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Analisi

Analisi: Melandri possibile arma a doppio taglio per Ducati nel 2017?

Ora che la Panigale è competitiva, Ducati dovrà scegliere a chi far portare avanti lo sviluppo della moto per il 2017: continuare con Davies o affidarsi a Melandri? Ecco perché cambiare direzione può essere un rischio.

Marco Melandri, Aruba.it Racing - Ducati
Chaz Davies, Ducati Team
Marco Melandri, Aruba.it Racing - Ducati
Chaz Davies, Ducati Team
Marco Melandri, Aruba.it Racing - Ducati
Marco Melandri
Marco Melandri, Hayate Racing Team Kawasaki
Marco Melandri
Marco Melandri
Chaz Davies, Ducati Team
Vincitore di Gara 1 Marco Melandri
Chaz Davies, Ducati Team

11 vittorie stagionali, tre doppiette consecutive nelle ultime tre gare della stagione, cinque in totale nel 2016 è il grande bottino portato a casa dalla Ducati nel Mondiale Superbike 2016. Una crescita esponenziale rispetto all'anno scorso, quando la casa di Borgo Panigale riuscì a portare a casa 5 vittorie, ossia meno della metà rispetto al totale del 2016.

I numeri denotano una crescita esponenziale della Ducati riguardo alla competitività della Panigale R, moto che agli esordi sembrava non poter ripercorrere i fasti del recente passato delle 1000 di Borgo Panigale e che, in appena un apio di stagioni, è passata dall'essere una cenerentola a una delle due contendenti regine dei titoli mondiali Superbike.

Il team ha fatto un lavoro egregio sotto la direzione di Ernesto Marinelli, responsabile del progetto Ducati-Superbike, e la supervisione di Gigi Dall'Igna. Questi hanno portato aggiornamenti di un certo rilievo che, a partire dalla seconda metà della stagione, hanno cambiato in corsa la storia del Mondiale. Ma parte del merito va ascritta anche a chi ha avuto il compito di portare la Panigale in pista: Chaz Davies.

Il gallese cresce di pari passo con la moto. Giunto all'età di 29 anni, Chaz ha mostrato una maturità assoluta dopo qualche errore di troppo nella parte centrale del Mondiale - probabilmente fatti per cercare di tamponare lo strapotere Kawasaki con Rea e Sykes - e, soprattutto, un adattamento e una simbiosi con la moto raramente vista nelle ultime stagioni, se non prendendo in considerazione Rea e la sua Ninja.

Tutti e 11 i successi della stagione sono stati portati a casa da Davies, mentre Davide Giugliano ha dovuto lottare con errori e infortuni che hanno compromesso la sua stagione e il prosieguo della carriera con Ducati. Il biondo gallese pare essere l'interprete perfetto di una moto che, però, ha mostrato di poter andare forte anche in altre mani. Stiamo parlando di quelle di Xavi Forés, bravo quest'anno con la Rossa privata portata in gara dal team Barni, che ha potuto usufruire di qualche aggiornamento come il doppio scarico posteriore simmetrico.

La strada verso una stagione 2017 da protagonisti è tracciata. Ducati chiude con la moto migliore del lotto (Kawasaki tra qualche mese correrà con la nuova ZX-10RR) e con il pilota più in forma. Certamente uno dei tre più forti della categoria. L'anno prossimo sarà una vera e propria guerra per i titoli mondiali e la Ducati avrà a disposizione anche una seconda freccia al proprio arco, ovvero Marco Melandri.

Il ravennate ha già preso contatto con la Panigale nel corso di qualche test svolto nell'arco della stagione, prima con un modello stradale, poi con una Rossa da competizione a Valencia. L'arrivo del forte pilota romagnolo potrebbe però rappresentare un'arma a doppio taglio per Borgo Panigale. Sul valore del pilota non si discute. Il palmarès di Marco parla per lui e la sua esperienza tornerà certamente utile nell'arco della prossima stagione, ma ci sono anche altri aspetti da prendere in considerazione.

Davies ha indirizzato lo sviluppo della Panigale verso il suo stile di guida, che è aggressivo, spettacolare e sicuramente molto efficace. Melandri è molto diverso da Chaz, sia per quanto riguarda le caratteristiche fisiche che quelle legate allo stile di guida. In Ducati dovranno decidere cosa fare riguardo i prossimi aggiornamenti dedicati alla bicilindrica emiliana, se puntare sulle indicazioni di Chaz o affidarsi all'investimento caldeggiato dallo sponsor principale, Aruba.it, e seguire quanto richiesto da Marco Melandri.

Sembra un discorso troppo prematuro, perché è appena terminato il Mondiale 2016, ma così non è. Tra pochi giorni scatteranno i primi test in ottica 2017 e, se Ducati vorrà tornare a vincere il titolo, sarà chiamata a fare una scelta ben precisa.

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