Alex Lowes: "Ho spinto come se ogni giro fosse l’ultimo"
Il pilota inglese ha messo a tacere le critiche con una rimonta straordinaria che ha regalato alla Yamaha il primo podio della stagione in gara 1 a Donington Park.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
E’ raggiante in volto, Alex Lowes, perché sa di aver compiuto una triplice impresa. Regalare alla Yamaha il primo podio stagionale, dare spettacolo sulla pista di casa, abita a una decina di miglia da Donington, di fronte ai suoi fans; e salvare il posto, visto che qualcuno dava il round inglese un po’ come ultima spiaggia. Con la prestazione in gara1, dove è risalito dal fondo dopo un contatto al via con Eugene Laverty, risucchiando via, via quasi tutti quelli che lo precedevano, ha dimostrato di avere le carte in regola per ritagliarsi un ruolo importante in questo campionato.
"Sì, l’avvio non è stato dei migliori – analizza Lowes – il contatto con Laverty mi ha mandato fuori pista, ma non è stata colpa di nessuno, sono cose che fanno parte della gara. Il fatto è che mi sono ritrovato in fondo al gruppo e sul momento non ho avuto pensieri positivi. Poi mi sono detto che ero nelle condizioni tecniche per fare bene e mi sono lanciato all’attacco. In pratica ogni giro era come se fosse l’ultimo. L’unica paura era che la gara finisse troppo presto".
Nel finale è arrivato sotto a Melandri e ha sentito il profumo di un podio insperato dopo il primo giro. "Sono arrivato sotto a Marco ma non so se sarei riuscito a passarlo senza l’imbarcata che ha preso a due curve dalla fine, mancava davvero poco – ammette onoestamente -. Sono stato fortunato, anche la caduta di Rea mi ha spianato la strada verso il podio. Però penso che alla fine sia stato meritato per quello che ho fatto vedere in gara".
L’appetito viene mangiando: è possibile pensare di puntare al colpo grosso nella gara di domenica, visto che nel finale il passo gara non era distante anni luce da quello di Sykes?
"Ovviamente stando subito davanti si consumano meno le gomme ma dobbiamo migliorare alcuni aspetti, come l’ingresso in curva e l’accelerazione in uscita per poter pensare a qualcosa di più. Vediamo domani a che punto saremo ma proverò ad essere lì se si presenterà l’occasione".
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