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Intervista

Baz: “La Supersport 300 è la classe più pericolosa di sempre”

Loris Baz, rientrato in Superbike per sostituire l'infortunato Chaz Davies nel team Go Eleven, attacca duramente la Supersport 300, unendosi al coro di piloti che la ritengono pericolosa.

Loris Baz, Team GoEleven, Pete Jennings

Loris Baz, Team GoEleven, Pete Jennings

Gold and Goose / Motorsport Images

Loris Baz è tornato nel paddock della Superbike per sostituire l’infortunato Chaz Davies nel round di Jerez. L’appuntamento andaluso però è stato martoriato dalla tragica scomparsa di Dean Berta Vinales, rimasto vittima di un incidente nella classe Supersport 300, classe cadetta del mondiale delle derivate di serie.

Il francese, che attualmente è impegnato negli Stati Uniti sempre in forza al team Ducati, è tornato a vivere l’ambiente del mondiale Superbike che riconosce essergli mancato un po’. Tuttavia, nel trambusto e nel dolore di sabato, Baz rivela di essere stato uno dei fautori della ripresa delle corse la domenica: “Ovviamente non è stato facile correre domenica dopo quello che è successo sabato, ma sono uno di quelli che voleva correre perché queste cose accadono e la cosa migliore che si possa fare come tributo a una persona che muore facendo ciò che ama è proprio gareggiare. Quindi ho provato a pensare a quanto siamo fortunati a fare questo”.

Una volta indossata la tuta e abbassata la visiera del casco, i piloti sono tornati al loro lavoro, facendo ciò che meglio sanno fare per onorare la memoria di Vinales. Il portacolori Go Eleven ha raccontato il proprio weekend di adattamento alla Panigale V4R: “Mi sono divertito molto sulla moto. Abbiamo fatto un grande lavoro durante tutto il fine settimana, non abbiamo cambiato la moto, venerdì mi sono reso conto che mi mancava tanto feeling sia al posteriore sia all’anteriore. Era la prima volta che guidavo questa moto, con queste gomme e con queste condizioni. Quindi dono molto contento di come è andato tutto il weekend”.

Tuttavia, le speranze di rivederlo come pilota titolare il prossimo anno in Superbike sono molto deboli. Loris Baz infatti conferma di restare negli Stati Uniti con Ducati, anche se non è stata messa alcuna firma sul rinnovo: “Non credo che tornerò in Superbike l’anno prossimo. Al 90% resterò in America, il team vuole restare con me anche se non abbiamo firmato nulla, c’è un lavoro da fare lì che non abbiamo finito e ho trovato una grande famiglia lì. Allo stesso tempo penso di essere parte anche di questa famiglia, lasciare questo paddock l’anno scorso è stato doloroso. Specialmente dopo le grandi promesse. Ma nello stesso tempo sono molto grato a Ducati per l’opportunità che mi ha dato negli Stati Uniti e penso di aver mostrato di avere il passo questa domenica. Diciamo che queste due gare sono le mie vacanze. Ringrazio Ducati e Go Eleven per l’opportunità che mi hanno dato”.

Baz ha corso questo fine settimana con la Ducati, dopo essere stato in forza al team Ten Kate in Superbike, portando in pista la Yamaha. Di questa moto conosce i punti forti ma anche quelli deboli e analizza il progresso fatto quest’anno e che sta portando Toprak Razgatlioglu a mettere in discussione l’egemonia di Jonathan Rea: “Credo che Yamaha abbia migliorato la velocità di punta, anche il motore è più forte. Hanno migliorato anche il freno motore e l’elettronica, era ciò di cui mi lamentavo lo scorso anno e ora hanno migliorato. Ma ogni pilota è diverso, solo che so che anche Toprak si lamentava di questo lo scorso anno. Toprak sta facendo la differenza, non sta vincendo perché ha la moto che funziona. Sono stato sorpreso anche di vedere Scott lottare per la vittoria, perché stava faticando durante il weekend, invece deve aver trovato qualcosa per Gara 2”.

In conclusione del proprio weekend però, Loris Baz non si esime dal commentare quanto accaduto sabato a Jerez. Usa parole molto dure per descrivere la classe 300, che non trova alcuna approvazione da parte dei piloti e di chi lavora nel mondiale Superbike: “Per me la Supersport 300 è la classe più pericolosa di sempre. Non mi piace, non la guardo e sono spaventato quando la guardo. Le moto sono troppo pesanti, uno dei figli del mio allenatore ha iniziato ad allenarsi quando aveva 13 anni e il mio allenatore mi ha detto che non aveva imparato nulla ed era troppo pericolosa. Credo che sia meno pericoloso guidare una 600 che una 300. Il problema è che le moto hanno prestazioni che si equivalgono e se non fai la differenza lotti con un gruppo enorme di piloti”.

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