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WRC | Toyota: il diavolo è nei dettagli. Così ha dominato al Safari

Toyota ha firmato al Safari un poker clamoroso, avvicinandosi ai titoli iridati Costruttori e Piloti già a metà stagione. Ecco cosa ha fatto la differenza nel rally più duro e difficile della stagione 2022 di WRC.

Kalle Rovanpera, Jonne Halttunen, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Foto di: Toyota Racing

"Il lavoro svolto prima del Safari, ha pagato". In una frase, un semplice commento al termine del rally, il team principal di Toyota Racing ha fatto il quadro perfetto che ha consentito alla Casa giapponese di portare a casa un clamoroso poker al Safari, sesto appuntamento del WRC 2022.

Un poker, per Toyota, mancava da 19 anni. L'ultimo venne colto nel 1993 proprio al Rally Safari, con Juha Kankkunen a guidare il plotone delle vetture nipponiche in un evento rimasto impareggiato per quasi due decadi.

Al di là del singolo risultato, a lasciare senza parole è il percorso fatto sino a qui dal team che ha base in Finlandia. 4 vittorie su 6 rally disputati sino a ora (sarebbero state 5 su 6 se Sébastien Ogier non fosse stato frenato da una foratura nella penultima speciale del Rallye Monte-Carlo), 62 punti di vantaggio su Hyundai Motorsport nel Mondiale Costruttori sono un biglietto da visita eloquente.

A rendere tutto ancora più imbarazzante - per gli avversari - è il distacco creato mattone su mattone, vittoria su vittoria, da Kalle Rovanpera. Il leader del Mondiale ha 65 punti di vantaggio sul primo degli inseguitori, Thierry Neuville. La classifica recita 145 punti contro 80. Un dominio difficilmente pronosticabile a inizio stagione, almeno in queste dimensioni.

Elfyn Evans, Scott Martin, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Elfyn Evans, Scott Martin, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Photo by: Red Bull Content Pool

Il Safari Rally ha portato ulteriormente a galla le differenze che, attualmente, vigono tra Toyota, Hyundai e M-Sport. Il team diretto da Jari-Matti Latvala, già in possesso della miglior macchina sia dal punto di vista delle prestazioni che dell'affidabilità, ha svolto un test pre-evento prima del Safari. L'obiettivo era trovare una soluzione ai problemi di prestazione emersi a inizio mese al Rally Italia Sardegna.

Tra la gara italiana e quella kenyota le settimane sono state poche, ma il team è riuscito non solo a trovare i guai, ma anche a risolverli grazie al pronto intervento degli ingegneri e dei meccanici, che hanno tradotto le idee in sostanza proprio poco prima del via del sesto appuntamento del Mondiale.

"E' evidente che la nostra vettura sia la più affidabile e la più veloce, al momento. Naturalmente in eventi come il Safari non è necessario essere sempre i più veloci, ma siamo stati molto forti. E' davvero sorprendente che tutte le nostre vetture non abbiano avuto grossi problemi. Il team ha fatto un grande lavoro", ha dichiarato a fine gara il vincitore del Safari 2022, Kalle Rovanpera.

Takamoto Katsuta, terzo al traguardo, ha aggiunto: "Il team ha fatto un ottimo lavoro nello sviluppo della macchina dopo la Sardegna, per di più in un tempo così breve. Hanno creato una vettura molto robusta, dunque non abbiamo avuto grossi problemi".

Takamoto Katsuta, Aaron Johnston, Toyota Gazoo Racing WRT NG Toyota GR Yaris Rally1

Takamoto Katsuta, Aaron Johnston, Toyota Gazoo Racing WRT NG Toyota GR Yaris Rally1

Photo by: McKlein / Motorsport Images

A sottolineare il grande lavoro fatto dalla squadra è stato anche il team principal Jari-Matti Latvala. Toyota ha cercato il dettaglio, ha preteso di sistemare una situazione che comunque avrebbe potuto permetterle di vincere ancora in stagione, gestendo il grande vantaggio già accumulato. Invece non si è accontentata e ha avuto ragione.

"Abbiamo avuto problemi e in Sardegna non abbiamo avuto la giusta performance. I test che sono stati fatti prima del Safari sono stati molto importanti per noi. Ma anche nel corso dello Shakedown abbiamo provato delle cose e ne abbiamo imparate altre che ci hanno aiutato a fare cambiamenti sulla vettura e a diventare ancora più forti per questo evento. La cosa migliore è il modo in cui gli ingegneri sono riusciti a reagire, e come lo hanno fatto per prevenire i problemi futuri".

Il diavolo sta nel dettaglio, e quanto visto al Safari ne è l'ennesima prova. Soprattutto in un mondo come quello del motorsport, in cui poche modifiche possono decidere tanto, se non tutto, in un senso o nell'altro. L'attenzione alle piccole cose che Toyota sta mettendo in tutto merita quanto ottenuto sino a ora.

Tra i momenti chiave che hanno deciso la classifica del Safari, ce ne sono stati alcuni probabilmente ininfluenti, ma che hanno dato un quadro ben preciso della situazione attuale. Mentre Neuville era in lotta con Takamoto Katsuta per il terzo posto nel pomeriggio di sabato, il belga nella prima speciale del secondo giro è atterrato violentemente al suolo dopo un sobbalzo e ha danneggiato cosmetica e aerodinamica (lo splitter, per la precisione) della sua i20 N Rally1, con l'aria che tendeva ad andare sotto la vettura e ad alzarla. A quel punto, sebbene il belga fosse a 7" dal giapponese, ha iniziato a perdere terreno in maniera inesorabile prima che fosse costretto al ritiro.

Sebastien Ogier, Benjamin Veillas, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Sebastien Ogier, Benjamin Veillas, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Photo by: Tomek Kaliński

La cosa che più ha sorpreso, è che tutti e 4 i piloto Toyota si sono resi protagonisti di azioni simili, uscendo però da atterraggi estremi e sobbalzi di elevata entità con nemmeno un graffio alla vettura. I piloti Hyundai, ma anche quelli M-Sport (chiedere a Loeb...) hanno visto le proprie vetture sventrate. Le Yaris no, come se stessero facendo una gara a parte, su un percorso meno accidentato, molto più facile.

La verità è che la solidità e l'affidabilità della Toyota sono spesso state una caratteristica fondamentale delle vetture giapponesi da quando la Casa è tornata a correre nel WRC, ovvero dal 2017. Già nel primo anno arrivarono 2 vittorie. Da quel momento in poi è stato un crescendo di successi, di titoli iridati (1 con Tanak e 2 con Ogier). Il tutto trasferito da un team principal all'altro - da Tommi Makinen a Jari-Matti Latvala - da una vettura all'altra, ovvero dalla Toyota Yaris WRC Plus alla GR Yaris Rally1.

"Legacy", direbbero negli Stati Uniti. Eredità, che è stata tramandata e che viene curata nel dettaglio. Cosa che, almeno al momento, i rivali non si possono permettere di fare. Dovranno però reagire in fretta, chi potrà farlo, perché altrimenti il WRC andrà incontro a un dominio totale e incontrastato ancora per anni.

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Kalle Rovanpera, Jonne Halttunen, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Kalle Rovanpera, Jonne Halttunen, Toyota Gazoo Racing WRT Toyota GR Yaris Rally1

Photo by: Tomek Kaliński

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