua esperienza dopo un solo anno. Che la situazione tra le parti fosse rovente lo si era capito da qualche mese, con un’accelerata nelle ultime settimane. Diverse dichiarazioni di Bradl erano uscite sugli organi di stampa dove era palese un malessere a continuare questo rapporto ed era evidente che tirare troppo la corda ha prodotto lo strappo.

Un feeling probabilmente mai nato tra il pilota tedesco e la struttura olandese Ten Kate, da sempre braccio racing di Honda Europa in SBK, a cui si sono aggiunti la scarsa competitività della CBR nella nuova versione e sicuramente la perdita di Nicky Hayden, che era il faro della squadra.

Da parte sua Bradl non ha mai dato la sensazione di credere in questo progetto, di farsi carico dello
sviluppo della moto con determinazione, in sostanza di assumere il ruolo di leader di una squadra che nel momento più difficile della sua storia, sia umano che tecnico, avrebbe avuto bisogno di un pilota di
esperienza e qualità come lui per traghettare con costrutto verso la prossima stagione. Tutte condizioni che sono mancate e che alla fine non potevano non portare a questo, per certi versi clamoroso ma nello stesso tempo annunciato, divorzio.

A “condannare” Bradl ci sono anche i numeri. Perché se è vero che già dalle prime gare si era capito che per la Honda sarebbe stata una stagione tribolata, visto i ritardi avuti per preparare la nuova moto; e si era arrivati presto alla consapevolezza che il progetto stesso avrebbe dovuto essere profondamente modificato; dopo la tragica scomparsa di Hayden c’è stato il buio assoluto.

Da Donington in poi, Bradl ha totalizzato 24 punti in 8 gare, chiudendo la sua stagione a causa dell’infortunio ai legamenti del polso destro nella caduta di Portimao che avevano reso necessario un intervento chirurgico. Soprattutto dando l’impressione di non avere alcun tipo di motivazione, quanto mai preziosa in quel momento. Nel marasma ci si è infilata pure la Honda stessa, cambiando continuamente piloti (a Laguna Seca, Jake Gaigne; al Lausitzring, Davide Giugliano; a Portimao, Takumi Takahaski), certificandone in qualche maniera la crisi.

Il fatto che Bradl fosse pilota indicato da Red Bull ha prolungato la situazione per qualche settimana ma alla fine la resa dei conti, che ha portato al divorzio, è stata inevitabile. A questo punto il team Honda Red Bull deve rivedere i suoi piani. L’idea iniziale era quella di avere due piloti veloci e di esperienza, ingaggiando Leon Camier per affiancarlo a Bradl.

Ora si deve giocoforza cambiare impostazione, con la scelta che cadrà su Jake Gagne, pilota in orbita Red Bull, che ha visto crescere le sue quotazioni dopo la discreta gara in Qatar su una pista che non conosceva. Una soluzione che sostanzialmente lascia sulle spalle di Camier lo sviluppo della moto ma a questo punto inevitabile.

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