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Ducati non mette pressione a Rinaldi: "Ora deve solo crescere!"

Michael Ruben correrà nelle gare europee accanto a Davies e a Melandri, ma il team si aspetta da lui una crescita costante, non subito risultati. "Però sarebbe bello stare davanti a volte a Marco e Chaz...", ha detto il campione Superstock 1000.

Michael Ruben Rinaldi, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team

Michael Ruben Rinaldi, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Michael Ruben Rinaldi, Marco Melandri, Chaz Davies, Ducati Team
Michael Ruben Rinaldi, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Michael Ruben Rinaldi, Marco Melandri, Chaz Davies, Ducati Team
Michael Ruben Rinaldi, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Michael Ruben Rinaldi, Marco Melandri, Chaz Davies, Ducati Team
Ducati Panigale R 2018
Michael Ruben Rinaldi, Aruba.it Racing-Ducati SBK Team
Michael Ruben Rinaldi, Ducati Team
Michael Ruben Rinaldi, Ducati Team
Michael Ruben Rinaldi, Ducati Team
Il campione Michael Ruben Rinaldi, Ducati

Emozionato, con gli occhi lucidi dalla gioia ma senza alcun timore reverenziale nei confronti dei due campioni che aveva accanto. Michael Ruben Rinaldi si è presentato così alla cerimonia che ha dato il via alla stagione 2018 del team Aruba.it - Ducati Superbike.

Il giovane campione della Superstock 1000, a partire da questa stagione, correrà nella classe regina dedicata alle moto di serie come pilota del team Junior Aruba.it, ma avrà una moto che vestirà la medesima livrea di quelle affidate da Ducati a Chaz Davies e Marco Melandri.

Per Michael Ruben sarà una bella responsabilità, perché avrà tutti gli occhi degli addetti ai lavori e dei tifosi puntati addosso, ma a smorzare la pressione sulle spalle del giovane è stato Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba, che ha spiegato le modalità del programma che è stato studiato appositamente per il giovane rider italiano.

"Michael avrebbe dovuto fare solo qualche wild card in Superbike, mentre poteva proseguire il lavoro di supporto allo sviluppo del bicilindrico e del V4. Alla fine abbiamo trovato questo compromesso, correrà tutte le gare europee del Mondiale".

"L'obiettivo non è avere un'unica cartuccia da sparare ed essere poi giudicato su quell'unica presenza, ma fare una quantità di gare per prepararlo sul serio a fare l'ultimo step. Abbiamo preferito non mettergli pressione, ma dargli l'opportunità di crescere per farlo migliorare e farlo arrivare pronto per poter competere nella Superbike".

Rinaldi è apparso in linea con quanto detto da Cecconi, ma inizialmente non ha nascosto l'entusiasmo dovuto alla sua giovane età: "L'obiettivo per quest'anno è finire le gare ed essere orgoglioso di quello che ho fatto, ma devo dire che sarei contento se in qualche occasione riuscissi a mettere le ruote davanti a Chaz e Marco!".

"Nei test sono andato abbastanza bene, ma devo conoscere ancora bene la moto e il mio vero potenziale. Allora potrò anche pensare di poter stare con loro per tutta la gara. Ma è un lavoro che farò nelle prime gare. Io devo sfruttare qquesta opportunità. Quest'anno devo imparare tanto. Devo essere veloce e capire perché lo sono. A volte succede di essere veloci ma non capire perché".

"La cosa che mi ha sorpreso di più delle SUperbike è la ciclistica e le gomme. Il limite si alza, devi staccare dopo, aprire il gas prima. Il livello fisico è più alto. Bisogna alzare l'asticella senza superarlo. Mi piacerebbe fare l'intero mondiale ma ora pensiamo al presente che è quello che conta".

Rinaldi avrà accesso ai dati della telemetria di Melandri e Davies. Questo potrà aiutarlo nel suo processo di crescita auspicato dal team e da Ducati. "Sicuramente questo mi aiuterà. Dovrò però essere bravo a identificare cosa potrà aiutarmi e cosa no, perché in telemetria si vedono tante cose, ma il nostro stile di guida è diverso. Mi può aiutare, certo, ma dovrò analizzare bene cosa potrà essere d'aiuto e cosa no".

"Il mio stile di guida, per altro, penso si collochi esattamente in mezzo a quello di Marco e quello di Chaz. Melandri guida in maniera rotonda, mentre Chaz stacca in maniera violentissima, è molto aggressivo. Io mi trovo nel mezzo. Dove andrà più forte Chaz guarderò lui, viceversa quando andrà più forte Marco mi concentrerò sui suoi dati".

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