WRC: terzo rinvio per il calendario 2020. Dubbi sul Rally Safari
I promotori del WRC spingono per il ritorno della gara africana, ma è quello lo scoglio che frena la diramazione del nuovo calendario.
Bjorn Waldegaard, Hans Thorszelius, Lancia Strato
LAT Images
Per il rientro nel WRC del Rally Safari sembrava quasi tutto fatto, ma il termine "quasi" ha assunto un'importanza sempre maggiore negli ultimi giorni, tanto da portare al terzo rinvio della diramazione del calendario 2020 del Mondiale Rally.
Il nuovo elenco di gare del 2020 era atteso per il Consiglio Mondiale del Motorsport avvenuto a giugno. Una volta pubblicate le decisioni, nel documento ufficiale era annotato che il nuovo calendario sarebbe arrivato alla fine del mese di giugno, dunque un paio di settimane dopo il Consiglio.
Questo per permettere ai promotori del WRC e alla FIA di esaminare da vicino per l'ultima volta il Rally Safari, serio candidato per rientrare nel Mondiale a partire dalla prossima stagione, nonché evento destinato a prendere il posto del Tour de Corse.
Al termine del Rally Safari, tenutosi in Kenya, i promotori del WRC hanno esternato tutta la loro soddisfazione per l'evento, spingendo senza mezzi termini per il rientro della gara nel calendario. Tutto fatto? Nemmeno per sogno, perché a complicare la situazione sono sorti aspetti economici legati all'organizzazione della corsa, ma anche dubbi legati alla struttura delle vetture - le WRC Plus - su un tipo di fondo come quello presentato nell'ultima edizione del Safari, andata in scena pochi giorni fa.
Per affrontare il percorso kenyota, le attuali vetture WRC e R5 dovrebbero essere rinforzate e questo richiederebbe una preparazione specifica per una gara unica nel suo genere, almeno nel Mondiale Rally. In più, alcuni protagonisti dell'edizione andata in scena pochi giorni fa hanno sollevato più di un dubbio legato alla qualità del fondo (in alcune speciali molto rovinato, specialmente nelle ultime).
Il governo del Kenya ha stanziato quasi 4 milioni di euro per la preparazione dell'evento WRC, ma potrebbero non bastare per preparare una gara che, a conti fatti, dovrebbe essere di qualità più elevata rispetto a quanto visto negli ultimi anni.
Tornando al calendario 2020, è quasi fatta per il ritorno del Rally del Giappone - caldeggiato dopo il rientro nel WRC di Toyota, grazie anche al recente successo nel Mondiale Costruttori - che prenderà il posto del Rally di Germania. Resta da definire l'ultimo dei 14 slot. Per questo si è acceso il duello tra Tour de Corse e Rally Safari.
La FIA sta ancora pensando se dare il proprio benestare all'ingresso del Safari dal 2020, per questo la pubblicazione del nuovo calendario continua a slittare. C'è la possibilità di vedere la prima bozza del calendario del prossimo anno pubblicata ad agosto, anche perché il prossimo Consiglio Mondiale del Motorsport è previsto a settembre.
Con l'introduzione del Rally del Giappone al posto di quello di Germania e l'eventuale addio del Tour de Corse non cambierà la situazione legata alla percentuale di gare su asfalto del Mondiale. In Giappone si correrà su asfalto, mentre il Tour de Corse sarà sostituito dal Rally di Catalogna, che sarà disputato interamente su asfalto.
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