Bautista: “I lavori su questa pista andavano fatti mesi fa”
Il pilota Ducati ha trionfato in Gara 1, ma un problema alla gomma posteriore gli ha impedito di lottare per la vittoria in Gara 2. Il bilancio del weekend è comunque positivo, su una pista che non conosceva e su cui ha girato per la prima volta. Critica però la gestione dei lavori.
Alvaro Bautista, Aruba.it Racing-Ducati Team
Gold and Goose / Motorsport Images
Nel round più tumultuoso della stagione 2019 abbiamo ritrovato Alvaro Bautista sul gradino più alto del podio. Grande dominatore del venerdì di libere e detentore della Superpole, lo spagnolo si è imposto nella prima manche, ormai ricordata per essere stata boicottata e ricca di polemiche. La domenica del pilota Ducati è stata decisamente meno fruttifera, al secondo posto nella Superpole Race ha fatto seguito una quinta posizione in Gara 2.
Non il finale di weekend che si aspettava lo spagnolo, che comunque lascia l’Argentina con un bilancio positivo. Due podi in tre gare sono il risultato complessivo su una pista che ha conosciuto quest’anno per la prima volta. Bautista infatti non aveva mai corso a San Juan Villicum, ma sembra essersi trovato subito a proprio agio, stando anche davanti ai piloti che invece il tracciato lo conoscevano meglio.
Bautista commenta la sua domenica e le difficoltà incontrate in Gara 2: “La mattina nella Superpole Race il passo di Rea era veloce, ho provato a seguirlo, ma è stato molto difficile. Ho perso molto tempo nella parte mista e non ho potuto recuperare. Forse con un grip migliore gli altri erano più veloci di noi. In Gara 2 ho provato a seguire Rea, l’ho preso decimo dopo decimo. Poi lui ha commesso un errore e ho potuto sorpassarlo. Ma a metà gara ho sentito qualcosa di strano sulla gomma posteriore, il grip calava sempre di più e facevo fatica a fermare la moto in ingresso di curva, la gomma crollava e non potevo andare più veloce. Ho provato ad arrivare al traguardo, ma è stato difficile. Non so perché, ma la gomma dopo la gara era distrutta, specialmente sulla parte sinistra. Dobbiamo verificare perché è successo, normalmente non ho problemi”.
L’alfiere Ducati ha inoltre affrontato delle condizioni tutt’altro che ottimali: molti suoi colleghi hanno puntato il dito contro gli organizzatori, rei di aver omologato la pista pur non rispettando le richieste specifiche, ma l’iberico non si è fatto intimidire ed è stato l’unico (insieme a Michael Ruben Rinaldi) a voler correre sin da subito, scartando l’ipotesi del boicottaggio.
Lo spagnolo resta comunque critico nei confronti del modo in cui si è svolto il lavoro sul circuito: “La pista domenica aveva un grip migliore rispetto al sabato mattina. La traiettoria poi era un po’ più ampia, hanno fatto un buon passo avanti rispetto al sabato. Perché non c’erano già il venerdì queste condizioni? È difficile da dire, non c’ero l’anno scorso, ma molti piloti si sono lamentati delle condizioni dell’asfalto. Per me questo lavoro andava fatto qualche mese fa, quindi il problema principale è il tempo. Lo hanno fatto molto tardi, bisogna pulire con acqua e gommarla un po’, io ho visto gente pulire, ma c’era comunque molta polvere, forse bisogna anche correre di più per far sì che la pista si gommi. Spero che l’anno prossimo troveremo le condizioni di domenica già dal venerdì, perché il tracciato è bello e molto tecnico”.
Archiviato il round argentino, uno sguardo va poi al prossimo anno, ma Alvaro Bautista, che salirà sulla Honda, ancora non si sbilancia: “Sicuramente proverò la nuova moto quest’anno, ma non potrò dire di più”.
Informazioni aggiuntive di Sebastian Fränzschky
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