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Checa fiducioso sul nuovo ciclo del Mondiale SBK

Lo spagnolo ha parlato del futuro della serie e scommette anche sulla novità della classe EVO

Carlos Checa ha deciso di appendere il casco al chiodo al termine del Mondiale Superbike 2013. Il campione del mondo 2011 è stato costretto ad arrendersi di fronte ai tanti infortuni che hanno costellato il suo ultimo anno in sella alla Ducati, ma anche alla delusione per non essere mai riuscito a rendere competitiva la nuovissima 1199 Panigale. A distanza di tempo dal giorno dell'annuncio, il ducatista è intervenuto in ad un evento organizzato dalla Generalitat de Catalunya, a Barcellona, nel quale ha avuto modo di parlare del futuro della Superbike ai microfoni di WorldSBK.com. Ecco alcuni passaggi interessanti della chiacchierata con Carlos. L'ex iridato è partito proprio parlando delle sue condizioni fisiche: "Il recupero è stato difficile, ma allo stesso tempo questa mia nuova situazione mi permette di non forzare le tappe. Non riesco ancora a camminare in modo perfetto, ma per la fine di dicembre/inizio di gennaio comincerò ad allenarmi all'aperto, spero con un po' di sci e cross-country. Sono però cosciente del fatto che devo prendere le cose con calma". Poi ha provato a spiegare quale sarà il suo nuovo ruolo in Ducati: "Voglio prendermi un po' di tempo per me stesso. Ho detto a tutti che vorrei un anno sabbatico ed un po' di tempo per il recupero. Sarò testimonial di Ducati per presentazioni ed eventi promozionali, ma niente che implichi attività fisiche e sportive. Mi piacerebbe molto in futuro organizzare giornate in pista. Penso che Ducati organizzerà qualcosa come 10-15 eventi durante l'anno". Ed ecco il tema caldo, ovvero il futuro della Superbike: "La nuova generazione di piloti è ciò che proietta il Mondiale Superbike nel futuro, insieme a modifiche nel regolamento e ad un diverso approccio. E' l'inizio di una nuova era, per molteplici ragione, e sono convinto che tutto andrà per il meglio". E in questo campo era inevitabile un accenno alla nuova Classe EVO: "Onestamente sono molto fiducioso riguardo alla classe EVO. La tecnologia non porta ad un maggior numero di emozioni, forse in qualche caso ad una maggiore sicurezza, ma di sicuro questa nuova categoria porterà ad un maggior equilibrio in pista. In un periodo così difficile per l'economia globale, specialmente nel settore delle due ruote, la riduzione dei costi è fondamentale. La Superbike non è una pura espressione di tecnologia, ma di competizione per tutte le persone che sono coinvolte in questo campionato".

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