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Cortese: “Ho rischiato la sedia a rotelle, ma ora voglio tornare”

Sandro Cortese rivela di aver rischiato la sedia a rotelle dopo l’incidente di Portimao, ma ora è quasi pienamente recuperato. La speranza è di tornare presto in moto, ma prima dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento per rimuovere delle placche.

Sandro Cortese, Outdo Kawasaki TPR

Sandro Cortese, Outdo Kawasaki TPR

Gold and Goose / Motorsport Images

La grande paura che ha avvolto Sandro Cortese e l’intero paddock del Mondiale Superbike sembrano ormai un lontano ricordo. Lo scorso agosto, il pilota tedesco era stato vittima di un bruttissimo incidente durante l’ultimo giro di Gara 1 a Portimao ed era stato trasportato in elicottero all’ospedale di Faro, dove gli era stata riscontrata la frattura della settima vertebra toracica.

L’allora pilota del team Pedercini era stato costretto a fermarsi ed il recupero è stato più lungo del previsto ed in questo modo non è riuscito a portare a termine la sua stagione, che si è conclusa solamente al secondo round in Portogallo, dove era avvenuto l’incidente. A distanza di sei mesi, Cortese sta pian piano recuperando la totale forma fisica e si sente indubbiamente fortunato per essere riuscito a superare l’incidente senza riportare conseguenze più gravi.

In un’intervista per worldsbk.com, Sandro Cortese ha rivelato di doversi sottoporre ad una nuova operazione per rimuovere delle placche. Tuttavia si dice pronto per tornare in moto: “Finalmente non ho più dolore. Ho avuto un finale di anno difficile, con molti mesi di recupero e riabilitazione, anche all’inizio di quest’anno. Non potevo fare molto sport, ma ora posso allenarmi nuovamente e sempre di più. Ho ancora bisogno di un’altra operazione per togliere delle placche, probabilmente la farò ad aprile. A dicembre ho fatto un controllo e tutto sembrava a posto, ma non avevo recuperato al 100%. I medici hanno detto che sarei dovuto tornare a fine febbraio o inizio marzo e poi avremmo programmato un’operazione per rimuovere le placche. Non erano dolorose, ma in alcune posizioni possono risultare scomode”.

Tornare nel 2021 è un’ipotesi poco realistica, però il pilota tedesco si ritiene fortunato nel poter pensare di progettare il rientro. Questo significa che il recupero procede bene, nonostante l’incidente sia stato molto brutto ed il rischio di finire sulla sedia a rotelle era piuttosto elevato: “Per quanto riguarda le gare, sarà difficile tornare a correre quest’anno; tutti i posti migliori sono stati presi, ora devo concentrarmi sul recupero totale e vedere cosa mi riserva il futuro. Sono grato di essere ancora vivo, di camminare senza problemi e di vivere normalmente la mia vita. Ovviamente mi manca correre e speravo che le cose andassero in maniera diversa, ma quando si ha un brutto incidente come quello che ho avuto io, si è grati per essere tornati alla normalità. Ero molto vicino a finire sulla sedia a rotelle e questo mi ha fatto dimenticare le altre cose”.

“Il mio desiderio è di tornare in moto con una squadra competitiva – prosegue Cortese – Ho 31 anni, non sono troppo vecchio per correre, quindi se avessi la possibilità di tornare con una squadra ed una moto competitiva, lo farò. Non sono il tipo di pilota che si accontenta di essere nel paddock, voglio tornare per essere davanti e lottare per le posizioni di testa. Le corse sono rapide, un momento non hai niente e quello dopo hai l’occasione che non ti aspettavi. Il mio obiettivo è di tornare al pieno della forma e cogliere l’opportunità giusta, se arriverà”.

In questi mesi complicati, i momenti difficili non sono mancati, anzi. Ma Cortese afferma che il sostegno di chi gli è stato accanto è stato fondamentale per non abbattersi: “Le persone più importanti intorno a me sono state la mia fidanzata, la mia famiglia ed i miei amici. Abbiamo parlato quasi tutti i giorni quando avevo momenti di sconforto. Sono stati accanto a me in ogni momento. Molto presto, mi sono reso conto del fatto che non devo essere arrabbiato per quanto successo. Quando ero in ospedale e ho visto quale sarebbe potuto essere il risultato, ovvero rimanere sulla sedia a rotelle per tutta la vita, ho preso il positivo della situazione. Ho avuto l’opportunità di tornare nuovamente in forma, di camminare di nuovo e di fare le cose che amo nel futuro più prossimo. Quando parlavo con la mia famiglia, mi dicevano semplicemente di essere grato”.

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