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Intervista

Dosoli critico verso Ducati: “Non ha senso produrre una moto di serie uguale ad una MotoGP”

Il Direttore Yamaha è soddisfatto dei progressi della R1, terza forza in campo nel Mondiale Superbike. Però è critico nei confronti della filosofia Ducati, affermando di non voler creare una derivata di serie che sia simile ad un prototipo proveniente dalla MotoGP.

Andrea Dosoli

Gold and Goose / Motorsport Images

A Jerez de la Frontera la Yamaha sta dando filo da torcere a Ducati e Kawasaki, i due team favoriti alla vigilia del sesto round del mondiale Superbike. Michael van der Mark ha dominato il primo turno di prove libere, seguito a ruota da Alex Lowes, ma anche i due piloti del team GRT si sono fatti notare.

I risultati odierni sono lo specchio dei grandi passi avanti fatti da Yamaha, che da metà dello scorso anno è cresciuta in maniera esponenziale, vincendo prima con van der Mark e poi con Lowes. La Casa di Iwata è attualmente la terza forza in pista e continua a lavorare per avvicinarsi ai due team contendenti al titolo.

Yamaha però non si ferma, continua a lavorare anche in vista della prossima stagione per migliorare ed avvicinarsi ancora ai propri avversari. Andrea Dosoli, direttore Yamaha in Superbike, in un’intervista rilasciata a GpOne parla dei progressi, ma non svela molti dettagli sul lavoro svolto. Comunque è fiducioso di poter andare avanti nella crescita alla luce dei miglioramenti apportati su telaio e altri dettagli che stanno sicuramente portando risultati.

“Quest’anno siamo cresciuti molto”, afferma Dosoli. “Ma nello stesso tempo si è alzato anche il livello della competizione. Comunque siamo contenti di essere migliorati su ogni pista e stiamo lavorando per continuare a ridurre il gap da Bautista, che sta letteralmente dominando la stagione”.

“Per quanto riguarda il 2020, non nascondiamo il fatto che stiamo lavorando su qualcosa che potrà migliorare l’intero pacchetto e presto sarà pronto. La nostra moto ha ottenuto grandi risultati sia in ambito nazionale che internazionale, ma proprio per questo non ci vogliamo accontentare”.

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Poi prosegue parlando dei progetti per il prossimo anno: “Sicuramente quest’anno abbiamo fatto dei grandi passi in avanti, soprattutto per quanto riguarda il telaio, l’ergonomia ed il setup, ma abbiamo ancora margine di miglioramento ed è anche normale dover lavorare su alcuni aspetti”.

L’obiettivo di Yamaha, così come quello di ogni team, è quello di battere Ducati, attualmente la moto con il pacchetto migliore. La Panigale V4 R, nata con una determinata filosofia, non lascia molto margine agli avversari, lo dimostrano i risultati ottenuti soprattutto da Alvaro Bautista. Ma in casa Yamaha non si ha la minima intenzione di seguire la linea di Borgo Panigale, anzi. Si guarda alla quattro cilindri Ducati con la bocca storta.

Dosoli è categorico e dice la sua sul progetto: “Non ha senso produrre una moto di serie uguale ad una MotoGP. È sicuramente più logico creare una moto che viene richiesta sul mercato. La filosofia della Superbike è quella di promuovere le moto in vendita attraverso le gare, non di spendere 40.000 euro per essere competitivi. Poi ogni squadra fa le sue valutazioni per offrire ai propri clienti il miglior prodotto possibile”.

“Per quanto ci riguarda, siamo contenti del livello raggiunto dalla nostra R1, quindi non credo che avremo bisogno di stravolgere il nostro progetto”, conclude Dosoli.

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