Bautista: “Primi test HRC disastrosi, ho temuto per la carriera”
Alvaro Bautista rivela le preoccupazioni ed i timori che lo hanno assalito all’inizio del 2020, dopo i primi test con Honda. Ha temuto che si trattasse della fine della carriera, ma al termine della stagione è convinto della scelta fatta.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Honda è tornata in veste ufficiale nel mondiale Superbike nel 2020, grazie al supporto di HRC. Nella sua prima stagione ha portato in pista un progetto rinnovato, facendo affidamento al veterano della categoria, Leon Haslam, e ad Alvaro Bautista, che nel 2019 aveva lottato per il titolo contro Jonathan Rea in sella alla Ducati.
Proprio lo spagnolo, al termine di questo campionato così particolare che si è concluso meno di due settimane fa, ha rivelato quali fossero stati i suoi pensieri sul progetto che aveva deciso di abbracciare. La sfida era grande e Bautista non ha nascosto di aver vissuto momenti di sconforto soprattutto durante l’inverno.
In riferimento ai primi test del 2020, il pilota Honda afferma: “Parlando sinceramente, la prima volta che ho provato la moto ho pensato ‘merda, è impossibile da guidare!’. Non mi piaceva nulla della moto durante i test invernali, niente! Ho pensato ‘ma perché sono qui?’. Poi abbiamo iniziato a lavorare, ma a gennaio e febbraio facevo moltissima fatica”.
Durante l’inverno infatti, lo spagnolo è stato spesso messo in ombra dal compagno di squadra, che anche nella prima fase di stagione si era mostrato più a suo agio in sella alla Fireblade: “Non avevo feeling con la moto, non riuscivo a trovare il limite ed ero tre secondi più lento degli altri. Per me era un disastro. Ho pensato che fosse la fine della mia carriera, ero preoccupatissimo in vista della stagione”.
Con il passare delle gare però, Alvaro Bautista ha iniziato ad adattarsi alla Honda, che pian piano ha mostrato segnali di progressi e durante la stagione ha compiuto dei passi in avanti importanti, tanto da arrivare spesso a lottare con i primi: “Fortunatamente, abbiamo lavorato molto sul setup della moto, sull’elettronica e quando la stagione è ripartita a Barcellona ho iniziato a sentirmi diverso sulla moto. Ho pensato ‘wow, è un grande cambiamento’. In Giappone avevano lavorato sull’elettronica, sull’erogazione della potenza, che erano richieste fatte dopo l’Australia. Per fortuna, abbiamo fatto un grande passo in avanti ed abbiamo cominciato ad acquisire fiducia”.
Con il passare del tempo infatti, nonostante gli alti e bassi, il pilota spagnolo è apparso più fiducioso in sella alla Honda, tanto da riuscire a salire sul podio ad Aragon in Gara 2, un risultato inaspettato ad inizio anno e che ha rappresentato una grande iniezione di fiducia: “Dopo la gara di Jerez, abbiamo fatto un altro passo in avanti e mi sono sentito meglio sulla moto. Ad Aragon ho visto che potevo lottare per il podio, ma poi sono andato oltre il limite. Ogni volta che provavo a stare vicino alla vetta, cadevo perché oltrepassavo questo limite. Ora sono convinto che questo progetto possa portarci in una buona posizione, ma all’inizio ero preoccupato”.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments